La regolamentazione dei cryptoassets in Bulgaria è ancora in una fase iniziale. Mentre il mercato globale di queste tecnologie evolve rapidamente, il quadro normativo bulgaro rimane incompleto, limitando sia le opportunità che le tutele per gli investitori.
Soglia regolamentare
Attualmente, non esistono criteri specifici o soglie stabilite dalle autorità bulgare per determinare se un cryptoasset rientra nelle normative. Questa assenza di definizioni chiare crea incertezza sia per gli investitori sia per gli operatori del mercato.
Classificazione degli investitori
In Bulgaria, non esiste alcuna distinzione normativa tra diverse categorie di investitori in cryptoasset. Questa mancanza implica che tutti gli investitori, siano essi privati o istituzionali, sono trattati allo stesso modo, senza misure specifiche per proteggerli o favorire un approccio diversificato.
Offerte iniziali di monete (ICO)
Le Initial Coin Offerings (ICO) sono strumenti finanziari innovativi che hanno guadagnato popolarità globale, ma in Bulgaria non sono ancora regolamentate. L’assenza di regole chiare rende difficile per gli emittenti operare in modo trasparente e per gli investitori valutare i rischi.
Offerte di token di sicurezza (STO)
Le Security Token Offerings (STO) seguono la stessa linea di vuoto normativo delle ICO. Nonostante il potenziale delle STO di attrarre investimenti istituzionali grazie alla loro natura più regolamentata a livello globale, in Bulgaria non esistono leggi che ne disciplinino l’utilizzo.
Stablecoin
Anche le stablecoin, progettate per ridurre la volatilità tipica delle criptovalute, non sono soggette a normative specifiche. Ciò può rappresentare una barriera per la loro adozione, considerando che mancano regole per garantire trasparenza e sicurezza nell’emissione e nell’investimento in tali strumenti.
Airdrop
Le distribuzioni di cryptoasset attraverso meccanismi come gli airdrop non sono disciplinate in alcun modo. La mancanza di regolamentazione si estende a tutte le modalità di distribuzione, lasciando spazio a interpretazioni arbitrarie e possibili rischi per i partecipanti.
Pubblicità e marketing
Non esistono disposizioni specifiche che regolino la promozione dei cryptoasset per scopi di investimento o finanziamento. Tuttavia, la normativa generale sulla concorrenza proibisce la pubblicità ingannevole o comparativa, stabilendo un principio di tutela del consumatore che, pur generico, si applica anche a questo settore.
Restrizioni di trading
Gli investitori in ICO, STO o stablecoin non affrontano alcuna restrizione legale per quanto riguarda la compravendita di tali strumenti dopo l’offerta iniziale. Sebbene questa libertà possa incentivare gli scambi, l’assenza di regolamentazione aumenta il rischio di pratiche speculative.
Crowdfunding
La Bulgaria ha introdotto norme sul crowdfunding a partire dal 1° luglio 2022, ma non vi è alcuna regolamentazione per le offerte di cryptoasset. Questa disparità di trattamento evidenzia una lacuna normativa che potrebbe essere colmata in futuro per uniformare il trattamento dei due strumenti finanziari.
Agenti di trasferimento e registri azionari
Non sono state emanate norme che disciplinino il ruolo degli agenti di trasferimento o dei registri azionari per i cryptoasset. Questo aspetto rappresenta un ostacolo per la creazione di un’infrastruttura finanziaria più affidabile.
Conformità anti-riciclaggio e know-your-customer (KYC)
Le piattaforme di scambio di criptovalute sono obbligate a rispettare la Legge per la Prevenzione del Riciclaggio di Denaro (PMLA). Devono implementare procedure di due diligence e know-your-customer (KYC) adeguate al profilo di rischio dei propri clienti. Sebbene questa normativa offra una base di protezione contro attività illecite, è ancora lontana dal coprire tutti gli aspetti legati ai cryptoasset.
Sanzioni e conformità agli standard FATF
Le normative vigenti, tra cui la PMLA e la Legge per la Prevenzione del Finanziamento del Terrorismo, si applicano anche al settore dei cryptoasset per garantire il rispetto delle sanzioni internazionali e degli standard del Financial Action Task Force (FATF). Tuttavia, la loro applicazione nel contesto delle criptovalute è ancora in fase di sviluppo.