Trasferire una società straniera nel Regno Unito con l’obiettivo che questa diventi a tutti gli effetti una società di diritto inglese non è un’operazione semplice.
È possibile infatti che una società straniera si consideri fiscalmente residente nel Regno Unito se qui ha la sede di controllo e gestione.
In questi casi viene a crearsi una situazione ibrida o di doppia residenza in cui la società straniera sarà soggetta sia alla legge inglese per quanto riguarda gli aspetti fiscali, sia alla legge dello stato in cui è stata costituita. Inoltre, se è in vigore una convenzione tra il Regno Unito e lo stato estero di incorporazione saranno superate le problematiche che potrebbero sorgere in materia di doppia imposizione.
Con le recenti misure di bilancio, il governo ha pubblicato una consultazione per apportare modifiche alla legge inglese in materia di ridomiciliazione delle società. Si tratta, in verità, di un istituto già previsto nel diritto societario di altre giurisdizioni, quali Canada, Irlanda, Lussemburgo.
La ridomiciliazione è lo strumento più semplice e completo per trasferire una società costituita all’estero e per fare in modo che la stessa cambi il suo stato di costituzione, o meglio diventi soggetta alla legge del Regno Unito. La società, in questi casi, conserverà il suo status di persona giuridica ma non sarà più governata dalla legge dello stato estero in cui è stata costituita bensì dal diritto inglese.
Senza dubbio, la mancanza di una previsione legislativa sulla ridomiciliazione societaria rappresenta una lacuna nel diritto inglese, oltre a rendere il paese meno competitivo sotto questo aspetto rispetto ad altre giurisdizioni.