Un po’ di tempo addietro alcuni quotidiani del Regno Unito hanno pubblicato la storia di una madre, Mary Farrell, che sosteneva che i soldi anticipati al figlio per aiutarlo con l’acquisto di una casa costituissero un prestito e non un regalo.
La signora Farrell aveva preteso la restituzione dell’importo dato al figlio al momento della morte di questi, sostenendo che la somma prestata non doveva essere ereditata dalla moglie vedova.
La richiesta della signora Farrell, tuttavia, non è stata accolta in quanto questa non e’ riuscita a fornire la prova del prestito; in assenza di prova contraria, infatti, si applica il principio di Common Law del “Presumption of Advancement” in base al quale in assenza di prova contraria il versamento di denaro dal genitore al figlio è considerato una donazione.
L’assistenza finanziaria dei genitori a favore dei figli è sempre più comune, frutto dell’inversione attuale della tendenza storica in base alla quale i figli solitamente stavano economicamente meglio dei loro genitori.
In base ad una ricerca recente, infatti, i giovani attualmente affrontano difficoltà economiche e alle volte non sono in gradi di sostenere l’acquisto di una casa.
La decisione dei genitori di fornire aiuto economico ai figli concedendo a questi ultimi un prestito o donando loro dei soldi o, ancora, aiutando nell’acquisto della prima casa riservandosi la proprieta’ di una parte dell’immobile acquistato dipende da una vasta serie do fattori tra cui fiducia, rischi, imposte, praticita’ e, perche’ no, generosita’ del genitore.
Se l’assistenza finanziaria avviene sotto forma di prestito, allora è molto importante avere un documento firmato per iscritto dai figli a conferma dell’importo prestato, della data di rimborso e di qualsiasi altro termine concordato (ad esempio, pagamento di eventuali interessi).
Vi e’ una serie di situazioni in cui potrebbe essere utile poter provare l’esistenza di un prestito: il fallimento del figlio, ad esempio, o la fine della relazione sentimentale di quest’ultimo.
In molti casi, i prestiti da genitore a figlio vengono inizialmente concessi con l’intenzione di cancellare il prestito (e quindi trasformarlo in donazione) in un secondo momento, ad esempio quando il figlio ha sviluppato una sufficiente maturità finanziaria, quando il loro rapporto con il fidanzato / la fidanzata con cui stanno acquistando la proprietà si è dimostrato duraturo, quando il genitore ha accantonato sufficienti fondi per la pensione e può tranquillamente fare a meno dell’importo prestato.
Le donazioni giocano un ruolo importante nella pianificazione dell’imposta di successione. Una donazione, infatti, non e’ soggetta a imposta di successione se effettuata almeno sette anni prima della morte del donante.
La trasformazione di un prestito in una donazione vine accettata da HMRC se la cancellazione del prestito viene effettuata tramite contratto con specifiche formalita’.
Il manuale di imposta sulle successioni di HMRC afferma infatti che semplici lettere o altre prove, anche se indicano chiaramente l’intenzione del prestatore di liberare il beneficiario da ogni obbligo di restituzione dell’importo prestato, non sono sufficienti per estinguere il debito.
Il manuale continua sostenendo che l’accordo di cancellazione del prestito deve:
- chiarire che si tratta di un patto tra le parti;
- essere validamente eseguito e sottoscritto dalle parti.
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