Secondo quanto evidenziato in un nuovo rapporto della Ecofiscal Commission, meno del cinque per cento delle imprese del Canada risentirebbe di forti pressioni competitive derivanti dalle differenze nei prezzi del carbonio.
La Commissione ha infatti affermato che l’analisi dei dati di British Columbia, Alberta, Ontario, e Nuova Scozia suggerisce che, nel complesso, la comunità imprenditoriale canadese non percepisce la tariffazione del carbonio come una significativa minaccia economica.
Nel rapporto viene poi aggiunto che, “per quelle imprese e settori che subiscono delle pressioni per quanto riguarda la competitività, i governi possono progettare la politica dei prezzi del carbonio in modo tale da agevolare le imprese, pur mantenendo l’efficacia complessiva della politica volta alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
Qualunque disposizione volta a sostenere imprese o settori specifici deve tuttavia essere mirata, trasparente, e attuale”.
Il Presidente della Commissione Chris Ragan ha detto: “Per il 95% dell’economia canadese, la competitività delle imprese rimarra’ in gran parte invariata. I pochi settori vulnerabili sono responsabili circa del 40 per cento delle emissioni di gas a effetto serra del Canada. Se queste imprese dovessero decidere di delocalizzare le loro attività a causa dei prezzi più elevati del carbonio, le nostre province rischiano di subire una perdita economica senza nessun guadagno dal punto di vista dell’ambiente, percui dobbiamo affrontare il problema in modo efficace”.
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