Il piano dell’OCSE per riformare l’imposta internazionale sulle società annunciato il 1° luglio 2021 prevede l’abolizione dell’imposta sui servizi digitali (“DST”) del Regno Unito del 2% sui ricavi realizzati dai motori di ricerca, dalle piattaforme di social media e dai mercati online.
L’imposta sui servizi digitali è stata introdotta dal Finance Act 2020 come misura temporanea per affrontare le sfide poste dall’economia digitale alla tassazione internazionale delle società.
A partire dal 1° aprile 2020, l’imposta ha raccolto 358 milioni di sterline dalle grandi imprese digitali nell’anno fiscale 2020/21, il 30% in più rispetto alle previsioni iniziali. È importante sottolineare che per le società digitali, qualsiasi societa’ ritenuta responsabile del pagamento di tale imposta sarà valutata retroattivamente per l’anno fiscale 2020/21. Secondo il National Audit Office del Regno Unito, la maggior parte dei gruppi digitali che sono soggetti a tale imposta, contribuiscono in maggiore misura rispetto a quanto corrisposto in applicazione dell’imposta sulle società.
I parametri per il funzionamento pratico dell’imposta sui servizi digitali prevedono che:
- Le passività fiscali sono calcolate a livello di gruppo ma sono addebitate alle singole entità del gruppo, i cui ricavi coinvolgono utenti del Regno Unito. Tali soggetti contribuiscono alle soglie fiscali in proporzione al loro contributo.
- Le soglie indicano che l’imposta si applica solo ai gruppi con entrate globali superiori a 500 milioni di sterline e entrate nel Regno Unito superiori a 25 milioni di sterline, ed e’ prevista una deduzione che consente che i primi 25 milioni di entrate di un gruppo derivanti da utenti del Regno Unito non siano soggetti all’imposta.
- Esistono diverse considerazioni su ciò che costituisce una partecipazione di un utente del Regno Unito, a seconda dell’attività in questione:
- Si considererà che le transazioni del mercato online coinvolgano utenti del Regno Unito se almeno una delle parti ha sede nel Regno Unito, tuttavia le entrate fiscali addebitate saranno ridotte del 50% se l’altro utente si trova in un paese con un’imposta simile.
- Le entrate derivanti da attivita’ pubblicitarie si considerano come provenienti da utenti del Regno Unito quando l’annuncio è destinato a un pubblico del Regno Unito.
- Le società con bassi margini di profitto o perdite possono utilizzare una base tariffaria alternativa per calcolare le proprie passività, che consente di avere una minore responsabilità per l’imposta sul valore aggiunto o nessuna responsabilità se sono in perdita.
- L’imposta sui servizi digitali è deducibile come spesa aziendale, a condizione che sia sostenuta interamente ed esclusivamente ai fini di un’operazione commerciale. Tuttavia, non è deducibile da alcuna imposta sulle società del Regno Unito. Ciò può comportare una doppia imposizione.
Il Regno Unito ha dovuto affrontare una significativa opposizione internazionale in relazione all’imposta sui servizi digitali, soprattutto da parte degli Stati Uniti.
Il Regno Unito, insieme a vari altri paesi, ha concordato un compromesso con gli Stati Uniti che copre il periodo tra gennaio 2022 e il 31 dicembre 2023 o la data di attuazione del primo pilastro, se precedente. In base a questo compromesso, il Regno Unito potra’ mantenere in vigore l’imposta sui servizi digitali fino all’attuazione del primo pilastro, ma le società statunitensi soggette a DST possono ricevere crediti d’imposta a fronte di future passività fiscali. A loro volta, gli Stati Uniti accettano di porre fine all’azione proposta e di astenersi dall’imporre qualsiasi futura azione contro il Regno Unito.
Il 1° luglio 2021, l’OCSE ha rilasciato una dichiarazione in cui illustra il suo piano a due pilastri per riformare la tassazione internazionale delle società, che il Regno Unito si e’ impegnato a rispettare. Il primo pilastro consentirà al Regno Unito di tassare una parte dei profitti delle più grandi imprese globali, attribuibili al consumo nel Regno Unito, compresi i profitti delle più grandi imprese digitali del mondo. Il Regno Unito deve abolire l’imposta sui servizi digitali e impegnarsi a un livello minimo del 15% di imposta globale sulle grandi imprese nell’ambito del secondo pilastro della proposta dell’OCSE.
Il 20 dicembre 2022, l’OCSE ha pubblicato un documento di consultazione che definisce i termini per l’inclusione della Convenzione multilaterale (MLC) al fine di attuare il primo pilastro. La MLC richiederà a tutti i membri di abolire l’imposta sui servizi digitali e altre misure simili e di impegnarsi a non introdurre tali misure in futuro.
L’OCSE intende finalizzare il quadro legislativo nel corso del 2023, per la sua entrata in vigore nel 2024. Il Regno Unito ha concordato di abolire l’imposta sui servizi digitali entro la scadenza del 31 dicembre 2023 al fine di adottare le regole modello del primo pilastro dell’OCSE dal 2024. Il governo del Regno Unito prevede l’introduzione di un’imposta minima nazionale nel Regno Unito per integrare il secondo pilastro, che probabilmente entrerà in vigore dal 1° aprile 2024.