Spagna: Il diritto del fintech

La Spagna e l’Unione Europea non hanno ancora un quadro normativo specifico che regoli, in modo esaustivo, il settore fintech. Questo è principalmente dovuto alla complessità e alla natura trasversale dell’universo fintech, che coinvolge diverse entità, servizi e persino questioni legali. Tuttavia, sia le autorità di supervisione europee che quelle spagnole stanno implementando, da alcuni anni, diverse misure per aggiornare il quadro legislativo esistente, emanare nuove norme quando necessario e consentire lo sviluppo del fintech.

Sul fronte dell’UE, l’iniziativa più significativa degli ultimi anni è stata lo sviluppo della strategia europea per la finanza digitale, adottata dalla Commissione europea nel 2020. In particolare:

  • La piena applicabilità del regime pilota per le infrastrutture di mercato basate sulla tecnologia del registro distribuito (DLT) a partire da marzo 2023.
  • L’approvazione e l’entrata in vigore del regolamento sui mercati delle cripto-attività (MiCA) a maggio e giugno 2023, rispettivamente, dopo più di due anni di intenso dibattito e modifiche al testo.
  • L’entrata in vigore del Digital Operational Resilience Act (DORA) a gennaio 2023.

Sul fronte spagnolo, il quadro normativo spagnolo è essenzialmente allineato a quello dell’UE, con alcune misure aggiuntive che hanno un impatto sul settore fintech. In particolare, il governo spagnolo ha una propria agenda digitale (España Digital 2026) in linea con le aspirazioni dell’UE, attraverso cui sta promuovendo il settore delle start-up spagnole e l’imprenditorialità in generale. Come risultato, il governo spagnolo ha approvato:

  • La Legge 7/2020 del 13 novembre per la trasformazione digitale del sistema finanziario, che ha creato il sandbox normativo spagnolo.
  • La Legge 18/2022 del 28 settembre sulla promozione della creazione e crescita delle imprese (la “Legge Creare e Crescere”), che mira a facilitare la creazione di aziende e promuoverne la crescita creando un quadro normativo più flessibile e agile.
  • La Legge 28/2022 del 21 dicembre per promuovere l’ecosistema delle start-up spagnole (la “Legge Start-up”), che semplifica le procedure per la costituzione di nuove aziende e incentiva gli investimenti in queste aziende.

Esistono varie fonti elettroniche che forniscono informazioni sul fintech. Ad esempio, l’Associazione Spagnola di Fintech e Insurtech ha il proprio sito web, e la Commissione Nazionale del Mercato dei Titoli (CNMV) ha creato una sezione sul proprio sito web per fornire uno spazio di comunicazione informale con il fintech e una sezione di domande e risposte per le aziende fintech riguardo alle attività e ai servizi che potrebbero rientrare nell’ambito di competenza della CNMV.

I principali schemi di incentivi fiscali per investimenti in aziende tecnologiche o fintech generalmente applicabili in Spagna sono:

  • Il regime spagnolo di patent box e il credito fiscale per la ricerca, sviluppo e innovazione che potenzialmente si applica alle aziende spagnole impegnate in attività tecnologiche e fintech (generalmente solo quando la tecnologia è idonea, ad esempio come brevetto o software avanzato registrato).
  • I benefici dell’imposta sul reddito delle società (CIT) generalmente applicabili a specifiche aziende di nuova creazione e piccole imprese (ad esempio, un’aliquota del 15% applicabile alle aziende di nuova creazione durante i primi due anni fiscali in cui la società ha una base imponibile positiva, invece dell’aliquota statutaria del 25%, o un regime di ammortamento qualificato per beni tangibili e investimenti immobiliari) e alle entità di venture capital residenti in Spagna.
  • Crediti d’imposta per “business angels” che investono in determinate aziende di nuova creazione (sotto condizioni specifiche). Una corretta strutturazione è essenziale per gli investitori in queste aziende per mitigare eventuali perdite fiscali spagnole applicabili agli investimenti in aziende tecnologiche e fintech.

Come menzionato in precedenza, nel dicembre 2022, il governo spagnolo ha adottato la Legge Start-up per posizionare la Spagna come leader nell’attrarre investimenti e imprenditorialità innovativa. La legge crea importanti incentivi fiscali per le aziende che si qualificano come start-up a tali fini, come un’estensione del periodo per il quale si applica l’aliquota CIT ridotta del 15% (i primi quattro anni in cui l’azienda ha una base imponibile positiva, invece dei primi due anni, come era precedentemente il caso), la sospensione dei debiti fiscali senza interessi né cauzioni, e incentivi specifici per investitori ed impiegati.

 

In generale, e in attesa di ulteriori regolamentazioni, la Spagna dovrebbe essere considerata una giurisdizione amichevole per il fintech, come evidenziato dall’approvazione del suo sandbox normativo e dalla Legge Start-up. A dimostrazione di ciò, nel 2013 si stimava che in Spagna ci fossero 50 aziende fintech; questo numero è cresciuto fino a 977 a marzo 2023.

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