La Francia fa il punto sulle raccomandazioni in materia fiscale ricevute dalla Commissione europea

Pierre Moscovici, ministro delle  finanze francese, ha recentemente preso nota delle misure fiscali suggerite per la Francia da parte della Commissione Europea, nel contesto dello schema delle Raccomandazioni Specifiche per Paese.

Il ministro delle finanze francese ha sottolineato che la maggior parte delle raccomandazioni si limitano a manifestare l’approvazione della Commissione in relazione a iniziative già in corso e ai piani futuri del Governo; nello specifico, questi sono il patto su competitività, crescita e lavoro e il credito fiscale per la competitività; i piani di riformare il mercato del lavoro, la formazione professionale, le pensioni, le iniziative per supportare l’innovazione, per semplificare le procedure per le imprese, e per implementare misure volte a promuovere e incoraggiare l’assunzione dei giovani e dei più anziani in Francia.

Inoltre, Moscovici ha accolto con piacere la decisione della Commissione di concedere alla Francia altri due anni per riportare il deficit pubblico del Paese al di sotto del 3 per cento del prodotto interno lordo (PIL). Secondo il ministro francese, la Commissione ha tenuto conto degli sforzi già fatti dalla Francia, sia nel 2012 che nel 2013, per migliorare il deficit strutturale, così come i rischi di un deterioramento ulteriore dell’economia del Paese.

Sulla base di una previsione economica pessimistica, la Commissione Europea ha deciso che sarebbe meglio rimandare fino al 2015 i piani di portare il deficit della Francia al di sotto del 3 per cento, in modo da evitare aggiustamenti che “rischierebbero di pesare troppo sulla crescita.”

Concludendo, il ministro delle finanze Moscovici ha sottolineato l’impegno del Governo a contrastare le strategie fiscali “aggressive” e di continuare i suoi piani di riforma per assicurare la ripresa economica e una crescita maggiore.

Nelle sue raccomandazioni, la Commissione europea ha esortato la Francia a rafforzare e implementare la sua strategia di bilancio per il 2013. La Commissione ha rimarcato la necessità che la Francia rafforzi la credibilità della riforma specificando, entro l’autunno di quest’anno, le misure per il 2014 e per gli anni successivi,  in modo da incoraggiare la correzione del deficit in eccesso in modo sostenibile entro il 2015. La Commissione ha reso chiaro che tutte le entrate non preventivate debbano essere utilizzate per ridurre il deficit.

La Commissione ha raccomandato che entro la fine del 2013 la Francia adotti misure per bilanciare in modo sostenibile, entro il 2020, il sistema pensionistico, per esempio adattando le regole di indicizzazione, alzando ulteriormente l’età’ della pensione, allungando il periodo di contribuzione e valutando schemi speciali, allo stesso tempo evitando aumenti nei contributi di previdenza sociale versati dai datori di lavoro.

La Commissione ha rimarcato come il Governo debba assicurare che il credito fiscale per la competitività e l’occupazione riduca i costi del lavoro in modo pianificato e che non vi siano altre misure che abbiano ripercussioni su di esso. La Commissione esorta inoltre ad adottare altre misure per ridurre il costo del lavoro, in modo particolare iniziative volte a ridurre i contributi di previdenza sociale versati dai datori di lavoro.

Concludendo, la Commissione ha richiesto al Governo di attuare sforzi al fine di semplificare il sistema fiscale e migliorarne l’efficienza assicurando, allo stesso tempo, la continuità delle normative in materia di tassazione. La Commissione ha sottolineato la necessità di implementare misure per rimuovere la distorsione del debito nel regime fiscale applicato alle imprese e di intensificare gli sforzi per ridurre e razionalizzare le spese fiscali sul reddito personale e societario, riducendo le aliquote. La Commissione ha raccomandato che le aliquote ridotte dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) siano avvicinate all’aliquota standard, e che le aliquote IVA inefficienti siano rimosse. La Commissione ha anche avvertito che dovrebbero essere adottate ulteriori misure per spostare il carico fiscale dal lavoro alla tassazione sui consumi e quella ambientale.

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