Per migliorare l’economia e attrarre investimenti esteri e locali, il governo egiziano ha introdotto la legge n. 11/2018 sulla ristrutturazione, riconciliazione preventiva e fallimento, in vigore dal 19 marzo 2018. Questa legge regola il fallimento aziendale e la riconciliazione preventiva, e introduce anche un sistema di ristrutturazione extragiudiziale.
Prima di questa legge, le procedure fallimentari erano regolamentate dal Codice del commercio n. 17 del 1999, che era in vigore da quasi 20 anni. Con la nuova legge, il Capitolo 5 del Codice del commercio è stato abrogato e sostituito.
Dopo l’entrata in vigore della legge sul fallimento, l’indice di classificazione dell’Egitto nel rapporto della Banca Mondiale sulla risoluzione dell’insolvenza è migliorato, passando da 115 a 104.
La legge sul fallimento si applica alle società commerciali e ai commercianti, ma non alle persone fisiche non commercianti, che sono ancora soggette alle norme del Codice civile del 1948. Inoltre, le società statali rimangono regolate dalla legge sulle società pubbliche n. 203 del 1991.
Nel dicembre 2022, è stata modificata la legge antitrust n. 3 del 2005, introducendo un sistema di controllo pre-fusione. Ora, le fusioni e acquisizioni devono essere approvate dall’Autorità per la Concorrenza Egiziana (ECA) prima di essere finalizzate, invece di essere semplicemente notificate dopo la conclusione del procedimento. Nell’aprile 2024, il Primo Ministro ha emesso il decreto n. 1120, che stabilisce le regole per applicare queste modifiche alla legge antitrust.