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L’Olanda semplifica le dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche

L’Amministrazione fiscale olandese ha aumentato il numero di dichiarazioni fiscali precompilate che verranno inviate ai contribuenti dei Paesi Bassi quest’anno.

Dal 1° marzo, l’Amministrazione fiscale emetterà circa sei milioni di moduli precompilati per i contribuenti, e circa quattro milioni di dichiarazioni compilate in parte. I contribuenti sono tenuti a controllare le informazioni fornite ed informare le autorità di eventuali modifiche da 1° aprile 2014.

Le dichiarazioni precompilate contengono informazioni relative ai salari, alle indennità, alle pensioni (comprese le pensioni estere), ai crediti d’imposta, ai mutui ed agli immobili, conti bancari e di risparmio, premi di rendita, bilanci personali, e – di recente da quest’anno – dettagli sui premi assicurativi per invalidità detraibili dalle tasse.

Inoltre, l’Amministrazione sta testando una nuova applicazione per tablet, disponibile per il download, per presentare le dichiarazioni per via elettronica a partire dal 1° marzo. Soprannominato “My return app”, l’applicazione è attualmente disponibile solo per i contribuenti che depositano le dichiarazioni precompilate, in cui non sono necessarie modifiche o aggiunte.

La maggior parte dei contribuenti che presentano le loro dichiarazioni dei redditi dal 1° aprile riceveranno un accertamento definitivo entro il 1° luglio. L’obiettivo è quello di dare chiarezza, il più rapidamente possibile, ai contribuenti per quanto riguarda l’importo dell’imposta dovuta.

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Il National Audit Office del Regno Unito mette in evidenza il debito fiscale non riscosso

Un nuovo rapporto del National Audit Office del Regno Unito afferma che la HM Revenue and Customs  (agenzia delle entrate fiscali e doganali) vanta un credito pari a  15.1 miliardi di sterline non pagati, e che i pagamenti  in eccesso  dei crediti d’imposta sono praticamente il doppio rispetto all’ammontare dei rimborsi che sono stati recuperati.

Tale rapporto stima che alla data del  31 marzo 2013 era già scaduto un debito di quasi 4 miliardi di sterline, derivante dalla tassa di auto-valutazione sul reddito, così come quasi 2.3 miliardi di sterline per quanto riguarda le imposte sul reddito trattenute alla fonte (c.d. imposte sul reddito “pay as you earn”). La HMRC è creditrice di ulteriori 2.5 miliardi di sterline  di IVA non versata, di 1.6 miliardi di sterline in imposte sulle società e di ulteriori 2 miliardi in altre tasse.

I crediti d’imposta pagati in eccesso hanno causato un debito ulteriore pari a 2.9 miliardi di sterline.

Dell’importo totale, 1 miliardo di sterline è stato qualificato dalla HMRC come “inesigibile” e non è attualmente in fase di recupero, mentre  il recupero dei crediti d’imposta pagati in eccesso viene considerato particolarmente problematico. Il tasso di recupero per i crediti d’imposta versati in eccesso previsto dalla HMRC è del 31.4 %, e il rapporto prende atto della valutazione della Commissione parlamentare dei conti pubblici, in base alla quale i rimborsi dei crediti d’imposta generano un peso inaccettabile sulle persone che già si trovano in difficoltà finanziarie.

Tuttavia, il report aggiunge che il governo sta lavorando per eliminare il debito nei sistemi futuri, e che in futuro il recupero dei  crediti d’imposta pagati in eccesso sarà di competenza  del Dipartimento per il Lavoro e le pensioni (DWP), che inoltre si occupa anche dei pagamenti in eccesso dei benefit. L’HMRC, come anche il Dipartimento per il Lavoro e le Pensioni (DWP) hanno adottato dei provvedimenti  volti a fronteggiare le situazioni di disagio.

