
La prima metà del 2025 ha visto numerosi sviluppi nelle strategie e nelle contro-strategie tra le società e i loro azionisti nel tentativo di trovare la legge e i tribunali più favorevoli per decidere le relative controversie.
Vari media hanno parlato del “DExit”, la tendenza delle società a prendere in considerazione o a costituirsi in una giurisdizione diversa dal Delaware, sulla base dell’opinione che la legge del Delaware e la Court of Chancery (specializzata e competente nel pronunciarsi su controversie aziendali e societarie) siano diventate troppo favorevoli agli azionisti. Il legislatore e il governatore del Delaware hanno risposto al DExit con il disegno di legge del Senato 21.
Molti studi legali e altri soggetti hanno anche pubblicato quest’anno avvisi sui recenti cambiamenti alla legge in vigore sia nello Stato del Nevada che in quello del Texas e sugli sforzi compiuti in questi Stati per istituire tribunali commerciali/societari in grado di competere con il Delaware.
Tuttavia, si è discusso meno degli sforzi compiuti dagli azionisti per cercare di evitare il Delaware come sede dei contenziosi e di evitare l’applicazione della legge del luogo di costituzione di una società alle controversie interne alla società.
Casi recenti in California e New York, due giurisdizioni rilevanti per molte società, hanno visto sviluppi chiave in questi settori nel 2025. Il presente articolo si propone di approfondire le decisioni prese in tre di queste cause.
Epicentrx, Inc. contro Superior Court
Il 21 luglio 2025, la Corte Suprema della California ha emesso una sentenza nella causa Epicentrx, Inc. contro Superior Court, P.3d, 2025 WL 2027272 (Cal. 21 luglio 2025) – con Epirx, LP (Epirx) come parte interessata.
In tale causa, il tribunale di primo grado e la Corte d’Appello della California hanno respinto la richiesta di archiviazione presentata dai convenuti sulla base del principio del forum non conveniens, in virtù di una clausola di scelta del foro contenuta nell’atto costitutivo di Epicentrx, che stabiliva che il Tribunale del Delaware, Court of Chancery, fosse il foro esclusivo per la maggior parte delle cause intentate dagli azionisti. Id. a *1-3. I tribunali hanno rifiutato di applicare la clausola di scelta del foro in quanto il Tribunale del Delaware non prevede il diritto a un processo con giuria.
La Corte Suprema della California ha concesso la revisione e ha ribaltato la sentenza, sostenendo che la clausola di scelta del foro competente non era inapplicabile in quanto rinuncia al processo con giuria prima della controversia. Id. a *13. La Corte ha spiegato che la tendenza moderna favorisce l’applicazione delle clausole di scelta del foro competente adottate volontariamente nei contratti e in altri contesti. Id. a *6.
Ha inoltre spiegato che “i tribunali dovrebbero essere riluttanti a rifiutare l’applicazione delle clausole contrattuali di scelta del foro per motivi di ordine pubblico, soprattutto quando nessuna legge o disposizione costituzionale si pronuncia direttamente sulla questione”. Id. a 7.
La Corte ha riconosciuto che l’ordine pubblico della California sostiene il diritto al processo con giuria e che tale diritto è garantito dalla sua costituzione e dalla legge, ma ha anche osservato che tale diritto può essere oggetto di rinuncia e, soprattutto, che tali disposizioni “riguardano il diritto al processo con giuria nei tribunali della California, non altrove”. Id. a 9.
La Corte ha, quindi, operato una distinzione tra una clausola di scelta del foro e una rinuncia al processo con giuria prima della controversia, osservando che “la prima riflette dove sarà discussa una controversia, mentre la seconda riflette come sarà discussa”. Id. a *9.
Ezrasons, Inc. contro Rudd
Nel maggio 2025, la Corte d’Appello di New York ha emesso due sentenze riguardanti l’applicazione della legge di New York alle controversie tra azionisti e società costituite in paesi stranieri e la disponibilità di un foro di New York per tali controversie.
