L’IR35 è un atto legislativo introdotto nel 2000 per cercare di impedire alle persone impiegate come consulenti tramite un intermediario (di solito, ma non sempre, una società di servizi) di evitare il pagamento delle imposte sul reddito e dei contributi di assicurazione nazionale (NIC), attribuendosi dei dividendi come azionisti dell’azienda di servizi.
Quando IR35 è stato introdotto per la prima volta, l’intermediario (e quindi, di solito, il consulente stesso) aveva la responsabilità di determinare se l’IR35 andasse applicato al rapporto con la società, nonché della contabilizzazione delle imposte sul reddito e del NIC laddove applicabile. Ciò significava anche che l’intermediario (e quindi il consulente) era responsabile per eventuali sanzioni comminate dalla HMRC, nel caso in cui la loro determinazione fosse stata sbagliata. Questo per quanto riguarda il settore privato. Tuttavia, dal 6 aprile 2017, quando la società che impegna il consulente è un’autorità pubblica, è compito dell’autorità, anziché dell’intermediario, determinare se IR35 si applica e, laddove sia necessario, effettuare il pagamento a tali consulenti (tramite l’intermediario) soggetti alle detrazioni d’imposta e al NIC, allo stesso modo in cui lo farebbero se fossero direttamente assunti dall’autorità.
Se il pagamento avviene tramite un’agenzia o una società ombrello, l’autorità ha l’onere di comunicare a tale organizzazione se ritiene che le norme del settore pubblico relative all’IR35 debbano essere applicate in modo tale da poter effettuare la detrazione richiesta.
La HMRC stima che le tasse siano aumentate di oltre 550 milioni in seguito ai cambiamenti al settore pubblico del 2017.
Dal 6 aprile 2020 i cambiamenti del settore pubblico entreranno in vigore anche nel settore privato. Dovremo attendere l’esito della recente consultazione e la pubblicazione del progetto di legge, per vedere esattamente come le modifiche all’IR35 saranno implementate nel settore privato, ma, qualunque sia il risultato, sarà richiesto a queste aziende di assumersi la responsabilità di determinare se l’IR35 va applicato ai rapporti con i consulenti che hanno assunto, nonché assumersi la responsabilità finanziaria per gli eventuali calcoli errati.
Le regole IR35 si applicano dove:
- un individuo esegue personalmente servizi per un cliente;
- tali servizi sono forniti in base ad accordi che coinvolgono un intermediario; e
- le circostanze sono tali che, se gli accordi fossero stati presi direttamente tra l’individuo e il cliente, l’individuo sarebbe stato considerato come impiegato dal cliente ai fini del NIC o dell’imposta sul reddito (o di entrambi).
Le prime due domande possono solitamente essere chiarite guardando ai fatti. Di norma, stabilire se l’IR35 si applica dipende dal fatto che l’individuo, se non fosse stato assunto e pagato tramite un intermediario, avrebbe uno status lavorativo tale da versare tasse e contributi previdenziali.
Vale la pena notare che, solo perché un individuo viene ritenuto avere lo status lavorativo ai fini dell’HMRC, non sarà necessariamente considerato un lavoratore dipendente. Tuttavia, spesso saranno considerati lavoratori dipendenti ai fini di entrambe le analisi, e le società dovrebbero essere ben informate nel considerare se un consulente, che non sia realmente lavoratore autonomo a fini fiscali possa essere, e debba essere trattato, come un dipendente, ai fini del diritto del lavoro.
Infatti, dal punto di vista delle persone fisiche a cui IR35 si applica, dopo il mese di aprile 2020, se queste saranno trattate come dipendenti a fini fiscali, potrebbero preferire essere lavoratori dipendenti anziché autonomi.
Sono stati avviati numerosi ricorsi nei confronti della HMRC da intermediari operanti nel settore privato negli ultimi 18 mesi, ed hanno evidenziato quanto sia difficile determinare lo status occupazionale a fini fiscali e del NIC. Nella pronuncia “Christa Ackroyd Media Ltd contro Revenue and Customs Commissioners” del 2018, il tribunale tributario di primo grado (FTTT) sosteneva che una presentatrice televisiva, assunta dalla BBC tramite una società di servizi, sarebbe stata una dipendente se la società di servizi non fosse esistita, e che l’IR35 pertanto si applicava agli onorari che erano stati pagati alla sua società (la quale avrebbe dovuto detrarre le imposte sul reddito e il NIC prima di effettuare il pagamento a lei).
La decisione si è trasformata in una clausola contrattuale, che ha dato alla BBC un diritto di prelazione sui servizi della conduttrice e le ha richiesto di ottenere il permesso della BBC, prima di fornire servizi ad altre emittenti.
