Il 19 febbraio, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’apertura del nuovo anno giudiziario, è stato riferito che la pretesa tributaria nelle cause pendenti dinanzi al giudice tributario italiano è pari ad EUR 34 bn (USD 37.4 bn) alla fine dello scorso anno.
Nel suo discorso di apertura, il presidente del tribunale, Mario Cavallaro, ha confermato che il carico dei procedimenti giudiziari arretrati alla fine del 2015 in realtà è diminuito del sette per cento a 538.000, rispetto alla fine del precedente esercizio. Questo nonostante il fatto che il numero di nuovi casi dinanzi alla Corte è aumentato del cinque per cento a più di 260.000 durante l’anno.
Il 30 per cento dei casi sollevati dai contribuenti nei confronti delle autorità fiscali italiane riguarda tasse locali, con oltre la metà di quelli relativi alla tassazione sulla proprietà. La metà del restante 70 per cento sono state controversie riguardanti il reddito personale, mentre il resto è in gran parte diviso tra IVA e l’imposta regionale sulle attività produttive.
Cavallero ha sottolineato che nel 2015, la Commissione Tributaria ha deciso su più di 302.000 casi. Si è, in media, potuto fornire una risposta definitiva a tutti i casi in poco più di tre anni.
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