L’8 aprile 2015, Tony King, l’Amministratore Delegato di Apple Australia, ha detto al Senato, in merito all’inchiesta sull’evasione fiscale, che Apple Australia segue la legge sui prezzi di trasferimento e paga tutte le imposte dovute nel territorio australiano in conformità con la legge.
Nel suo discorso di apertura, prima dell’Economics References Committee, King ha tentato di sfatare i miti sulle strategie di elusione fiscale della società, affermando: “la progettazione, lo sviluppo e la produzione di Apple si svolgono al di fuori dell’Australia. Tutti gli introiti derivanti dalle vendite da nostre operazioni appaiono in conti di Apple in Australia. Apple Australia compra prodotti che vendiamo qui e per cui paghiamo tasse sui profitti sul territorio australiano“.
King ha aggiunto: “Siamo trasparenti e aperti con l’Ufficio delle imposte australiano, e lavoriamo nel rispetto dell’accordo preliminare sui prezzi fin dalla sua nascita, per la verifica dei prezzi sui prodotti che acquistiamo da affiliati al di fuori dell’Australia. Questi accordi sono rivisti regolarmente in linea con le normali procedure dell’ufficio fiscale per assicurare che Apple Australia sia in conformità con tutti gli obblighi fiscali australiani.”
King è stato raggiunto dall’Amministratore Delegato di Google Australia, Maile Carnegie, che ha affermato che la società non paga molte tasse sulle società in Australia perché “come molte altre aziende multinazionali, siano esse digitalizzate o meno, paghiamo la quota principale delle nostre tasse al paese dove vi è la sede centrale della società.”
Carnegie ha aggiunto: “Sosteniamo la riforma per rendere il nostro attuale sistema più semplice e trasparente, ma non crediamo che l’azione unilaterale da parte del singolo paese sia la soluzione giusta, anzi, mette a rischio i trattati fiscali con le altre nazioni ed incrementa la complessità e l’incertezza, e porterà ad una minore innovazione ed una minor crescita e creazione di posti di lavoro. E’ per questo che Google ritiene che la cooperazione internazionale a livello dell’OCSE sia essenziale.”
Il 2 ottobre 2014, il Senato ha sottoposto l’indagine sull’evasione fiscale dalle società registrate e operanti in Australia al Comitato. I risultati dell’indagine saranno presentati al Senato al suo primo giorno di seduta a giugno 2015.
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