L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico ha raccomandato all’Australia di ridurre l’aliquota d’imposta sulle società e ampliare la base imponibile.
Il suggerimento proviene dal nuovo rapporto dell’OCSE, “Economic Policy Reforms 2015: Going for Growth”. Il report sostiene che il miglioramento dell’efficienza del sistema fiscale dovrebbe essere una priorità per il governo australiano. E’ stato poi aggiunto: “le imposte sui consumi sono relativamente basse, mentre le imposte sul reddito sono piuttosto elevate. Cio’ riflette un tasso di imposta sulle società elevato, soprattutto per un paese importatore di capitali come l’Australia”.
Il report rileva che il bilancio 2014 prevedeva dei piani per un taglio dell’1,5% dell’aliquota di imposta sulle società a partire da luglio 2015. Tuttavia, nelle ultime settimane, il Primo Ministro Tony Abbott ha comunicato l’intenzione del Governo di introdurre quello che egli descrive come “un piccolo taglio delle imposte sulle imprese”, che sarà “almeno pari all’1,5%”. Le organizzazioni imprenditoriali hanno criticato le dichiarazioni di Abbott ritenendole preludio di un passo verso un sistema di tassazione delle società “a due livelli”, ed hanno sollecitato il governo ad attuare un taglio delle aliquote per tutte le imprese.
Abbott ha inoltre chiarito che non sara’ possibile apportare modifiche al sistema di imposte su beni e servizi (GST) senza il consenso degli stati e dei territori.
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