Sei paesi europei si sono riuniti a Praga per organizzare una più stretta cooperazione in materia di lotta contro la frode sull’IVA, concentrandosi in particolare sul ricorso al meccanismo dell’inversione contabile.
L’incontro ha coinvolto funzionari provenienti dalla Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Germania e Austria.
Il meccanismo di inversione contabile sposta la responsabilità per il pagamento dell’IVA dal fornitore al cliente. L’obiettivo di tale meccanismo, in particolare, e’ quello di consentire agli Stati di mitigare l’impatto della frode intracomunitaria (MTIC), in cui i truffatori approfittano del fatto che i beni o i servizi possono essere importati da un altro Stato membro esenti da Iva e quindi venduti nel mercato interno Iva inclusa. Il commerciante che ha importato e rivenduto la merce di fatto “scompare” senza dichiarare l’IVA riscossa sulla transazione nazionale all’autorità fiscale locale.
In una conferenza stampa dopo la riunione, il ministro dell’economia nazionale ungherese, Mihály Varga, ha evidenziato che i casi di frode su grande scala “hanno di fatto indebolito le risorse finanziarie”, e che questo ha portato a diminuire il gettito fiscale per gli Stati membri. Questi ha riferito come i Paesi abbiano “convenuto sulla necessita’ di una più stretta collaborazione tra le autorita’ fiscali. Per quanto possibile, cercheremo di estendere il meccanismo dell’inversione contabile IVA in Europa.”
Al fine di combattere la frode dell’IVA, l’Unione europea ha recentemente approvato un meccanismo di reazione rapida (QRM), che consente agli Stati membri di reagire più rapidamente a gravi casi di improvvisa e massiccia frode dell’IVA accelerando la procedura per consentire agli Stati membri di poter applicare temporaneamente il meccanismo di reverse charge.
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