Negli ultimi anni, la normativa fiscale relativa al mercato immobiliare rumeno è stata oggetto di molteplici modifiche, in particolare:
- Riduzione della soglia per il regime delle microimprese da 1 milione di euro a 500.000 euro, con il conseguente passaggio di circa 8.000 società all’imposta generale sugli utili del 16%.
- Per quanto riguarda l’imposta sul reddito delle microimprese, l’aliquota applicabile sarà dell’1% se i ricavi non superano 60.000 euro e se la società non svolge determinate attività regolamentate dal Codice fiscale, oppure del 3% per le microimprese che hanno ricavi superiori a 60.000 euro o che svolgono determinate attività.
- L’imposta sul reddito delle microimprese sarà applicabile in base a determinate condizioni, quali:
- Presenza di almeno un dipendente;
- Il reddito derivante da attività di consulenza o gestione è inferiore al 20% del reddito totale; e
- Azionisti che detengono meno del 25% di partecipazioni in più di tre società rumene che si qualificano per l’applicazione dell’imposta sul reddito delle microimprese;
- Ampliamento dell’elenco delle persone giuridiche non soggette all’imposta sul reddito delle microimprese, ad esempio, le attività bancarie;
- Modifiche al sistema dell’IVA: ad esempio, l’IVA sarà applicata al 9% su servizi di alloggio, ristorazione e catering, fornitura e installazione di pannelli fotovoltaici, pannelli solari termici, pompe di calore e altri sistemi di riscaldamento;
- Obbligo per le imprese di accettare pagamenti elettronici, ad esempio, per le attività di vendita al dettaglio e all’ingrosso e per i prestatori di servizi con un fatturato annuo superiore a 10.000 euro;
- Aumento dell’aliquota fiscale per i dividendi pagati tra società rumene e a soggetti non residenti dal 5% all’8%;
- La possibilità per le autorità locali di aumentare le imposte locali in base a criteri individuali (ad esempio, esigenze economiche, sociali, geografiche o urbane).
Le nuove norme sull’adeguamento dei prezzi negli appalti pubblici prevedono che i prezzi dei materiali vengano aggiornati per ogni aumento o diminuzione del costo dei materiali su cui si basava il prezzo pattuito contrattualmente.
Nel 2022, la legislazione sugli appalti pubblici è stata modificata più volte, introducendo:
- Nuove regole sugli adeguamenti dei prezzi a causa dell’aumento degli stessi nei settori dell’elettricità e del gas naturale, dei carburanti e del trasporto di merci, con un impatto diretto sulla produzione e sulla distribuzione di tutti i prodotti utilizzati nell’edilizia;
- Emendamenti per accelerare i progetti infrastrutturali di interesse nazionale e facilitare gli investimenti pubblici.