Regno Unito: le imprese britanniche sostengono le riforme al regime fiscale

La CBI (Confederation of british Industry, la principale organizzazione rappresentativa delle imprese britanniche) ha accolto favorevolmente una serie di miglioramenti apportati al regime fiscale del Regno Unito che sono entrati in vigore in data 1˚ aprile 2013. Tra le modifiche apportate al regime d’imposta vi e’ la riduzione al 23% dell’aliquota d’imposta sui redditi delle societa’, volta ad aumentare l’attrattiva del Regno Unito come centro d’affari.

Katja Hall, direttrice capo presso il dipartimento politiche della CBI, ha benvenuto favorevolmente il taglio all’aliquota d’imposta, dichiarando: “Per poter aumentare la fiducia delle imprese, il nostro regime fiscale deve essere competitivo a livello internazionale. Questo e’ un altro passo del Regno Unito verso il raggiungimento, previsto per il 2015, dell’aliquota d’imposta sui redditi delle societa’ piu’ bassa. La misura e’ inoltre un chiaro messaggio dell’apertura del Regno Unito verso le imprese.” Hall ha pero’ esortato il Governo del Regno Unito ad adottare misure ulteriori in modo da rendere il “regime fiscale competitivo su tutta la linea”.

Hall ha tuttavia sottolineato che “Per molte imprese le condizioni restano difficili, in modo particolare per i commercianti,”. “Il taglio dei contributi che devono essere versati dai   datori di lavoro per i dipendenti, annunciato a sorpresa nella finanziaria, e’ un primo passo nella giusta direzione; i ministri devono pero’ valutare urgentemente come alleviare gli oneri imposti dalle business rate sulle imprese che operano nei principali settori di consumo.”

La legislazione introdotta nella legge finanziaria per il 2013 apportera’ tagli ulteriori all’aliquota d’imposta sui redditi delle societa’, che calera’ al 21% in data 1˚ aprile 2014, ed al 20% il 1˚ aprile 2015 – diventando la piu’ bassa tra quelle applicate nelle nazioni che fanno parte del G20.

Tra le misure che sono entrate in vigore il 1˚ aprile 2013 vi sono la nuova “Patent Box”, che prevede sgravi fiscali per i profitti generati da invenzioni brevettate e da alcune innovazioni, e l’estensione degli esistenti crediti fiscali di cui possono beneficiare le attivita’ di ricerca e sviluppo. Il credito fiscale concesso agli investimenti nella ricerca e nello sviluppo, introdotto anch’esso il 1˚ aprile 2013, prevede un tasso di sgravio fiscale del 9.1% che sara’ inizialmente opzionale, ma che diventera’ obbligatorio a partire dal 1˚ aprile 2016.

Hall ha proseguito: “Per anni il Regno Unito e’ rimasto indietro rispetto ai nostri concorrenti per quanto concerne la capacita’ di attrarre nuovi investimenti in iniziative di innovazione e di ricerca e sviluppo. La Patent Box ha un vero potenziale di promozione dell’innovazione – vitale per proteggere i posti di lavoro ad alto valore nel settore produttivo e per trattenere nel Regno Unito il reddito generato da nuovi brevetti.” Nel frattempo, “l’estensione del credito fiscale esistente stimolera’ nuovi investimenti nella ricerca e nello sviluppo in tutte le fasi del ciclo economico e dei processi produttivi,” Hall ha dichiarato.

“E’ incoraggiante che il Governo stia ora prendendo decisioni importanti in relazione ad investimenti di lungo termine nel campo della ricerca e dello sviluppo dei settori ad alto potenziale che sono in una fase di grande crescita, come quelli aerospaziale, automobilistico, delle tecnologie agricole e dell’energia. Le fallite politiche industriali degli anni ’70 hanno reso per decenni i politici restii a prendere iniziative in questo campo; tuttavia, considerato il difficile clima economico, siamo ora tenuti ad intraprendere tutte le aree di crescita in modo aggressivo.”

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