
A cura dell’Avv. Stefano Linares, studio legale internazionale Linares Associates PLLC, abilitato alla professione forense nello Stato di New York, davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti d’America a Washington DC e in Italia – 100 Park Avenue, Suite 1600, New York, NY 10017, (212) 880-6424 – Via P. Rondoni, 11, 20146 Milano, +39 (02) 422-2319 – https://linareslaw.com
Quando si stipula un contratto, ci si aspetta che ciascuna parte mantenga gli impegni siglati nell’accordo. Purtroppo, nella pratica non sempre cio’ avviene e ci si può trovare costretti ad agire in giudizio per far valere i propri diritti ed interessi. Conoscere quali tipologie di danni sono previsti dall’ordinamento e quali misure equitative sono disponibili, può risultare, estremamente, importante per valutare le opzioni legali a disposizione, negoziare in modo efficace un accordo stragiudiziale e, se necessario, intraprendere un’azione legale per far rispettare il contratto e recuperare quanto dovuto.
Queste le principali tipologie di danni previsti in caso di inadempimento contrattuale:
– Danni compensativi;
– Danni consequenziali;
– Danni incidentali;
– Danni incidentali vs. danni consequenziali;
– Danni punitivi;
– Danni nominali;
– Danni speciali vs. danni generali;
– Danni predeterminati
– Rimedi equitativi o secondo equita’
I danni compensativi
I danni compensativi risarciscono la parte non inadempiente per le perdite finanziarie o per eventuali infortuni o lesioni, effettivamente, subiti in conseguenza diretta della violazione del contratto. Questi danni sono anche definiti “danni effettivi”. L’obiettivo è quello di mettere la parte non inadempiente nella stessa posizione, in cui si sarebbe trovata se il contratto avesse avuto esecuzione. I danni compensativi comprendono due categorie di danni: i danni generali e i danni speciali. I danni generali risarciscono la parte per le perdite dirette subite a causa dell’inadempimento. Ad esempio, il fornitore non consegna i prodotti in tempo utile e, conseguentemente, la controparte e’ costretta ad acquistare per conto propri dei prodotti sostitutivi. Questi prodotti potrebbero risultare piu’ cari in quanto sono stati acquistati all’ultimo minuto. I danni generali che il fornitore e’ chiamato a risarcire potrebbero, dunque, includere: 1) la differenza tra il prezzo piu’ alto pagato per i prodotti acquistati all’ultimo minuto e il prezzo, che sarebbe, invece, stato versato al fornitore, se i prodotti fossero stati consegnati in tempo, 2) rimborso di eventuali somme versate in anticipo al fornitore, 3) rimborso di eventuali spese in caso di restituzione dei prodotti non utilizzati al fornitore. I danni speciali potrebbero anch’essi essere dovuti, qualora ci fossero circostanze particolari legate all’accordo. Ad esempio, la parte non inadempiente necessitava di ricevere dal fornitore uno specifico macchinario entro una data determinata per poter rispettare la consegna di un ordine di li ad un paio di giorni. E’ possibile, in presenza di tali circostanze, ottenere il rimborso dei danni speciali consistenti nei costi sostenuti per noleggiare un macchinario sostitutivo per poter rispettare gli impegni presi e consegnare i prodotti commissionati. In ultima analisi, dunque, tra le perdite che, di regola, possono essere oggetto di risarcimento, vale la pena ricordare le seguenti:
– perdita di profitti,
– costi di riparazione o sostituzione (cioè, i costi sostenuti allo scopo di ottenere beni o servizi sostitutivi), e
– risarcimento per ciò che la parte inadempiente ha guadagnato dalla violazione del contratto.
Di regola, i tribunali calcolano i danni compensativi, valutando le perdite, effettivament,e subite dalla parte non inadempiente. Questo calcolo comprende i danni passati e futuri e qualsiasi danno, ragionevolmente, prevedibile derivante dall’inadempienza. In definitiva, l’obiettivo è quello di risarcire, completamente, la parte non inadempiente per il danno causato dalla controparte.
Danni consequenziali
I danni consequenziali sono danni indiretti, derivanti da circostanze particolari causate dalle azioni di una parte di un contratto.
Negli Stati Uniti, per ottenere il risarcimento dei danni indiretti per inadempimento contrattuale, la parte non inadempiente deve soddisfare diversi requisiti. I danni indiretti devono essere stati, ragionevolmente, prevedibili o, comunque, contemplati dalle parti al momento della sottoscrizione del contratto. Ciò significa che le parti dovevano aver previsto la possibilita’ che tali danni avrebbero potuto verificarsi in caso di inadempimento.
In secondo luogo, i danni devono essere causati direttamente dall’inadempimento e non essere troppo remoti o speculativi. Il collegamento tra la violazione e i danni consequenziali deve essere chiaro e diretto.
Infine, la parte non inadempiente deve mitigare i danni, adottando misure ragionevoli volte a limitare e ridurre al minimo le perdite subite. Esempi di danni consequenziali includono:
– perdita di profitti da altri contratti, che dipendevano dal contratto violato;
– spese aggiuntive sostenute per porre rimedio alla violazione, e
– perdita di reputazione aziendale o avviamento derivante direttamente dalla violazione.
Danni incidentali
I danni incidentali sono le spese sostenute dalla parte non inadempiente a causa della violazione del contratto. Questi danni sono considerati il risultato diretto della violazione. In genere, sono recuperabili in aggiunta ad altri danni e compensano la parte non inadempiente per i costi, ragionevolmente, sostenuti per affrontare l’inadempimento o mitigare ulteriori perdite.
