Il Cancelliere dello Scacchiere George Osborne, riconfermato alla guida delle Finanze britanniche dal governo Cameron, ha presentato al parlamento le principali modifiche fiscali che saranno introdotte a partire da Aprile 2016.
Aumento del salario minimo, riduzione delle tasse per le imprese, riforma della fiscalità del sistema bancario e dei trasporti, rafforzamento del contrasto all’evasione sono alcune delle norme chiave contenute nella Finanziaria presentata nei giorni scorsi.
La prima grande novità riguarda il salario minimo che a partire da Aprile 2016 sarà di 7,20 sterline l’ora per lavoratori sopra i 25 anni di età. Entro il 2020 si vuole portare tale soglia a quota 9 sterline l’ora.
La soglia tax free, ossia al di sotto della quale non sono dovute imposte sul reddito personale passa da 10.600 sterline a 11.000 sterline l’anno.
Il governo punta ad incrementare ulteriormente tale soglia portandola a 12.500 sterline entro il 2020.
La soglia oltre la quale vige l’aliquota del 40% viene aumentata a 43milla sterline nel 2016.
Il Governo prevede di ottenere 12 miliardi di sterline nel 2019-20 grazie alla riforma del welfare e 5 miliardi grazie all’adozione di misure contro l’evasione fiscale e il rafforzamento dell’attività di riscossione.
Alcune agevolazioni fiscali (come la Working-age benefits, Local housing allowance, etc.) saranno congelate per quattro anni a partire dal 2016 (rimangono fuori dalla disposizione i bonus per la maternità).
L’Household benefit cap, ossia l’ammontare massimo dei sussidi annuali per famiglia, sarà ridotto da 23mila a 20mila sterline, mentre i crediti d’imposta per i figli a carico saranno limitati a soli 2 figli per nucleo famigliare.
Gli affitti delle case popolari verranno ridotti dell’1% l’anno per i prossimi 4 anni e gli inquilini con un reddito superiore a 40mila sterline a Londra e 30mila nel resto del Paese dovranno pagare canoni di locazione a prezzi di mercato.
Ci sono novità anche per le aziende: il credito d’imposta sui dividendi, che permette una riduzione delle imposte versate su tali redditi, sarà sostituto a partire da Aprile 2016 da un nuovo sgravio d’imposta con cui viene introdotta un’area non tassata, valida per tutti i contribuenti, di 5.000 sterline.
Con la nuova agevolazione i piccoli investitori, detentori di redditi modesti derivanti da dividendi, beneficeranno di un alleggerimento del carico fiscale.
Le prime 5.000 sterline di dividendi percepiti in un anno fiscale saranno esentasse, mentre la parte eccedente la dividend allowance sarà tassata come segue:
- al basic rate del 7,5%, per i redditi da 5.000 a 37.000 sterline
- all’higher rate del 32,5%, per i redditi da 37.001 a 155.000 sterline
- all’additional rate del 45% per i redditi oltre le 155.001 sterline.
La tassa sul reddito d’impresa, già ridotta al 20% nel 2010, subirà un ulteriore taglio percentuale, passando al 19% nel 2017 e al 18% nel 2020. Il cambiamento dovrebbe interessare oltre un milione di aziende.
Da gennaio 2016 il bonus fiscale per gli investimenti aziendali diverrà stabile a 200.000 sterline annue, con l’obiettivo di favorire gli investimenti a lungo termine soprattutto delle piccole e medie imprese. Tale indennità fa sì che le aziende possano dedurre l’intero valore di alcuni beni, quali macchinari ed impianti, fino a un valore complessivo di 200.000 sterline dai loro profitti al lordo delle imposte.
In questo modo si migliorano i flussi di cassa aziendali poiché’ si dà modo alle imprese di utilizzare totalmente lo sgravio fiscale nell’anno in cui il bene è stato acquistato, e nel quale si è sostenuto il maggiore sforzo economico, anziché’ ripartirlo su più anni.
Ci sono novità anche per le banche: il governo introdurrà dal nuovo anno una tassa dell’8% sui profitti del settore creditizio.
Un’ulteriore norma ancora degna di rilievo è l’abolizione dello status “Non-Dom” a partire da Aprile 2017.
Si tratta, nello specifico, di una “flat tax” che gli stranieri non residenti nel Regno Unito pagano per non versare le tasse su interessi bancari, investimenti e altre fonti di reddito accumulate all’ estero.
In linea con le indicazioni Ocse dal 2017 le macchine elettriche non pagheranno alcuna imposta di bollo, mentre i modelli di auto più costosi pagheranno più tasse.
Per la maggior parte degli autoveicoli vigerà un’imposta di bollo unica di 140 sterline, eccetto per il primo anno di immatricolazione, quando la tassazione sarà collegata all’emissione di C02 prodotta dal veicolo.
Il Summer Budget prevede, inoltre, l’aumento del numero degli ispettori fiscali e, più in generale, le risorse finanziarie a disposizione dell’Agenzia delle Entrate britannica (HMRC).
Il Fisco di Sua Maestà ha previsto nuove norme finalizzate a far emergere l’elusione e l’evasione fiscale.
Marina d’Angerio
Dottore Commercialista
ICAEW Chartered Accountant
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