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Polonia invitata a riesaminare le agevolazioni fiscali

La Commissione Europea ha invitato la Polonia a rivedere le aliquote fiscali dell’imposta sul valore aggiunto, e ha avvertito che gli incentivi fiscali per la ricerca e lo sviluppo sono inefficaci.

Il giudizio è apparso in un nuovo rapporto specifico sul Paese, emesso nell’ambito di “Europa 2020”, la stategia decennale dell’Unione Europea per la crescita e l’occupazione, lanciata nel 2010.

Per quanto riguarda l’IVA, il rapporto afferma che “il sistema estensivo” polacco di aliquote ridotte contribuisce al più alto divario IVA nell’Unione Europea. Inoltre, sempre secondo il report, tale sistema comporterebbe una perdita di entrate e un aumento dei costi di adempimento fiscale. E’ stato pertanto raccomandato di allargare la base imponibile attraverso una revisione delle aliquote ridotte.

Il rapporto afferma inoltre che la Polonia è uno dei Paesi peggiori dell’UE in termini di indicatori di innovazione, e che gli incentivi fiscali per il settore di ricerca e sviluppo vengono attualmente utilizzati unicamente dalle grandi aziende. Gli incentivi dovrebbero essere migliorati, in modo tale da rafforzare i legami tra ricerca, innovazione e politica industriale, e gli strumenti esistenti dovrebbero essere più mirati con riferimento alle diverse fasi del ciclo di innovazione.

Più in generale, la Commissione Europea avverte che i costi di adempimento fiscale sono “un grave problema” per le imprese. Secondo quanto suggerito da tale report, l’adempimento fiscale potrebbe essere rafforzato migliorando l’efficienza dell’amministrazione fiscale e diminuendo gli oneri amministrativi per i contribuenti.

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Spagna – previsione di taglio dell’aliquota d’imposta sulle società

Il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha svelato i piani per tagliare l’aliquota dell’imposta sulle società dal 30% al 25% per aumentare la competitività delle imprese nazionali.

La riduzione fiscale entrerà in vigore il 1 ° gennaio 2015, e verrà attuato in due fasi, ha detto il primo ministro. La misura fa parte di un pacchetto di stimolo del valore di EUR 6,3 miliardi (USD8.57bn).

Rajoy ha anche affermato che il governo prevede di non aumentare l’aliquota d’imposta sul valore aggiunto (IVA), che attualmente si attesta al 21%.

L’annuncio del primo ministro segue una dichiarazione rilasciata dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) del 27 maggio 2014, in cui l’organizzazione ha detto che la Spagna ha “superato il punto critico“. Tra le altre cose, ha proposto una riduzione dell’aliquota d’imposta sulle società della Spagna. Ha anche detto che c’è spazio per aumentare le entrate fiscali indirette, affermando: “Alzando le accise e le tasse ambientali, e riducendo progressivamente l’applicazione delle aliquote IVA agevolata, porterebbe l’impegno di riscossione della Spagna più in linea con i paesi europei“, ha detto il FMI.

Nelle sue osservazioni conclusive, il FMI ha anche esortato le autorità ad ampliare la base imponibile riducendo le esenzioni ed il trattamento agevolato per alcune categorie di contribuenti.

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Grecia: paese e investimenti esteri

Secondo il Fondo Monetario Internazionale, a partire dal 2013, la Grecia è al 42° posto col più alto PIL pro capite al mondo. E ‘classificato al 29° posto secondo l’Indice dello Sviluppo Umano delle Nazioni Unite (misurazione comparativa della speranza di vita, alfabetizzazione, istruzione, tenore di vita e qualità della vita).

La Grecia ha la più grande economia dei Balcani ed è la 13° economia più grande dell’Unione europea. La Grecia è stata una degli stati fondatori dell’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OCSE) e dell’Organizzazione per la Cooperazione Economica del Mar Nero (BSEC), è stata membro dell’Unione europea dal 1981, ed ha sostituito la Dracma greca per aderire all’unione monetaria della zona euro nel 2001.

Con circa 20 milioni di visitatori all’anno, il 16 % del PIL della Grecia è prodotto dal turismo. Un ulteriore 4,5 % del PIL del paese deriva dal settore dei trasporti marittimi, che è stato un elemento chiave dell’attività economica greca fin dai tempi antichi. La Marina Mercantile greca è la più grande al mondo, con navi di proprietà greca che rappresentano oltre il 157 % del tonnellaggio mondiale.