Nel caso Ezrasons, Inc. contro Rudd, N.E. 3d, 2025 WL 14360000 (N.Y. 20 maggio 2025), la Corte d’Appello ha stabilito che la dottrina degli affari interni (“Internal Affairs Doctrine”) – il principio secondo cui “il diritto sostanziale del luogo di costituzione disciplina le controversie relative ai diritti e ai rapporti degli azionisti e dei dirigenti della società” – si applicava a un’azione intentata da un azionista (“derivative action”) di Barclays PLC contro gli attuali amministratori e dirigenti di Barclays. Id. a *1.
La Corte ha, quindi, stabilito che si applicava il diritto inglese (poiché Barclays era stata costituita in Inghilterra), che l’azionista non aveva la legittimazione ad agire in giudizio ai sensi del diritto inglese e che il caso era stato correttamente archiviato. Id.
Con tale sentenza, la Corte ha respinto l’argomentazione dell’azionista, secondo cui le sezioni 626(a) e 1319(a)(2) della legge sulle società commerciali di New York “sostituiscono la dottrina degli affari interni e impongono l’applicazione del diritto sostanziale di New York alle questioni di legittimazione nelle azioni intentate dagli azionisti” a New York. Id. a *3.
In particolare, la Corte ha ritenuto che il testo della Sezione 626(a) – “un’azione può essere intentata in nome di una società nazionale o straniera per ottenere una sentenza a suo favore, dal titolare di azioni o di certificati di voto fiduciario della società o di un interesse beneficiario in tali azioni o certificati” – conferisse ai tribunali di New York la giurisdizione per pronunciarsi in merito alle azioni intentate per conto di società straniere. Id. a *5. Essa stabilisce i “requisiti minimi affinché un tribunale di New York possa accogliere” un’azione derivata, ma il diritto sostanziale del luogo di costituzione continua a determinare quali azionisti abbiano la legittimazione ad agire in giudizio. Id.
Analogamente, la Corte ha ritenuto che la Sezione 1319(a)(2) – “svolgere attività commerciali in questo Stato” – fornisca i requisiti minimi affinché una “società straniera” e i “suoi amministratori, funzionari e azionisti” possano essere citati in giudizio a New York.
Haussman contro Baumann
Nell’altra causa davanti alla Corte d’Appello di New York, Haussman contro Baumann, N.E.3d, 2025 WL 1435989 (N.Y. 20 maggio 2025), la Corte ha emesso un memorandum di due pagine, in cui confermava la decisione della Corte Suprema di New York, Divisione d’Appello, di respingere un’azione derivata degli azionisti intentata contro una società costituita in Germania in base alla dottrina del forum non conveniens.
La Corte d’Appello non ha condotto una propria analisi dettagliata. Ha piuttosto ritenuto che la Corte Suprema di New York “abbia considerato tutti i fattori rilevanti in relazione alla sua decisione di respingere il ricorso in base alla dottrina del forum non conveniens” e non abbia commesso alcun errore giuridico nel farlo”. Id. a.
Tuttavia, come la Corte d’Appello di New York nel caso Rudd sopra citato, sia la Corte Suprema di New York che la Corte d’Appello hanno ritenuto che fosse applicabile la dottrina degli affari interni, che la società in questione fosse costituita in Germania, che la controversia fosse, quindi, regolata dal diritto tedesco e che il ricorrente non avesse la legittimazione ad agire in giudizio ai sensi del diritto tedesco. Cfr. Haussmann v. Baumann, 157 N.Y.S.3d 355, a *2, *5, *6 (Supr. Ct. 27 dicembre 2021); Haussmann v. Baumann, 192 N.Y.S.3d 81, 82-83 (Supr. Ct., App. Div. 22 giugno 2023).
La Corte Suprema ha, inoltre, motivato la sua decisione di rigetto anche alla luce della dottrina del forum non conveniens, ritenendo che alla controversia andasse applicato il diritto tedesco. Haussmann contro Baumann, 157 N.Y.S.3d 355, a *5.
Conclusione
Esiste una lunga storia di contrasti tra società ed azionisti in merito alla legge applicabile alle loro controversie e al foro, in cui tali cause dovranno essere discusse.
Le pronunce emesse in California e a New York (insieme a DExit, SB 21 e ai successivi sviluppi normativi registrati in Nevada e in Texas) riflettono chiaramente la tendenza che si sta facendo strada nel corso del 2025.
Si prevede che nei prossimi anni vedranno la luce ancora nuove strategie e controstrategie.
A cura di Stefano Linares, Esq.