Il 1 ° giugno 2020, il Governatore di Porto Rico, Hon. Wanda Vázquez-Garced, ha approvato il nuovo Codice civile di Porto Rico. Un atto, questo, significativo soprattutto per la disciplina dei contratti di lavoro.
Fino ad oggi la principale fonte di diritto civile è stata rappresentata dal Codice civile del 1930, che prendeva ispirazione dal Codice Civile Spagnolo, introdotto a Porto Rico nel 1889. Il Codice civile regola varie materie tra cui il matrimonio, la disciplina dei contratti, delle proprietà e quella degli illeciti civili. Sebbene nel corso degli anni siano state effettuate diverse modifiche, questa è la prima volta in quasi un secolo che viene modificato l’intero codice.
I lavori di revisione del Codice civile del 1930 sono stati avviati più di 20 anni fa e circa sei sono state le amministrazioni coinvolte. La versione finale approvata di recente, è stata redatta nel 2018 ed è stata oggetto di un forte dibattito poiché molte revisioni sono state approvate senza che il legislatore abbia svolto delle audizioni pubbliche.
L’attuale struttura del codice prevede un titolo preliminare e sei libri, riguardanti relazioni giuridiche, istituzioni familiari, diritti di proprietà, obbligazioni, contratti e diritti immobiliari. È stata semplificata la terminologia utilizzata, rendendola più moderna ed accessibile, facendo spazio a questioni che erano già state incorporate nel panorama legale del paese alla luce delle sentenze emanate dalla Corte Suprema di Porto Rico e degli Stati Uniti.
Il nuovo Codice civile riconosce la giurisprudenza della Corte Suprema di Porto Rico come fonte legislativa complementare, insieme ad altre fonti normative come la Costituzione. Tra le novità più significative, il nuovo codice riduce le limitazioni relative alle rivendicazioni personali in relazione alle quali non era previsto alcun termine specifico (comprese quelle relative alle violazioni contrattuali) da 15 anni a 4 anni. È prevista, inoltre, l’introduzione dei danni punitivi e di una nuova sezione dedicata alla “Revisione dei contratti”. Adesso, è possibile richiedere l’annullamento o la revisione di un contratto oneroso laddove una delle parti, sfruttando la posizione di necessità, inesperienza, dipendenza economica o età avanzata della controparte, ottiene un vantaggio economico sproporzionato ed ingiustificato.
Per la prima volta, inoltre, il codice regola il contratto di adesione, in cui la parte che aderisce è obbligata ad accettare un contenuto contrattuale predeterminato. Nonostante il nuovo codice condivida la dottrina generale secondo la quale tali contratti sono solitamente interpretati a scapito della parte che li ha redatti, prevede anche che le seguenti clausole contrattuali possano essere annullabili:
- Le clausole che non sono chiare e facilmente comprensibili in spagnolo o in inglese;
- Le clausole che autorizzano la parte che ha redatto il contratto a modificare il contratto unilateralmente;
- Una clausola che vieta o limita la capacità della controparte di presentare ricorso, di fornire prove o che ribalta l’onere della prova;
- Le clausole che escludono o limitano la responsabilità della parte che ha redatto il contratto.
- Una clausola che, senza una valida ragione, modifica il domicilio della parte contraente;
- Una clausola che rinnova o estende la durata del contratto, sulla base del silenzio della parte contraente.
Il nuovo Codice civile entrerà in vigore a partire dal 28 novembre 2020. Molta l’attesa, soprattutto per vedere quale impatto avrà la nuova legislazione sui contratti di lavoro. Non sono, pertanto, esclusi ulteriori interventi volti a chiarire e ad annunciare altre novità.