La recente crisi finanziaria globale ha colpito la Grecia in modo particolarmente duro, con un rapporto Debito – PIL del paese, che supera di gran lunga la media della zona euro. Questo ha portato alla MSCI ed al S&P Dow Jones Indices a riclassificare la Grecia come un mercato emergente – la prima volta che un tale scenario si presente ad una nazione sviluppata.

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I Commercialisti irlandesi commentano la revisione del sistema fiscale

Il Direttore delle Imposte presso il “Chartered Accountants Ireland”, Mr. Brian Keegan, ha detto al  Comitato per la revisione del regime fiscale in Irlanda che la cosiddetta “fiscalita’ internazionale” non esiste; le tasse vengono pagate dalle aziende ai Governi sovrani, i quali detengono i diritti di imposizione fiscale.

Brian Keegan ha detto che un’interazione ben definita del sistema fiscale irlandese con i regimi fiscali di altri Paesi è fondamentale per il commercio internazionale.

La tassazione dovrebbe essere considerata un costo d’impresa per le aziende e, sempre secondo Keegan, dovrebbe essere gestita nello stesso modo in cui vengono gestiti altri costi quali servizi, distribuzione e dipendenti, al fine di garantirne la prevedibilita’ e la gestione. Keegan ha poi aggiunto  che, se il regime fiscale in Irlanda fosse troppo chiuso e protezionista, allora le aziende irlandesi non sarebbero in grado di commerciare all’estero. L’Irlanda cesserebbe quindi di essere una destinazione attraente per le aziende che cercano di stabilire ed ubicare le rispettive attivita’.

Nel corso del dibattito, Keegan ha cercato di difendere la reputazione internazionale dell’Irlanda, ma ha riconosciuto la possibilita’ di apportare dei miglioramenti al regime fiscale della nazione.

L’Istituto è l’unica associazione professionale ad aver contribuito ai lavori della sottocommissione parlamentare sulla tassazione globale.

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Repubblica Ceca: gli organismi rappresentativi delle imprese supportano i piani per l’imposta sul reddito

Gli organismi che rappresentano le piccole imprese nella Repubblica Ceca hanno espresso la loro approvazione per i piani del Governo che prevedono di modificare la legge sull’imposta sul reddito (Income Tax Act) come obiettivo del nuovo Programma di Convergenza (Convergence Progam) del Paese per il periodo 2014-17.

Andrej Babis, Vice Primo Ministro e Ministro delle Finanze, ha recentemente discusso le proposte con Bedrich Danda, Presidente dell’Associazione degli Imprenditori e Commercianti, e con Karel Havlicek, membro dell’Associazione delle Piccole e Medie Imprese e Artigianato. Danda e Havlicek hanno entrambi espresso approvazione per i piani del Governo.

Le proposte includono un tetto di 1,2 milioni di Corone Ceche (pari a 59,500 dollari) sulle spese forfettarie che alcuni imprenditori possono attualmente richiedere sul 60% del reddito lordo. Inoltre, i soggetti che richiedono la detrazione a seguito di redditi da locazione non potranno più beneficiare dell’indennità personale di base.

Tuttavia, l’indennità personale rimarrà fissata a 24.840 Corone Ceche. Il Governo sostiene che le modifiche non andrebbero ad aumentare l’onere fiscale a carico delle imprese.

Babis e Danda hanno inoltre convenuto la necessita’ di tenere degli incontri più frequenti ove poter discutere sulle questioni economiche.

I progetti fiscali del Programma di Convergenza si conformano alle raccomandazioni di politica fiscale del Consiglio Europeo. In particolare, il Consiglio ha affermato la necessità di ridurre le disparità di trattamento fiscale esistenti tra dipendenti e lavoratori autonomi.

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Svizzera: Act Asset Recovery internazionale

Il Swiss Federal Council ha presentato un progetto di legge federale al Parlamento che governa il congelamento, il sequestro e la restituzione dei beni acquisiti illegalmente da foreign politically exposed persons (PEP). Il Consiglio federale ha inoltre intensificato gli sforzi per definire un quadro più efficiente per la collaborazione internazionale in materia di recupero dei beni, e sta cercando di partecipare alla stesura di norme future in materia di cooperazione finanziaria.

Il disegno di legge è “da applicare nei casi in cui figure di spicco si arricchiscono attraverso la corruzione o altri mezzi criminali, e depositano beni acquisiti illegalmente nei centri finanziari offshore.” La legge è stata redatta all’inizio del 2011, sulla scia della primavera araba, dopo che il Consiglio federale ha emesso diversi ordini di congelamento contro i PEP. Nel marzo 2011, il parlamento federale della Svizzera ha approvato una mozione che obbliga il Consiglio federale a creare una base legislativa formale per tale azione.