Il report evidenzia anche che  l’importo dovuto alla HMRC è stato ridotto di 5.5. miliardi di sterline negli ultimi 5 anni in seguito a svalutazioni, esenzioni e attività di recupero più efficienti. Il report  evidenzia inoltre che la HMRC a partire dal 2009 ha investito in IT e competenza per acquisire ed analizzare i dati di quelli che sono i debitori del fisco  attraverso  vari sistemi, e che ora viene utilizzato un approccio su misura per il recupero degli importi dovuti da determinate categorie di debitori. L’HMRC sta inoltre pianificando una ri-distribuzione del personale impegnato nell’attività di recupero crediti, sta pianificando di perseguire quei debiti che le agenzie di recupero crediti non sono riuscite a recuperare, e di incrementare il personale predisposto a tale attivita’. Ci si aspetta che tali provvedimenti porteranno un extra di 635 milioni di sterline entro il 2016 o il 2017.

L’importo complessivo delle imposte scadute non include le imposte comunali o il debito professionale dovuto agli enti locali.

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Opposizione Irlandese – Indagine UE sul regime fiscale (Corporate Tax Probe)

Il Partito Irlandese Fianna Fáil ha espresso la sua preoccupazione per l’andamento a “ritmo apparentemente di lumaca” tenuto dalla Commissione Europea nella sua preliminare indagine sul regime fiscale delle imprese del paese.

Il portavoce della finanza della Fianna Fáil, Michael McGrath ha detto: “Le novità sulle analisi preliminari da parte della Commissione Europea sul regime d’imposta delle società irlandesi, [e] di un certo numero di altri paesi, è stato confermato lo scorso settembre. Si tratta di una questione di grande preoccupazione che, sei mesi dopo, la Commissione europea ancora in fase di “raccolta di informazioni”, non ha ancora affrontato, oltre che non aver fissato un termine per la conclusione dell’indagine.”

Il mese scorso, McGrath ha scritto al vicepresidente della Commissione Joaquín Almunia avvertendolo del rischio che la revisione rappresenta per la reputazione internazionale dell’Irlanda.

Nella sua risposta, rilasciata dal Fianna Fáil questa settimana, Almunia precisa che, come “sono apparse accuse sulla stampa in merito al trattamento speciale di alcune società in Irlanda” la Commissione è tenuta a “raccogliere tutte le informazioni necessarie per respingere o confermare tali critiche. Fino ad ora, la Commissione non ha ancora preso posizione sulla questione, e non ha avviato un’indagine formale“.

Almunia ha detto: “E’ dovere della Commissione assicurarsi che le misure da parte delle amministrazioni fiscali di qualsiasi stato membro non diano luogo ad un indebito vantaggio verso alcune società, in quanto questo distorce la concorrenza nel mercato comune”.

Rassicura McGrath, che, mentre la Commissione è “preoccupata per la possibile discriminazione tra imprese, le leggi fiscali emesse dalle amministrazioni nazionali costituiscono solo un aiuto di Stato, e sono soggette alle norme sugli aiuti di stato, se le leggi prevedono un vantaggio esclusivo per determinate società”.

Secondo McGrath, la lettera dimostra che: “la Commissione non sostiene che l’Irlanda è un paradiso fiscale”. Tuttavia, McGrath ha detto che come il risultato della revisione sarà vitale per gli interessi economici dell’Irlanda, il Governo dovrebbe fare pressione per completare rapidamente l’indagine, “in modo da affrontare ogni sospetto su come il sistema d’imposta delle società irlandesi si relaziona con le società multinazionali.”.

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In Nuova Zelanda entrano in vigore le Convenzioni fiscali multilaterali

La Convenzione multilaterale sull’assistenza amministrativa reciproca in materia fiscale è entrata in vigore per la Nuova Zelanda a partire dal 1° marzo.

La Nuova Zelanda ha ratificato il trattato lo scorso novembre, con l’obiettivo di potenziare la sua capacità di combattere l’evasione e l’elusione fiscale.

