La conclusione di un contratto può, talvolta, risultare difficile a causa della complessita’ del contenuto del contratto stesso.
La risoluzione pone fine al contratto e libera le parti contraenti dai loro obblighi contrattuali.
Ci sono vari motivi che portano alla risoluzione di un contratto:
- Il contratto non è più economicamente o commercialmente vantaggioso;
- Una parte non rispetta gli obblighi contrattuali;
- Circostanze impreviste (ad esempio, nel caso della pandemia di Covid-19) che rendono difficile l’esecuzione del contratto;
- L’altra parte è insolvente;
- Una parte non richiede più i beni o servizi oggetto del contratto; o
- Una parte è stata acquisita da un concorrente o ha cambiato gestione. Un tale cambiamento di circostanze può ridurre il vantaggio dell’accordo, una volta commercialmente attraente.
Prima di risolvere un contratto, è opportuno considerare se si hanno motivi legali per procedere. Cio’ e’ importante per garantire che qualsiasi risoluzione sia lecita e non esponga l’utente (in qualità di parte che recede) a responsabilità per risoluzione illecita.
Il diritto di recesso può essere previsto da:
- istituti di common law; o
- una clausola contrattuale.
- Common Law
In primo luogo, il diritto consuetudinario ha da tempo stabilito che le parti hanno il diritto di risolvere un contratto per inadempimento “grave”. Si tratta di una “repudiatory breach”. Non esiste una definizione precisa di cosa si intenda per “violazione grave”, dovendosi, piuttosto, valutare le circostanze del caso concreto. Di conseguenza, una violazione “grave” può essere complicata da valutare ed è per questo che è spesso consigliabile richiedere una consulenza legale prima di procedere.
In termini pratici, una violazione “grave” significa che una parte contraente non rispetta (o ha affermato che non rispettera’) il contenuto essenziale dell’accordo. In linea di massima, la violazione di un termine fondamentale di un accordo consentirà alla parte innocente di rescindere.
È importante notare che mentre tale violazione potrebbe dare alla parte lesa il diritto di rescindere e di chiedere il risarcimento dei danni, tale violazione non risolve automaticamente il contratto. Se sorge un diritto di recesso ma non si agisce rapidamente, tale situazione potrebbe essere interpretata come accettazione della violazione e, conseguentemente, il contratto continuera’ ad essere valido.
- Clausola contrattuale
In secondo luogo, una clausola contrattuale può conferire a una parte il diritto di recedere, prevedendo, talvolta, che vengano preventivamente rispettate alcune condizioni. Ad esempio, una clausola contrattuale può prevedere una circostanza che darà a una parte il diritto di recedere dal contratto, imponendo, tuttavia, alcune condizioni come richiedere a una parte di dare preavviso di risoluzione prima della data di scadenza di un contratto per interromperne il rinnovo automatico.
In tali casi, anche se il contratto prevede espressamente un diritto di recesso, l’interpretazione di tali termini può essere complicata. Ad esempio, una “clausola di interruzione” può consentire la risoluzione contrattuale; tuttavia, prima che il termine possa essere invocato, potrebbe essere necessario soddisfare alcuni obblighi. Se queste clausole non vengono interpretate correttamente, possono comportare la risoluzione per illiceita’.
In generale, che si tratti di risoluzione prevista dalla common law o da una clausola contrattuale, una parte è normalmente tenuta a comunicare all’altra parte la propria intenzione di risolvere il contratto, mediante comunicazione inequivocabile.
Se una parte recede in base a un termine contrattuale, in genere il termine fornirà anche il processo per comunicare l’avviso di risoluzione all’altra parte. Solitamente, e’ previsto un periodo di preavviso minimo (ad esempio, 30 giorni di preavviso), la forma dell’avviso (ad esempio, deve essere in forma scritta) e il metodo di comunicazione (ad esempio, deve essere comunicato per posta).
Il rispetto di questi requisiti può essere complesso e se una parte non riesce a farlo correttamente, corre il rischio che la risoluzione possa essere ritenuta non valida, dando luogo a risoluzione illecita.