Tuttavia, l’esito di due ricorsi più recenti presentati contro la HMRC, in relazione a presentatori televisivi è stato molto diverso. Sia in Albatel Ltd v. HMRC [2019], un caso riguardante Lorraine Kelly, che in “Atholl House Productions Ltd contro HMRC” [2019], un riguardante Kaye Adams, l’FTTT si è pronunciato a favore dei contribuenti, nonostante alcune similitudini fattuali con il caso Christa Ackroyd.
Nel caso della sig.ra Kelly, la FTTT si è concentrata sulla constatazione che la sig.ra Kelly, e non ITV, controllava il suo “marchio e la sua personalità” e quindi la ITV non esercitava un controllo sufficiente a dimostrare che sarebbe esistito un rapporto di lavoro anche se non avesse contrattato con lei attraverso un procacciatore d’affari.
In Atholl (che riguardava l’impegno della sig.ra Adams con la BBC), l’FTTT riteneva che, poiché la sig.ra Adams aveva la possibilità di prendere impegni con altre emittenti senza il permesso della BBC, era chiaro che era una libera professionista e non un’impiegata, e quindi IR35 non si è applicato.
Ciò che questi casi dimostrano è che la determinazione di un fatto rilevante per l’IR35 può essere molto difficile e riguarderà sempre il caso particolare. Nei casi Albatel e Atholl, l’HMRC era sufficientemente convinta che l’IR35 si applicasse in modo tale da emettere fatture fiscali e NIC a favore della sig.ra Kelly e della sig.ra Adams. Se l’applicazione delle regole è difficile per HMRC, sarà chiaramente difficile anche per le aziende.
Le aziende non dovrebbero prendere le modifiche IR35 alla leggera. Una decisione errata potrebbe comportare l’imposizione di sanzioni da parte dell’HMRC e rendere un’impresa poco attraente per i potenziali consulenti, oltre a portare pubblicità negativa. Ancor più seriamente, se si scopre che un’organizzazione è stata coinvolta nella strutturazione di relazioni o pagamenti in modo da far evitare le tasse illecitamente, potrebbe essere soggetta a sanzioni penali ai sensi del Criminal Finance Act del 2017.
Molte organizzazioni hanno deciso di adottare un approccio generalizzato sull’attuazione diretta dell’IR35 nel settore pubblico, per determinare indipendentemente le regole applicate e le ritenute alla fonte sulle somme versate agli intermediari, attraverso i quali le persone erano state assunte, per assicurare che non violassero le regole.
Tuttavia, come i recenti esempi in giurisprudenza hanno chiarito, la determinazione sarà sempre dipendente dai fatti specifici. Per questo motivo, un approccio generalizzato è una soluzione imperfetta. L’approccio generalizzato inizialmente adottato da molte organizzazioni del settore pubblico si è rivelato problematico. Gli appaltatori generalmente autonomi sono stati scoraggiati dall’impegnarsi con quelle organizzazioni che hanno adottato un approccio generalizzato e hanno preso i loro servizi altrove. Le organizzazioni del settore privato vorranno evitarlo, in particolare perché, in tempi di incertezza economica, potrebbero aver bisogno dei lavoratori temporanei forniti dalle aziende di servizi.
Le aziende dovrebbero quindi iniziare a pensare ad altri approcci che potrebbero adottare per gestire le modifiche all’IR35.
Un buon punto di partenza è tenere conto della recente guida dell’HMRC, che raccomanda alle organizzazioni di medie e grandi dimensioni del settore privato, interessate dalle modifiche, di:
- Identificare le persone che attualmente forniscono i loro servizi all’impresa attraverso intermediari.
- Intraprendere un’analisi caso per caso per determinare se l’IR35 si applicherà a tutti i contratti che proseguiranno oltre aprile 2020. La HMRC ha una funzione online che può aiutare con questa analisi.
- Parlare con gli appaltatori dell’eventuale applicazione dell’IR35.
- Mettere in atto i processi per garantire che in futuro vengano applicate le regole correttamente.
Altre azioni che le aziende potrebbero avviare sono le seguenti:
- Esaminare le opinioni dei singoli consulenti sull’applicazione dell’IR35 al loro caso. Laddove vi siano contratti in essere, potrebbero aver intrapreso iniziative per analizzarli ed offrire consulenza professionale a riguardo.
- Considerare di esternalizzare l’analisi dell’IR35 a terzi. Alcune aziende che fanno di questa analisi il loro business sono già disponibili – e gli accordi con loro dovrebbero richiedere alle stesse di assumersi la responsabilità finanziaria se la loro analisi si rivela sbagliata.
- Adottare le misure necessarie per garantire che i contratti futuri evitino un controllo significativo e la reciprocità degli obblighi tra l’azienda e l’intermediario, e che ciò si rifletta nella realtà. L’HMRC esaminerà la realtà della situazione e non solo il contratto (e le pronunce giurisprudenziali sono chiare sul fatto che l’FTTT seguirà lo stesso approccio).
Be the first to comment