Secondo il Ministro delle Entrate Mr. Todd McClay: “E’ importante che i contribuenti che operano a livello internazionale paghino la quota di tasse a loro spettante nelle giurisdizioni in cui operano. La questione non può essere risolta autonomamente da ogni singolo Paese, ma c’è bisogno di una soluzione a livello globale.”

“L’unico modo per ottenere un risultato positivo in ogni Paese è che gli Stati concordino di condividere le informazioni.”

La Convenzione è stata sviluppata congiuntamente dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e il Consiglio d’Europa. E’ aperta a tutti i Paesi, e il Canada la sta ratificando contemporaneamente con la Nuova Zelanda. Molto probabilmente la Russia sarà il prossimo Stato a compiere questo passo.

McClay ha accolto con favore gli sforzi compiuti a livello internazionale per reprimere l’erosione e lo spostamento dei profitti (“base erosion and profit shifting” – BEPS), nonché’ il nuovo standard sullo scambio automatico di informazioni. McClay ha inoltre elogiato l’OCSE e il Gruppo delle Venti Nazioni (G20), in particolare per il lavoro che stanno svolgendo “sui dettagli tecnici delle misure che i vari governi nazionali possono adottare”, aggiungendo che la Convenzione “andrà ad integrare questi provvedimenti, fornendoci uno strumento ulteriore che andrà ad aggiungersi agli strumenti che già contrastano l’evasione fiscale”.

La Convenzione consentirà all’Agenzia delle Entrate della Nuova Zelanda di richiedere informazioni ad altre autorità fiscali, e a chiedere assistenza per il recupero dei debiti fiscali.

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Le Barbados accettano di partecipare alla trattativa per il FATCA

Il Ministro del Commercio Internazionale, Donville Inniss, ha recentemente annunciato che il Governo delle Barbados e gli Stati Uniti d’America hanno deciso di avviare un negoziato per l’accordo intergovernativo (Inter-Governmental Agreement IGA), che darà efficacia alle disposizioni del Tax Compliance Foreign Account (FATCA) nelle Barbados.

Il FATCA, emanato dal Congresso degli Stati Uniti nel 2010 ed entrato in vigore il 1° luglio 2014, è inteso a garantire che gli Stati Uniti ottengano informazioni sui conti detenuti all’estero presso istituzioni finanziari (foreign financial institutions FFI), da soggetti statunitensi. La mancata divulgazione da parte della FFI di dare informazioni sui loro clienti americani, compresa la titolarità del conto, i saldi ed i movimenti di conto, si tradurrà nell’obbligo di trattenere il 30% sui pagamenti di fonte statunitense.

Il Governo delle Barbados ha istituito un gruppo di negoziazione guidato dalla Central Bank of Barbados e dalla Invest Barbados, composto da rappresentanti sia privati che pubblici, al fine di consigliare il modo più efficace per procedere. Questa Task Force conduce ricerche, tiene incontri con le parti interessate e dialoga con i funzionari del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. Alla fine la Task Force ha consigliato il Ministero affinché le Barbados cerchino di negoziare un accordo IGA reciproco con il governo degli Stati Uniti.

Ricordando che le Barbados non sono sole in relazione al FATCA, Mr Inniss ha dichiarato: “Ad oggi, 16 paesi hanno firmato accordi IGAs con gli Stati Uniti, mentre molti altri sono in trattativa per farlo. “

Il Ministro ha detto che l’accordo IGA richiederebbe l’appoggio di istituzioni finanziarie nelle Barbados per raccogliere annualmente informazioni sui conti di deposito dei contribuenti statunitensi a partire dal 2015, e di trasmettere queste informazioni all’Inland Revenue Department (Dipartimento delle Entrate) delle Barbados.