La proposta di legge stabilisce le condizioni secondo le quali tali beni acquisiti illecitamente possono essere confiscati da un giudice nell’ambito di un procedimento amministrativo, nonché i principi secondo cui i beni confiscati possono essere restituiti al paese di origine. Inoltre, esso prevede la possibilità di adottare delle misure mirate a sostenere il paese di origine, per recuperare i beni acquisiti illecitamente.

L’Amministrazione federale svizzera ha affermato che il progetto di legge è stato notevolmente rielaborato a seguito dei commenti derivanti dalla procedura di consultazione, riguardanti in particolare l’obbligo di segnalare i beni congelati attraverso la creazione di un unico punto di contatto con l’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro in Svizzera e lo scambio di informazioni con le autorità straniere.

L’Amministrazione ha spiegato che: “Con la nuova legge federale sul congelamento e la restituzione dei beni illecitamente acquisiti, il Consiglio federale avrà una base giuridico-formale per trattare i casi di beni illecitamente acquisiti dai PEP stranieri. La nuova legge rafforza la legittimità democratica della politica del Consiglio federale, in questo settore. Essa definisce le condizioni che devono essere soddisfatte per ordinare il congelamento dei beni, in modo da soddisfare i requisiti richiesti dal Parlamento e da altri ambienti. Migliora la certezza del diritto e la trasparenza delle azioni dello stato.”

Ha aggiunto: “Dopo la proroga del gennaio 2014 del blocco costituzionale delle attività dei membri della cerchia dei presidenti spodestati Ben Ali (Tunisia) e Mubarak (Egitto), il Consiglio federale è legalmente tenuto a presentare la relativa azione federale sul congelamento e la restituzione dei beni acquisiti illegalmente dai PEP stranieri, al parlamento federale prima della pausa estiva.”

Oltre alla legge federale, il Consiglio federale ha approvato una strategia di recupero dei beni al fine di assistere le unità dell’Amministrazione federale che si occupano di questi casi, e di ottimizzare il coordinamento tra le autorità svizzere.

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Le tasse in Lettonia devono essere aumentate

Il Ministro delle Finanze della Lettonia, Andris Vilks, ha avviato un dibattito sulla necessità di aumentare le aliquote fiscali, esprimendo la preoccupazione che il rapporto tra le tasse ed il prodotto interno lordo è destinato a diventare il più basso dell’Unione europea.

Ha detto, che aliquote più elevate devono essere considerate per compensare una caduta anticipata delle tasse sul lavoro nei prossimi anni.

In un articolo pubblicato in Latvijas Avize, un giornale locale, Vilks ha spiegato che il rapporto tra la pressione fiscale ed il PIL potrebbe scendere al 25 %, a fronte di una media UE del 40 %.

Egli ha osservato che le cifre della Banca Mondiale mostrano che l’aliquota fiscale complessiva della Lettonia (la pressione fiscale media sui profitti aziendali) è del 35,9 %, rispetto alla media UE ed EFTA del 41,1 %, e la media mondiale del 43,1 %, e che il numero di pagamenti richiesti ogni anno – sette anni – è uno dei più bassi in Europa.

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Tagli fiscali netti: questo il piano settennale della Grecia

Il Primo Ministro greco Antonis Samaras ha promesso di tagliare le tasse “ovunque”, spiegando che l’obiettivo del Governo è quello di ridurre l’imposta sulle società al 15%, il tasso massimo dell’imposta sul reddito al 33%, e di tagliare il tasso ridotto di IVA ad un’aliquota massima del 12%.

Samaras ha dato l’annuncio svelando il piano di sviluppo del Governo che, a suo dire, e’ simbolo di una “nuova Grecia” piu’ competitiva. Il piano dovrebbe venire realizzato nel corso dei prossimi sette anni. Samaras ha evidenziato come molte persone abbiano gia’ beneficiato di una riduzione della tassazione sulla proprieta’, e come siano stati approvati dei piani che prevedono ulteriori agevolazioni nei prossimi due anni. Tuttavia, Antonis Samaras ha avvertito che tali misure verranno attuate gradualmente, in modo tale da proteggere l’eccedenza in bilancio.

Il Presidente ha inoltre promesso l’introduzione di un sistema fiscale “più umano”, capace di distinguere tra coloro che effettivamente non sono in grado di pagare e coloro che, invece, stanno da tempo “rubando” allo Stato – ed ai contribuenti – eludendo le tasse. Ha poi aggiunto che le misure adottate contro l’evasione fiscale hanno già portato delle entrate extra, e che la stima che vede la percentuale di dichiarazioni dei redditi presentate in via elettronica pari al 97% e’ “incredibile” se comparata a due anni fa.

