Dal 1999 la comunità internazionale, attraverso l’OCSE, ha avviato un progetto per rimodellare il sistema fiscale internazionale.
Dagli anni ’20 il sistema fiscale internazionale si è basato su trattati bilaterali di doppia imposizione sviluppati originariamente dalla Società delle Nazioni. Questo processo ci ha portato all’attuazione del cosiddetto “secondo pilastro” il 1° gennaio 2023 da parte dell’UE. Il secondo pilastro è noto anche come aliquota fiscale minima globale (anche se non significa che le aliquote fiscali devono aumentare per tutti, ma solo per le società più grandi).
Gibilterra ha partecipato a questo processo attraverso l’adesione al Quadro inclusivo e ora sta iniziando a compiere i primi passi di un’attuazione graduale del secondo pilastro. Nigel Feetham, Ministro della Giustizia, del Commercio e dell’Industria, ha annunciato poco prima di Natale che Gibilterra implementerà una Qualified Domestic Top Up Tax con effetto dal 1° gennaio 2024 che tasserà le filiali di imprese multinazionali straniere con un fatturato superiore a 750 milioni di euro. Questa misura garantirà che le società residenti a Gibilterra siano tassate a Gibilterra e che i loro redditi non siano soggetti a imposte altrove attraverso il funzionamento del secondo pilastro. La base imponibile di Gibilterra sarà rispettata.
Questo è esattamente l’incentivo economico che l’OCSE ha inserito nel secondo pilastro. Le giurisdizioni tasseranno ciò che altrimenti non tasserebbero per garantire il rispetto della loro base imponibile. Il Ministro ha stimato che il risultato sarà un gettito fiscale di 6 milioni di sterline all’anno.