Come in altri Paesi dell’Europa centrale e orientale, il panorama delle transazioni M&A nel settore tecnologico in Ungheria è determinato fondamentalmente dall’attività di due segmenti di mercato con caratteristiche significativamente diverse: gli investimenti tecnologici sostenuti da venture capital (VC) e private equity (PE) e le acquisizioni su larga scala da parte di operatori strategici, soprattutto del settore delle telecomunicazioni.
Il perdurare del conflitto militare tra Russia e Ucraina ha chiaramente avuto un impatto negativo sulle operazioni sostenute da VC e PE nella CEE, come dimostra il calo del valore totale degli investimenti.
Inoltre, il numero di aziende che hanno ricevuto investimenti VC e PE è sceso a 590 nel 2022, rispetto al massimo storico di 721 del 2021. Sebbene questi indicatori mostrino un calo dell’interesse per i target della CEE rispetto all’anno precedente, il 2022 è stato comunque uno degli anni più intensi nell’arco di 10 anni in termini di valore degli investimenti, alimentati soprattutto dal boom globale delle fusioni e acquisizioni del 2020-2021. L’effetto del boom globale sulle fusioni e acquisizioni in Ungheria è durato fino alla fine del quarto trimestre del 2022, quando ha iniziato a rallentare a causa di un’inflazione record, che ha costretto la Banca nazionale ungherese (HNB) ad aumentare i tassi di interesse a livelli che il mercato non vedeva da un decennio.
Nonostante ciò, le aziende ungheresi sembrano essere rimaste un obiettivo interessante per le società di Venture Capital e Private Equity. Il settore tecnologico è rimasto il principale obiettivo degli investitori, con il 56% del valore totale degli investimenti nel 2022.
Le storie di successo delle start-up ungheresi sono proseguite con il fornitore di software per la prevenzione delle frodi SEON e il pioniere delle biotecnologie Turbine, a dimostrazione della forte attività di investimento tecnologico nel paese.