Dopo le manifestazioni anti-Brexit e una petizione per ottenere un nuovo referendum dei cittadini inglesi hanno iniziato un’azione giudiziaria per bloccare l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
Gli avvocati ritengono che il “Brexit” necessiti di una legge del Parlamento, ancor prima di invocare l’art. 50, secondo il quale in base al diritto europeo consente di iniziare le negoziazioni per uscire dall’Unione Europea.
Gli avvocati sostengono che il solo referendum non è giuridicamente produttivo di effetti, è il Parlamento che deve ratificarlo.
Il Parlamento, continuano gli avvocati, deve tenere conto dei risultati del referendum consultivo e di tutti gli altri elementi che regolano o influenzano l’appartenenza del Regno Unito alla Comunità Europea.
Gli avvocati sono in stretto contatto con gli avvocati del Governo per assicurarsi che l’esecutivo rispetterà la sovranità del Parlamento.
Dopo i risultati del referendum, che ha sancito la vittoria del «Leave», i leader politici partigiani dell’uscita dall’Unione Europea riesaminano le loro promesse e fanno marcia indietro.
Il pro-Brexit Boris Johnson ed ex sindaco di Londra ha rinunciato a correre per succedere a David Cameron.
Al tempo stesso Nigel Farage, leader del partito anti Europa UKIP, ha rassegnato le dimissioni.
La redazione
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