Sebbene esistano molte questioni che richiedono particolare attenzione al momento dell’acquisto o della vendita di azioni di una società, la decisione relativa al tipo di corrispettivo per detto acquisto e’ sicuramente quella principale.
Poiché il corrispettivo per la vendita di azioni puo’ assumere varie forme, la decisione iniziale da prendere riguarda la forma da adottare per la transazione. Come per tutti gli aspetti relativi all’acquisto delle azioni, anche questo aspetto va deciso dalle parti.
In generale, ci sono tre forme di corrispettivo:
Contanti: il denaro contante puo’ essere la forma più semplice di corrispettivo, in quanto comporta l’assegnazione di un valore al capitale azionario acquistato, in modo analogo alle transazioni quotidiane. Tale corrispettivo può fornire certezza sul valore di ciascuna azione e può quindi essere l’opzione preferita.
Azioni: quando le azioni vengono utilizzate come corrispettivo, al venditore saranno emesse azioni della società dell’acquirente. Dal punto di vista dell’acquirente, questa potrebbe essere l’opzione preferita se non si dispone della liquidità necessaria per finanziare l’acquisto. Per quanto riguarda il venditore, tale soluzione potrebbe offrire la possibilità di mantenere alcuni elementi di controllo sulla società in vendita, oltre ad offrire alcuni vantaggi fiscali ai sensi della Taxation of Chareable Gains Act del 1992 (vi e’ infatti la possibilita’ di distribuire gli utili derivanti dalla vendita della societa’ nel corso degli anni).
È importante, tuttavia, valutare quelli che sono gli svantaggi derivanti dall’utilizzo delle azioni come corrispettivo. Per la società acquirente, ad esempio, sarà necessario esaminare lo statuto societario per verificare se il trasferimento o l’emissione di nuove azioni per l’acquisto di altre azioni è limitato; in tal caso, in assenza di una modifica dello statuto sociale, l’operazione sara’ vietata. Per il venditore, la preoccupazione principale derivante dall’utilizzo delle azioni come corrispettivo sarà l’adeguatezza del corrispettivo e cioe’ se le azioni emesse nella società acquirente di fatto rispecchino il valore delle azioni vendute.
È possibile che l’acquisto di azioni venga effettuato dal venditore al quale viene concesso un debito dell’acquirente, il che è in genere evidenziato da una nota di prestito detenuta dall’acquirente stesso. Uno strumento di nota di prestito determinerà i termini del debito e come tale sarà una questione aggiuntiva da negoziare tra le parti oltre al contratto di acquisto delle azioni. Ancora una volta, ci sono numerosi vantaggi e svantaggi nella scelta di questa forma di considerazione. Per l’acquirente, un vantaggio è che non vi è alcun obbligo di riserve in contanti alla data di pagamento, ma ugualmente la società sarà soggetta a un debito che si trova sul suo bilancio, che può essere prevenuto dal suo statuto e in ogni caso incidere sul suo stato finanziario.
Per quanto riguarda il venditore, il vantaggio è che si posizionerà al fianco di altri creditori in caso di insolvenza dell’acquirente.
Strumento di debito: e’ anche possibile che la vendita di azioni venga perfezionata mediante assegnazione del debito al venditore. Anche in questo caso, numerosi sono i vantaggi e gli svantaggi per entrambe le parti.
Una volta stabilita la modalita’ di pagamento del corrispettivo, le parti devono stabilire il valore dello stesso.
Laddove possibile, pattuire in anticipo il prezzo garantisce chiarezza e maggior sicurezza alle parti.
Tuttavia, sebbene sia molto più semplice per entrambe le parti stabilire un prezzo di vendita predeterminato, ciò potrebbe essere inappropriato in alcune circostanze e l’accordo di acquisto di azioni potrebbe dover prevedere un meccanismo di aggiustamento.
Se, ad esempio, un acquirente si trova in una posizione negoziale particolarmente forte, le parti potrebbero pattuire che non verra’ effettuato alcun pagamento fino al verificarsi di un determinato evento, come ad esempio la realizzazione di un profitto dalla societa’ target. Ciò potrebbe rivelarsi chiaramente svantaggioso o addirittura dannoso per il venditore, che potrebbe non ricevere mai l’intero prezzo di acquisto se la società non realizza un profitto.
Oltre alle forme di corrispettivo sopra descritte, ulteriori elementi devono essere valutati e decisi dalle parti per arrivare alla struttura del corrispettivo finale per l’acquisto di azioni.
Mentre la maggior parte degli accordi di acquisto di azioni prevede il pagamento del corrispettivo al completamento, esistono alternative a questa pratica.
Un’alternativa e’ costituita dal pagamento differito, in base alla quale l’acquirente pagherà le rate in date successive alla conclusione dell’accordo di vendita, fino al completo pagamento del prezzo pattutio.
Indipendentemente da quelli che saranno gli accordi delle patri, e’ sempre necessario che le pattutizioni di queste vengano delineate accuratamente nel contratto di acquisto di azioni.
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