Australia: aggiornamenti sulla guida sui contratti fiduciari

L’Australian Taxation Office (ATO) ha pubblicato un progetto di linee guida su come i professionisti possono valutare i rischi fiscali dall’utilizzo dei contratti fiduciari e strutture analoghe.

L’ATO sta rivedendo le modalità di remunerazione utilizzate dai commercialisti, avvocati ed altre professioni per fare in modo che tali misure siano utilizzate in modo appropriato. L’ATO sostiene che a seconda di come sono utilizzati aumentano i rischi di conseguenze fiscali.

Secondo il commissario vice Michele Cranston, “il progetto definisce quello che noi consideriamo essere a basso rischio, contratti legalmente efficaci, e ciò che noi consideriamo essere accordi ad alto rischio che potrebbero attirare la nostra attenzione.”

Il documento spiega come l’ATO valuterà l’applicazione dell’IVA (la norma antielusiva generale), della Income Tax Assessment Act 1936 sul trasferimento di utili da uno studio professionale svolta attraverso una partnership, trust, o società, dove il reddito della società non è il reddito di servizi personali.

In particolare, l’ATO è preoccupato che parte IVA può applicarsi ai sistemi che sono progettati per garantire che un singolo professionista (IPP) è o non direttamente ricompensato per i servizi che forniscono alle imprese, o che ricevono una ricompensa che è sostanzialmente inferiore al valore di tali servizi.

Quando un IPP tenta di alienare le quantità di reddito che produce attraverso l’attività fiduciaria (al contrario dei proventi generati dalla struttura aziendale), l’ATO può prendere in considerazione l’annullamento dei benefici fiscali rilevanti ai sensi dell’IVA.

Le disposizioni generali anti-evasione sono state storicamente applicate per tassare gli individui sul reddito generato dall’attività’ personale o applicazione delle competenze professionali, piuttosto che i profitti o redditi generati da una struttura aziendale. Tuttavia, l’ATO afferma che l’IVA ha potenziale applicazione quando un IPP distribuisce dei profitti o dei redditi agli associati senza tener conto del valore dei servizi della IPP ha fornito al business.

Le linee guida sono state emesse come bozza di lavoro per la consultazione pubblica. Esse si applicano alle collaborazioni tra studi professionali, tra cui, ma non esclusivamente, quelli che forniscono servizi di contabilità, di architettura, di ingegneria, servizi finanziari, legali, e medicali. Le linee guida si applicano a decorrere dal periodo d’imposta sul reddito 2014-15.

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