L’imposta di successione, Inheritance Tax, nel Regno Unito si applica al complesso di beni o assets che rientrano nell’asse ereditario.
In virtù della Legge sulle imposte di successione, Inheritance Tax Act del 1984, l’imposta e’ calcolata sull’intero patrimonio, se il defunto era abitualmente residente nel Regno Unito al momento della morte o fino a tre anni prima della morte.
Al contrario, se il de cuius era abitualmente residente al di fuori del Regno Unito e le sue proprietà ubicate all’estero, allora l’asse ereditario è escluso dall’imposta di successione britannica, indipendentemente dal luogo di residenza degli eredi.
Sull’asse ereditario si applica un’imposta pari al 40% calcolata sul valore complessivo dei beni eccedenti la quota di 325.000 sterline, a prescindere che il patrimonio venga devoluto ad una o più persone.
L’esecutore testamentario è tenuto al versamento della Inheritance Tax entro 6 mesi dalla morte del dante causa.
Se il pagamento risulta ancora dovuto dopo tale data è prevista l’applicazione di interessi.
È possibile pagare l’imposta di successione a rate distribuibili su 10 anni per beni che possono richiedere molto tempo per essere venduti, come ad esempio per gli immobili o per alcuni tipi di azioni.
I trasferimenti, anche sotto forma di donazione, in favore del coniuge o del partner civile del defunto, sono totalmente esenti da imposte, se questi risiede nel Regno Unito.
Questa è nota come “spouse or civil partner exemption”.
Se l’asset ereditario ha un valore inferiore alle 325.000 sterline allora la soglia inutilizzata può essere trasferita al coniuge superstite, alla cui morte, gli eredi potranno usufruire di una soglia complessiva fino a 650.000 sterline.
Le donazioni effettuate dal defunto nei sette anni precedenti la sua morte sono ugualmente assoggettate all’imposta, che andrà sempre calcolata sul valore degli assets ereditari eccedenti le 325.000 sterline.
Dal 6 aprile 2012 è inoltre possibile, per coloro che lasciano una quota pari al 10% o più del patrimonio in beneficienza, usufruire di un’aliquota agevolata pari al 36%.
Le persone fisiche non residenti nel Regno Unito non sono tenute al pagamento di alcuna imposta di successione sui beni ereditati all’estero, salvo il caso in cui abbiano avuto la residenza fiscale nel Regno Unito durante 17 degli ultimi 20 anni: in tale evenienza l’imposta di successione è dovuta per i beni ereditati a livello mondiale.
Non si devono pagare imposte di successione su alcuni assets nel Regno Unito se il defunto era domiciliato all’estero.
Questi sono conosciuti come “attività escluse” e comprendono:
- Partecipazioni in fondi comuni di investimento autorizzate e in società di investimento a capitale variabile;
- Conti correnti bancari e postali in valuta estera;
- Gilt del governo britannico, che sono stati rilasciati in esenzione d’imposta per i residenti all’estero;
- Pensioni estere;
- Retribuzioni e possedimenti dei membri delle forze armate alleate in visita.
A poche settimane dalle elezioni nel Regno Unito, il premier conservatore David Cameron annuncia di voler eliminare le tasse di successione per patrimoni fino ad un milione di sterline che passano dai genitori ai figli.
Un annuncio chiaramente elettorale, sottolinea il quotidiano britannico The Guardian, ma che fa anche i conti con il valore sempre più alto delle case in Gran Bretagna ed in particolare a Londra.
Il cancelliere dello Scacchiere George Osborne scrive il Guardian, proporrà anche di ridurre le tasse di successione fino ad un valore massimo di 140.000 sterline per un patrimonio del valore complessivo di due milioni di sterline.
Marina d’Angerio
Dottore Commercialista in Torino
Associate Chartered Accountant in England and Wales
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