Il nostro amico Carletto si è fatto nuovamente vivo.
Leggiamo che cosa ci scrive.
La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha stabilito che gli Uffici Finanziari possono utilizzare la cosiddetta “Lista Falciani”.
Questo Signor Falciani ha rubato i dati relativi ad un consistente numero di clienti della HSBC e li ha venduti, o ha tentato di venderli, alle amministrazioni fiscali di vari paesi della Comunità Europea.
Secondo la Cassazione Francese questa lista di nomi e dati è inattendibile in quanto non riporta le informazioni della banca, ma rappresenta una ricostruzione effettuata dallo stesso Falciani che pare non si sia risparmiato nell’inserire i nomi di personaggi famosi della politica e nel correggere o integrare le cifre.
Quindi, in realtà non di tratta di dati ufficiali della banca, ma di una libera riproduzione dell’artista.
Dopo disavventure a destra e a manca il Signor Falciani approda in una trasmissione della televisione Italiana. Quanto l’avranno pagato?
In quel momento il Signor Falciani era ricercato da diverse polizie: lo ha dichiarato in diretta e non è successo nulla.
Il nostro “ricercato” illustra le ragioni etico-morali che lo hanno spinto a rubare le informazioni relative a molti contribuenti. Tutt’altro spessore rispetto alle miserevoli scuse dell’immigrato che per fame ha rubato un panino al supermercato.
Le argomentazioni del Falciani dovrebbero o potrebbero trovare spazio in sede difensiva nel corso di un processo, che pare eventuale ed incerto, piuttosto che nella diretta TV.
Il nostro Signor Falciani non esita a dichiararsi disoccupato e conferma in diretta televisiva di guadagnare 3.000 Euro al mese.
Prendiamo per buone le affermazioni del Signor Falciani che mal si coniugano con i miserevoli contributi assistenziali che percepiscono i normali disoccupati che tra l’altro, di regola, non sono ricercati dalla polizia.
Venendo alla sostanza ed al merito della questione apprendiamo dalla Cassazione che in occasione dei controlli fiscali l’Amministrazione Finanziaria può utilizzare anche i dati bancari trafugati dal Signor Falciani all’HSBC di Ginevra.
Tutto questo con buona pace del segreto bancario che può essere violato poiché’ il fisco italiano ha ottenuto questa informazione in base a strumenti di cooperazione comunitaria.
Secondo la Cassazione, in buona sostanza, in sede di accertamento l’Amministrazione finanziaria può avvalersi di qualunque elemento che abbia valore indiziario.
Nel caso che ci occupa più che di indizio dovremmo parlare di suggestione, considerate le manipolazioni dell’artista, ma poco importa.
In secondo luogo è illuminante l’assioma secondo cui il fisco non può usare i dati provenienti da un crimine, ma può usarli se, pur conoscendo l’origine fraudolenta delle informazioni, i dati e le notizie gli pervengono tramite il sistema di informazione Europeo.
Per un comune mortale, in un caso simile, si parlerebbe di incauto acquisto o ricettazione.
In conclusione va tutto bene e la lotta all’evasione continua con l’inconfessabile speranza che nulla cambi.
Infatti la lotta all’evasione fiscale, reale o presunta, permette di salvaguardare innumerevoli posti di lavoro e qualche compenso milionario.
Grazie Carletto, alla prossima.
Guido Ascheri
Ragioniere Commercialista in Londra
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