A differenza dei danni compensativi e consequenziali, che compensano specifiche perdite finanziarie, i danni incidentali si concentrano sul rimborso dei costi derivanti dall’inadempimento. Questi danni sono, solitamente, accessori ad altri tipi di danni e coprono le spese, direttamente, correlate all’inadempimento.
I danni incidentali includono i costi sostenuti per la restituzione o lo smaltimento di merci non conformi, l’interruzione della prestazione, la mitigazione dei danni e le spese per consulenze legali o altri servizi professionali direttamente correlati all’inadempimento.
Danni incidentali vs. danni consequenziali
I danni incidentali sono i costi immediati sostenuti dalla parte non inadempiente a causa dell’ inadempimento contrattuale, tra cui, i costi di trasporto o di ispezione per merci difettose. I danni consequenziali si riferiscono, invece, a perdite più significative e specifiche, come la perdita di profitti o il danno alla reputazione o all’immagine, e sono recuperabili solo se la parte inadempiente era a conoscenza del potenziale rischio di tali perdite al momento della stipula del contratto.
Danni punitivi
I danni punitivi, noti anche come danni esemplari, non vengono, generalmente, concessi nei casi di inadempimento contrattuale. I rari casi, in cui i danni punitivi sono previsti, riguardano la commissione di un illecito civile, come , ad esempio, il dolo, in cui la condotta è stata particolarmente grave. I tribunali considerano anche la proporzionalità dei danni punitivi rispetto al danno, effettivamente, subito. Lo scopo di questi danni è punire il trasgressore e scoraggiare comportamenti simili in futuro.
Danni nominali
I danni nominali rappresentano una somma simbolica di denaro assegnata ad una parte, quando e’ incerta o inesistente una effettiva perdita.
Lo scopo dei danni nominali è quello di tutelare in qualche modo i diritti del richiedente e affermare la violazione di un diritto legale, anche se dalla violazione non è derivato alcun danno sostanziale. Le ragioni per cui una parte puo’ decidere di richiede tali danni possono comprendere, tra le altre:
– sancire l’avvenuto inadempimento contrattuale, anche se da questo non sono poi conseguiti danni effettivi;
– consentire alla parte non inadempiente di ottenere rimedi legali e allo stesso tempo mantenere l’integrità/efficacia degli accordi contrattuali stipulati; e
– stabilire l’esistenza dell’avvenuto inadempimento attraverso adeguata documentazione legale, che potrebbe rivelarsi utile in future controversie o contenziosi.
I danni nominali rappresentano, tuttavia, spesso piu’ una vittoria morale che monetaria.
Danni speciali vs danni generali
Mentre i danni speciali, detti anche danni consequenziali, si riferiscono a perdite impreviste intervenute a causa dell’inadempimento contrattuale, come, ad esempio, eventuali lesioni fisiche, i danni generali riguardano, invece, perdite, che erano prevedibili, all’atto di stipulazione del contratto e che sono la diretta conseguenza dell’inadempimento.
Danni predeterminati
Anche i danni predeterminati sono una tipologia di danni compensativi, che sono disponibili nei casi in cui i danni generali e i danni speciali risultano, eccezionalmente, difficili da dimostrare. Talvolta, infatti, puo’ non essere agevole fornire la prova che il danno subito sia, effettivamente, la diretta ed immediata conseguenza dell’inadempimento della controparte. E’ frequente, dunque, nel contratto inserire una specifica previsione, che ha lo scopo di quantificare in anticipo l’ammontare del danno in caso di inadempimento. Un situazione, nella quale il ricorso a questa soluzione appare, particolarmente, appropriata, riguarda il caso, in cui siano coinvolti i diritti della proprieta’ intellettuale. Se una parte decide, ad esempio, di rivelare e rendere pubblici il codice sorgente del software o altre informazioni riservate, attinenti ai diritti di proprieta’ intellettuale della controparte, cio’ puo’ determinare un danno, difficilmente, quantificabile. In tali circostante, la parte non inadempiente puo’ agire per ottenere il risarcimento dei danni predeterminati.
Rimedi equitativi o secondo equita’
I rimedi equitativi consistono in una serie di strumenti di tutela, che i tribunali possono offrire al fine di ottenere risultati equi e giusti in quei casi, in cui il risarcimento del danno risulti inadeguato o inappropriato. Tra questi rimedi vale la pena menzionare:
– Adempimento in forma specifica. Prevede che una parte adempia ai propri obblighi contrattuali cosi’ come espressamente stabilito nel contratto; si ricorre a questo rimedio in tutti i casi, in cui l’oggetto del contratto è unico, ad esempio, in presenza di contratti, che hanno per oggetto un bene immobile.
– Rescissione. La rescissione comporta la cancellazione o l’annullamento di un contratto, riportando cosi’ le parti alla posizione, in cui si trovavano prima del conclusione del contratto. Viene spesso concessa in caso di inadempimento grave o in presenza di un vizio del consenso.
– Reformation. La reformation e’ un altro rimedio equitativo, attraverso il quale il giudice interviene per modificare i termini di un contratto e far si’ che quest’ultimo rifletta le vere intenzioni delle parti. Viene utilizzato, ad esempio, quando vi è prova di errore reciproco o di dolo nella formazione del contratto.
– Ingiunzione. L’ingiunzione è un’ordinanza del tribunale, che impone ad una parte di compiere o di astenersi dal compiere una determinata azione ed è spesso utilizzata per prevenire danni irreparabili o per far valere diritti specifici.
– Sentenza di accertamento o dichiarativa. Questo rimedio consente al tribunale di dichiarare i diritti e gli obblighi delle parti in base a un determinato contratto o altro strumento legale. Questo consente di risolvere le controversie sull’interpretazione di un contratto.
I rimedi equitativi sono discrezionali, il che significa che il tribunale decide se concederli in base ai fatti e alle circostanze del caso concreto.