Brexit: no deal ed esaurimento dei diritti

Il novembre del 2018 il governo inglese ha pubblicato una bozza di decreto legislativo (Exaustion of Rights SI) e relativa relazione allegata che delineano le modifiche che verranno introdotte in materia di proprietà intellettuale con riferimento alla normativa avente ad oggetto l’esaurimento dei diritti nel caso in cui si dovesse verificare una no deal Brexit e, quindi, il Regno Unito dovesse uscire dall’Unione Europea senza accordo.

Lo scopo di queste modifiche è quello di colmare eventuali lacune presenti nell’attuale normativa europea avente ad oggetto la disciplina dell’esaurimento dei diritti, lacune verificatesi in seguito alla Brexit.

Il Regno Unito fa infatti attualmente parte dell’accordo europeo avente ad oggetto l’esaurimento dei diritti di proprietà intellettuale. In base a quanto previsto da questo schema, una volta che un determinato bene, contrassegnato da un marchio registrato o altrimenti protetto da determinati diritti di proprietà intellettuale, è stato venduto (con il consenso del titolare del diritto) in qualsiasi paese dello Spazio Economico Europeo, il titolare del diritto non può piu’ impedire che tale bene venga rivenduto all’interno dello Spazio Economico Europeo.

Il governo inglese ha spiegato che lo scopo del decreto Exaustion of Rights SI è quello di assicurare che, dopo la Brexit, una volta che un determinato bene verra’ immesso legittimamente nel mercato dello Spazio Economico Europeo potrà poi essere rivenduto senza che il titolare del diritto possa opporvisi.

Tuttavia, a meno che il Regno Unito non concluda un accordo con l’Unione Europea avente ad oggetto un regime reciproco relativo all’esaurimento dei diritti, il Regno Unito rischia di rimanere con un regime a senso unico. Ciò significa quindi che i soggetti che vantano un diritto di proprietà intellettuale su un determinato bene potrebbero impedire l’importazione di quel bene, che non e’ stato messo in vendita nello Spazio Economico Europeo prima del giorno della Brexit, dal Regno Unito allo Spazio Economico Europeo.

Diversamente, se la bozza di decreto dovesse entrare in vigore, garantirà una continuità normativa con riferimento ai beni che vengono importati nel Regno Unito dall’Unione Europea, mentre cio’ che rimane poco chiaro è cio’ che accadrà ai rapporti tra Regno Unito e il resto del mondo.

Così come nell’ipotesi di un no-deal, anche in caso dovesse venire approvato il sopra menzionato progetto di legge, non è chiaro quali regole dovranno applicarsi in relazione ai paesi terzi.

L’impatto del disegno di legge Exaustion of Rights SI potrebbe essere, per quanto riguarda i beni che vengono immessi nel mercato per la prima volta al di fuori dello Spazio Economico Europeo, che il Regno Unito ritorni al regime precedente al suo ingresso nell’Unione Europea.

Il progetto di legge avente ad oggetto la normativa relativa all’esaurimento dei diritti entrerà in vigore il giorno della Brexit, se approvata da entrambe le camere del parlamento inglese.

E’ ancora poco chiaro se un regime internazionale di esaurimento verra’ invece applicato al commercio di beni provenienti dal paesi che sono al di fuori dello Spazio Economico Europeo dopo la Brexit.

Le conseguenze che tale cambio radicale potrebbe generare sulle varie imprese e’ difficile da predire.

 

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