L’Inland Revenue Department quindi trasmetterà queste informazioni all’IRS. Pertanto, il FATCA non dovrebbe avere alcun effetto sugli abitanti delle Barbados che vivono, detengono conti bancari, lavorano nel paese e che non sono considerati contribuenti statunitensi.

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G8 Piano d’Azione Principi diretti a prevenire l’uso improprio delle società e degli istituti giuridici

Fatti salvi i diversi contesti costituzionali e la consapevolezza che l’approccio one-size-fits all (misura standard universale) non può essere il più efficace, il G8 approva i seguenti principi fondamentali che sono essenziali per la trasparenza della proprietà, del controllo delle aziende e degli istituti giuridici. Questi principi fondamentali, coerentemente con gli standard del FATF (Financial Action Task Force), sono necessari per garantire l’integrità della proprietà effettiva (“beneficial ownership”), delle informazioni aziendali di base, l’accesso tempestivo a tali informazioni da parte delle forze dell’ordine a fini investigativi, cosi come, ove opportuno, gli interessi commerciali legittimi del settore privato.

Il G8 si impegna, inoltre, a pubblicare i piani d’azione nazionali sulla base dei principi che fissano le azioni concrete che ognuno di noi dovrà adottare per contrastare il riciclaggio di denaro e l’evasione fiscale. Per garantire che i membri del G8 siano chiamati a rispondere delle loro azioni, il G8 si impegna a completare un processo di auto-reporting attraverso l’aggiornamento pubblico sui progressi compiuti contro i piani di azione individuale ed informare la Financial Action Task Force.

1. Le aziende dovrebbero sapere da chi sono possedute e controllate e a chi risale la proprietà effettiva, e le informazioni base dovrebbero essere accurate ed aggiornate. A tal fine, le aziende dovrebbero ottenere e mantenere la proprietà effettiva e le informazioni di base, oltre che assicurare che la documentazione relativa a tali informazioni siano accurate.

2. Le informazioni sulla proprietà effettiva delle società dovrebbero essere accessibili alle forze dell’ordine locali, alle amministrazioni fiscali ed alle altre autorità competenti, comprese, se del caso, gli organi di informazione finanziaria. Ciò potrebbe essere realizzato attraverso i registri centrali della proprietà effettiva della società ed attraverso le informazioni di base a livello nazionale o statale. I Paesi dovrebbero prendere in considerazione misure per facilitare l’accesso alle informazioni relative alla proprietà effettiva della società da parte delle istituzioni finanziarie ed altre imprese regolamentate. Alcune informazioni di base dell’azienda dovrebbero essere accessibili al pubblico.

3. I fiduciari (trustee) di un Trust Express dovrebbero conoscere la proprietà effettiva del trust, comprese le informazioni sui beneficiari ed i disponenti. Queste informazioni dovrebbero essere accessibili alle forze dell’ordine, alle amministrazioni fiscali ed alle altre autorità competenti, compresi, se del caso, dalle unità di informazione finanziaria.

4. Le autorità dovrebbero comprendere i rischi a cui la lotta all’antiriciclaggio ed al finanziamento del terrorismo conduce, ed attuare misure efficaci e proporzionate per limitare tali rischi. Informazioni adeguate sui risultati delle valutazioni dei rischi dovrebbero essere condivise con le autorità competenti, le imprese regolamentate e altre giurisdizioni.

5. L’uso improprio di strumenti finanziari e di alcune strutture partecipative (shareholding structures) possono ostacolare la trasparenza, cosi come le azioni al portatore ed i “nominee” per azionisti ed amministratori dovrebbe essere evitata.

6 . Le istituzioni finanziarie, le imprese e professioni non finanziarie, tra cui il trust ed i fornitori di servizi a società, dovrebbero essere soggetti ad efficaci obblighi di identificazione, conservazione delle informazioni a fini di antiriciclaggio e di lotta al finanziamento del terrorismo verso i loro clienti. I paesi dovrebbero garantire una vigilanza efficace di tali obblighi.

7. Sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive, dovrebbero essere applicate alle società, istituzioni finanziarie ed alle altre imprese regolamentate che non rispettino i loro rispettivi obblighi, compresi quelli relativi all’adeguata verifica della clientela. Tali sanzioni dovrebbero essere adottate con fermezza.

8. Le autorità nazionali dovrebbero cooperare in modo efficace a livello nazionale e attraverso le frontiere per combattere l’uso di strutture societarie ed istituti giuridici per finalità illecite. I Paesi dovrebbero garantire che le loro autorità competenti possano rapidamente, in modo costruttivo ed efficace, fornire informazioni di base e sulla effettiva proprietà della società su richiesta di controparti estere.

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G8 Piano d’Azione Principi diretti a prevenire l’uso improprio delle società e degli istituti giuridici

Fatti salvi i diversi contesti costituzionali e la consapevolezza che l’approccio one-size-fits all (misura standard universale) non può essere il più efficace, il G8 approva i seguenti principi fondamentali che sono essenziali per la trasparenza della proprietà, del controllo delle aziende e degli istituti giuridici. Questi principi fondamentali, coerentemente con gli standard del FATF (Financial Action Task Force), sono necessari per garantire l’integrità della proprietà effettiva (“beneficial ownership”), delle informazioni aziendali di base, l’accesso tempestivo a tali informazioni da parte delle forze dell’ordine a fini investigativi, cosi come, ove opportuno, gli interessi commerciali legittimi del settore privato.

Il G8 si impegna, inoltre, a pubblicare i piani d’azione nazionali sulla base dei principi che fissano le azioni concrete che ognuno di noi dovrà adottare per contrastare il riciclaggio di denaro e l’evasione fiscale. Per garantire che i membri del G8 siano chiamati a rispondere delle loro azioni, il G8 si impegna a completare un processo di auto-reporting attraverso l’aggiornamento pubblico sui progressi compiuti contro i piani di azione individuale ed informare la Financial Action Task Force.

1. Le aziende dovrebbero sapere da chi sono possedute e controllate e a chi risale la proprietà effettiva, e le informazioni base dovrebbero essere accurate ed aggiornate. A tal fine, le aziende dovrebbero ottenere e mantenere la proprietà effettiva e le informazioni di base, oltre che assicurare che la documentazione relativa a tali informazioni siano accurate.

2. Le informazioni sulla proprietà effettiva delle società dovrebbero essere accessibili alle forze dell’ordine locali, alle amministrazioni fiscali ed alle altre autorità competenti, comprese, se del caso, gli organi di informazione finanziaria. Ciò potrebbe essere realizzato attraverso i registri centrali della proprietà effettiva della società ed attraverso le informazioni di base a livello nazionale o statale. I Paesi dovrebbero prendere in considerazione misure per facilitare l’accesso alle informazioni relative alla proprietà effettiva della società da parte delle istituzioni finanziarie ed altre imprese regolamentate. Alcune informazioni di base dell’azienda dovrebbero essere accessibili al pubblico.

3. I fiduciari (trustee) di un Trust Express dovrebbero conoscere la proprietà effettiva del trust, comprese le informazioni sui beneficiari ed i disponenti. Queste informazioni dovrebbero essere accessibili alle forze dell’ordine, alle amministrazioni fiscali ed alle altre autorità competenti, compresi, se del caso, dalle unità di informazione finanziaria.

4. Le autorità dovrebbero comprendere i rischi a cui la lotta all’antiriciclaggio ed al finanziamento del terrorismo conduce, ed attuare misure efficaci e proporzionate per limitare tali rischi. Informazioni adeguate sui risultati delle valutazioni dei rischi dovrebbero essere condivise con le autorità competenti, le imprese regolamentate e altre giurisdizioni.

5. L’uso improprio di strumenti finanziari e di alcune strutture partecipative (shareholding structures) possono ostacolare la trasparenza, cosi come le azioni al portatore ed i “nominee” per azionisti ed amministratori dovrebbe essere evitata.

