L’Australian Taxation Office ha pubblicato i suoi ultimi benchmarks per le piccole imprese che l’agenzia utilizza per identificare quelle imprese che sono soggette alla dichiarazione dei redditi.
I benchmarks sono calcolati sulla base della dichiarazione dei redditi e delle attività da oltre 1,3 milioni di piccole imprese e coprono più di 100 industrie. Essi vengono aggiornati ogni anno utilizzando gli ultimi dati disponibili.
I parametri di riferimento del 2016, pubblicati il 24 giugno, si basano sui dati del 2014.
Secondo il vice commissario Matthew Bambrick: “Se una piccola impresa è all’interno del range previsto da tali parametri e l’ATO non ha ricevuto alcuna informazione in più che possa destare preoccupazione, essi possono essere sicuri che probabilmente non riceveranno comunicazioni da parte nostra”.
Bambrick ha aggiunto che molte piccole imprese, consulenti e associazioni di categoria utilizzano i parametri di riferimento per valutare la competitività, e confrontano i loro costi e margini di profitto paragonandoli a quelli di altri del loro settore.
“A volte, quando una piccola impresa si trova al di fuori dei benchmarks, e’ probabile che cio’ sia dovuto al fatto che queste stanno spendendo di piu’ per i materiali rispetto agli altri. Usando tali parametri come guida, le piccole imprese possono imparare le tecniche per migliorare e costruire il loro business”, ha osservato.
Inoltre, Bambrick ha detto che alcune aziende potrebbero trovarsi al di fuori dell’intervallo di riferimento perché non sono correttamente registrate o il loro business è cambiato da quando hanno iniziato a crescere. “Questi piccoli errori amministrativi possono essere facilmente risolti controllando la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente per vedere quale tipologia di codice era stato utilizzato per indicare il business svolto e quindi aggiornarlo nella dichiarazione successiva e nel registro delle imprese australiano.”, ha spiegato.
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