Secondo la normativa in vigore a Hong Kong, la soggettività fiscale è basata sulla fonte e non sul concetto di residenza. Pertanto, per tutte le società solo gli utili derivanti da Hong Kong sono assoggettati ad imposta.
Nell’ambito delle modifiche, approvate il 13 luglio 2018, all’Inland Revenue Ordinance (IRO) che hanno introdotto regole precise sui prezzi di trasferimento, vi sono anche delle disposizioni che chiariscono quando può parlarsi di stabile organizzazione a Hong Kong, in particolare per quanto riguarda gli enti residenti in Stati con i quali Hong Kong non ha stipulato una convenzione contro le doppie imposizioni.
È comunque importante tenere presente che il principio della territorialità continua a trovare applicazione, nonostante l’introduzione di norme dettagliate sulla definizione di stabile organizzazione.
Se si tratta di una persona residente in una giurisdizione con la quale Hong Kong ha concluso una Convenzione contro le doppie imposizioni bisognerà far riferimento alla stessa convenzione per capire se può o meno parlarsi di stabile organizzazione. Per una persona residente nel territorio di uno Stato con il quale Hong Kong non ha concluso una convenzione si può parlare di stabile organizzazione solo se ha ad Hong Kong una sede fissa per gli affari attraverso la quale svolge l’attività di impresa, interamente o in parte. Lo svolgimento di attività preparatorie o ausiliarie non equivale alla costituzione di una stabile organizzazione. Tuttavia, il fatto che le attività svolte a Hong Kong non raggiungano la soglia della stabile organizzazione non significa sempre che queste non siano soggette a tassazione. Se le attività svolte costituiscono l’esercizio di una attività commerciale, professionale o di business, ai sensi della sezione 14 dell’IRO, tutti i profitti derivanti da tali attività provenienti da Hong Kong costituiscono comunque utili imponibili.