Samaras ha poi previsto un aumento degli investimenti nell’economia greca pari ad almeno 54,4 miliardi di Euro (74,2 miliari di dollari) nel corso dei prossimi sette anni, e che il tasso di disoccupazione smettera’ di essere il piu’ alto dell’Unione Europea, diventando invece piu’ basso della media europea.

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Liechtenstein costituisce un gruppo di lavoro BEPS

Il Governo del Liechtenstein prevede di istituire un gruppo di lavoro per monitorare da vicino e dare risposte di politica fiscale nazionale attraverso l’Organisation for Economic Co-operation and Development’s (OECD’s) ed il progetto Development’s Base Erosion and Profit Sharing (BEPS).

Il governo anticipa che il lavoro dell’OECD avrà un impatto significativo sull’economia del territorio, che sta attraversando una sorta di trasformazione dopo l’adozione degli accordi di scambio di informazioni fiscali diretti a creare un ambiente trasparente e favorevole per le imprese. Essa ha evidenziato che il progetto è diretto a rafforzare i diritti fiscali nel paese in cui una società è fisicamente presente – con uffici, immobili e dipendenti – ed il luogo in cui viene realizzato un valore.

Il governo si aspetta, come conseguenza del progetto, che verrà realizzato nel mese di settembre 2014 e completato entro la fine del 2015, che la trasparenza fiscale internazionale sarà intensificata; ci sarà un maggiore uso di strumenti multilaterali e ci saranno cambiamenti significativi nella ripartizione della potestà impositiva.

Il progetto BEPS dell’OCSE si concentra sul rafforzamento dei regimi del transfer pricing nazionale, migliorando la relativa documentazione, il reporting paese per paese, la lotta contro gli abusi del trattato fiscale, affrontando le sfide fiscali dell’economia digitale, ed affrontando gli accordi discordanti.

Il gruppo di lavoro sarà incaricato di raccomandare le modifiche alla legislazione del territorio, per portare lo stesso in linea con le nuove norme o regole che potrebbero emergere a seguito del progetto, al fine di garantire la certezza del diritto per le imprese in materia fiscale.

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Il Gruppo di esperti fiscali sostiene i tagli all’imposta sulle societa’

Un gruppo di esperti fiscali istituito dal Partito Liberal Democratico del Giappone molto probabilmente accettera’ il piano del Primo Ministro Shinzo Abe per ridurre l’aliquota di imposta sulle società del Giappone, partendo dall’attuale tasso al 36%, almeno fino a quando il Governo continuera’ a ridurre il deficit fiscale del Paese.

La Commissione Tributaria del Governo ha recentemente indicato che l’aliquota effettiva di imposta sulle società del Giappone dovrebbe essere ridotta al 25%, con un taglio iniziale del due o tre per cento previsto per il prossimo anno. Si prevede che un tasso di imposta sulle società piu’ competitivo a livello internazionale andrebbe a favorire immediatamente gli investimenti da parte delle società nazionali ed estere, stimolando quindi la crescita dell’economia.

In seguito all’avvertimento di tale gruppo di esperti circa l’impatto di una tale riduzione dell’imposta societaria sulla situazione fiscale del Giappone, il Governo ha risposto indicando l’intenzione di ampliare la base imponibile tramite l’eliminazione delle agevolazioni fiscali esistenti, in modo tale da compensare la conseguente diminuzione del gettito d’imposta ed evitare il peggioramento del  disavanzo di bilancio del Giappone.

Di conseguenza, ci si aspetta la disponibilita’ del gruppo a promuovere i tagli fiscali del Governo in cambio della ri-conferma dell’obiettivo di un equilibrio fiscale (costi di servizio del debito esclusi) per il Giappone nel 2020.

Inoltre, siccome in realta’ solamente il 30% delle imprese giapponesi pagano l’imposta sulle società dovuta a perdite pregresse, si ritiene che il gruppo prendera’ in considerazione la necessita’ di modificare l’imposta sulle società del paese da un sistema basato sul profitto ad un sistema di tipo “dimensionale”. A quel punto, sia le imprese redditizie che quelle in perdita pagherebbero le imposte in base alla portata delle loro operazioni, quali la dimensione della loro forza lavoro e del loro capitale.

Si ritiene che l’imposta basata su un criterio di tipo “dimensionale” possa aiutare ad aumentare le entrate fiscali e a stabilizzare le stesse, mitigando l’effetto delle fluttuazioni economiche sul gettito fiscale proveniente dalle imprese.

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