Presentata una proposta per estendere ad ogni forma di reddito la normativa europea sullo scambio obbligatorio di informazioni finanziarie personali.
La frode e l’evasione fiscale si ripercuotono negativamente su tutti noi. Coloro che illegalmente evitano di pagare la loro parte privano le amministrazioni nazionali e locali delle risorse che potrebbero essere utilizzate per attuare politiche economiche e sociali a favore dei cittadini.
Un modo per evadere il fisco consiste nel nascondere il proprio reddito all’estero, rendendolo invisibile alle autorità del paese in cui si risiede e dove si pagano le tasse.
L’UE cerca di evitare che ciò avvenga all’interno delle sue frontiere. L’attuale normativa europea impone a tutti i paesi membri di raccogliere informazioni sul reddito percepito sul loro territorio dai non residenti.
Le autorità nazionali italiane devono quindi fornire queste informazioni ai paesi europei in cui i cittadini in questione hanno la residenza, in modo che il loro reddito possa essere tassato localmente. Viceversa gli altri paesi europei sono tenuti a inviare al nostro paese qualsiasi informazione riguardante cittadini italiani residenti in Italia.
L’attuale normativa non si applica però a tutte le forme di reddito. Su richiesta di alcuni paesi europei, la Commissione si sta adoperando per chiudere queste falle.
Ecco perché dal 2015 lo scambio automatico di informazioni verrà esteso ad altre forme di reddito: redditi da lavoro, compensi per dirigenti, prodotti di assicurazione sulla vita, pensioni e proprietà e redditi immobiliari.
La Commissione propone ora di compiere un ulteriore passo per includere nello scambio di informazioni anche dividendi, plusvalenze, tutte le altre forme di reddito finanziario e i saldi dei conti.
Un approccio internazionale comune
Una norma comune europea per lo scambio delle informazioni fiscali eviterebbe una situazione in cui i paesi dell’UE abbiano sottoscritto una serie di accordi bilaterali distinti con gli Stati Uniti e altri paesi extra UE.
Garantirebbe anche che tutti i paesi europei dispongano delle informazioni aggiuntive necessarie per calcolare e riscuotere meglio le imposte dovute nel paese di residenza.
L’UE si troverebbe inoltre in una posizione negoziale migliore per promuovere uno scambio più intenso di informazioni fiscali a livello mondiale.
Nel dicembre 2012 la Commissione ha presentato un piano d’azione per consentire una risposta più efficace dell’Europa all’evasione e all’elusione fiscale. Il piano evidenzia la necessità di promuovere lo scambio automatico di informazioni come norma internazionale.
La Commissione collaborerà con i paesi europei per garantire che ai prossimi vertici del G8 (giugno 2013) e del G20 (settembre 2013) possa emergere una forte posizione comune dell’UE.
Fonte: Commissione Europea
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