6 . Le istituzioni finanziarie, le imprese e professioni non finanziarie, tra cui il trust ed i fornitori di servizi a società, dovrebbero essere soggetti ad efficaci obblighi di identificazione, conservazione delle informazioni a fini di antiriciclaggio e di lotta al finanziamento del terrorismo verso i loro clienti. I paesi dovrebbero garantire una vigilanza efficace di tali obblighi.

7. Sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive, dovrebbero essere applicate alle società, istituzioni finanziarie ed alle altre imprese regolamentate che non rispettino i loro rispettivi obblighi, compresi quelli relativi all’adeguata verifica della clientela. Tali sanzioni dovrebbero essere adottate con fermezza.

8. Le autorità nazionali dovrebbero cooperare in modo efficace a livello nazionale e attraverso le frontiere per combattere l’uso di strutture societarie ed istituti giuridici per finalità illecite. I Paesi dovrebbero garantire che le loro autorità competenti possano rapidamente, in modo costruttivo ed efficace, fornire informazioni di base e sulla effettiva proprietà della società su richiesta di controparti estere.

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Isole Cayman: la proprietà delle società registrate – consultazione pubblica

Sono lieto di invitare l’industria, i clienti ed il pubblico in generale ad un contributo in materia di proprietà effettiva delle società registrate nelle Isole Cayman. Semplicemente, lo scopo di questa consultazione è quella di garantire un’adeguata trasparenza del nostro business – in altre parole, è quella di assicurare meccanismi adeguati per conservare efficacemente le informazioni su chi possiede e controlla le società registrate nelle isole Cayman, e che queste informazione siano prontamente disponibili per le autorità competenti.

La trasparenza è importante, su scala locale e globale, perché è un mezzo per combattere i reati finanziari e proteggere gli investitori, così come le entrate pubbliche. La trasparenza genera anche fiducia da parte dell’opinione pubblica sull’integrità dei nostri sistemi e aumenta la fiducia nella stabilità della nostra giurisdizione.
La consultazione riguarda i paragrafi 2, 3 e la sezione 6 del “Action Plan to Prevent the Misuse of Companies and Legal Arrangements” (Piano d’Azione diretto a prevenire l’uso improprio delle società e degli istituti giuridici) delle Isole Cayman che viene ulteriormente spiegato nell‘appendice di questo documento.

Non tutti gli aspetti del piano d’azione richiedono la consultazione pubblica in questo momento. Tuttavia, è essenziale che il Governo ascolti le vostre opinioni sulle sezioni di cui sopra, in quanto i risultati potrebbero influenzare i nostri fornitori di servizi finanziari ed ogni persona che ha una società – se residente o non, esente o straniera – registrata nelle Isole Cayman. Pertanto, incoraggio fortemente l’industria ed i proprietari delle imprese registrate nelle Cayman a dare un proprio feedback.

Per il pubblico in generale, faccio notare che, anche senza avere una società registrata nelle Cayman, si può tuttavia beneficiare dei servizi pubblici che vengono forniti grazie al gettito pubblico che queste imprese generano. Pertanto, anche la vostra voce è importante.

Per quanto riguarda il piano d’azione, emesso dal Governo il 18 giugno 2013, in risposta alle iniziative derivanti dal Vertice G8 presieduto dalla Gran Bretagna, lo stesso impegna le isole Cayman ad una revisione del sistema di servizi finanziari, al fine di garantire che l’attività svolta nelle nostre isole continui a soddisfare gli standard internazionali in materia di lotta contro il riciclaggio di denaro, il finanziamento e la proliferazione del terrorismo.

Mentre la risposta energica delle Cayman a tali reati finanziari è stata riconosciuta da terze parti come il Financial Stability Board ed il Financial Action Task Force, continueremo a valutare ulteriori proposte di variazioni alla luce dei benefici previsti dalla legge e dalle autorità fiscali, dai costi di attuazione e dal potenziale impatto sulla nostra posizione competitiva.

Ancora una volta, ecco perché il vostro contributo è importante. Il nostro impegno di interpellare l’industria, i clienti ed il pubblico denota fortemente la posizione attuale dell’amministrazione di Governo per quanto riguarda il mantenimento e, ove possibile, il miglioramento del nostro business.

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Lo sgravio fiscale belga compensa i costi dello Status Unificato (“Unified Status”)

Il Consiglio dei Ministri belga ha adottato dei piani per concedere delle agevolazioni fiscali alle imprese, al fine di ridurre il costo sopportato dalle aziende per fornire parità di diritti di lavoro per gli operai e gli impiegati ai sensi del cosiddetto status giuridico unificato (le statut unico ouvriers-employés).

La legge belga del 26 dicembre 2013 ha introdotto lo status giuridico unificato fra operai e impiegati. La legge disciplina e unifica i termini di preavviso, così come il primo giorno di congedo per malattia non retribuito.

Sviluppato dal Ministro delle Finanze belga Koen Geens, il nuovo regolamento consente ai datori di lavoro di esentare dalla tassazione una parte dei loro profitti per ogni dipendente con una anzianità di più di cinque anni nello stato unificato. Tale somma corrisponde a tre settimane di salario per ogni anno lavorativo, e una settimana di stipendio dopo 20 anni di servizio nello stato unificato.

L’importo esonerato viene incluso negli utili dell’impresa nel momento in cui il dipendente lascia l’azienda. Dato che l’agevolazione fiscale si applica una volta maturati cinque anni di anzianità nello stato unificato, e dal momento che la legge che prevede lo stato unificato è entrata in vigore in Belgio il 1 gennaio 2014, la misura non avrà alcun impatto sul bilancio fino al termine del 2019.

Il Ministro delle Finanze belga Koen Geens ha sottolineato che, mentre lo stato unificato rappresenta un importante passo avanti per il Paese nel suo complesso, questo comporta un onere aggiuntivo per i datori di lavoro. Le disposizioni in merito all’esenzione fiscale sono pertanto destinate a far fronte alle preoccupazioni sollevate dagli imprenditori, contenendo i costi che ne derivano.

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I legislatori austriaci si indirizzano verso un aumento delle imposte

Nonostante le proteste dei partiti di opposizione, il Consiglio Nazionale austriaco ha adottato con lievi modifiche la legge del Governo recante la modifica delle imposte (Tax Amendment Act), prevedendo una serie di aumenti fiscali.

Il Tax Amendment Act aumenta l’imposta sul consumo normale presente nel Paese, la tassa sui veicoli a motore e l’imposta sul tabacco. Il pacchetto fiscale reintroduce inoltre anche una tassa sullo spumante. Tali misure sono progettate per generare ricavi aggiuntivi per il bilancio di circa 770 milioni di Euro (USD1.06bn) nel 2014, per poi apportare annualmente 1.2 miliardi di Euro a partire dal 2015.

Il Tax Amendment Act prevede anche delle disposizioni volte a limitare il regime fiscale di gruppo, ad estendere indefinitamente la tassa di solidarietà sui redditi più alti e a limitare l’agevolazione fiscale per le cosiddette “golden handshakes” (buonuscite). Infine, la normativa va a modificare l’imposta sulle banche del Paese e prevede delle modifiche nella regolamentazione del gioco d’azzardo.

Il Cancelliere austriaco, Mr. Werner Faymann, ha chiarito che l’Austria continuerà ad insistere per l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie (FTT) a livello europeo, constatando come tutti i partiti politici in Austria sostengono tale imposta.

Una tassa europea sulle transazioni finanziarie deve essere omnicomprensiva – non deve avere la mera funzione di tassa sulle vendite nel mercato azionario, ha aggiunto Faymann.

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