Un datore di lavoro commette reato se assume una persona a cui è stato revocato il diritto al lavoro a causa del suo stato di immigrazione. Tale disposizione è contenuta nell’articolo 21 dell’Immigration, Asylum and Nationality Act 2006, modificato dall’articolo 35 dell’Immigration Act 2016.
Un individuo commette un reato se svolge attivita’ lavorativa quando non ha diritto di lavorare lavora a causa del suo stato di immigrazione. Tale disposizione è contenuta nelle sezioni 24 e 24B dell’Immigration Act 1971.
È quindi fondamentale che i datori di lavoro effettuino controlli conformi prima di assumere un lavoratore.
In cosa consistono i controlli?
I controlli sul diritto al lavoro servono ad accertare se una persona ha diritto a lavorare nel paese. Per lavoratore illegale si intende chi non ha il permesso di soggiornare nel Regno Unito, compresi i soggiornanti fuori termine, così come coloro che hanno il permesso di soggiornare nel Regno Unito ma il loro permesso non consente loro di lavorare nel Regno Unito.
Quando il datore di lavoro deve effettuare un controllo sul diritto al lavoro?
È importante effettuare un controllo del diritto al lavoro prima che un lavoratore inizi a lavorare, poiché l’aver eseguito il controllo consente al datore di lavoro di essere esonerato da responsabilità o sanzioni nel caso in cui il dipendente risulti privo del permesso di lavorare.
Quali sono i diversi tipi di controlli per il diritto al lavoro?
Controlli online del diritto al lavoro
I datori di lavoro devono utilizzare questo tipo di controllo del diritto al lavoro per i lavoratori che:
- Possiedono un permesso di soggiorno biometrico (BRP) o una carta di soggiorno biometrica (BRC);
- Sono in possesso di un visto elettronico;
- sono in possesso di un permesso per lavoratori frontalieri.
Per effettuare un controllo online del diritto al lavoro, il datore di lavoro avrà bisogno del codice fiscale del lavoratore, e la sua data di nascita. Il sistema online produrrà una fotografia che il datore di lavoro dovrà confermare essere quella del lavoratore. Il sistema online produrrà una risposta che dovrà essere conservata in archivio.
Controlli manuali del diritto al lavoro
Per un controllo manuale del diritto al lavoro, il datore di lavoro dovrà controllare i documenti originali con il lavoratore presente, come indicato nella lista di controllo del diritto al lavoro di UK Visa and Immigrations. La normativa è cambiata nell’aprile del 2022.
Quando si esaminano i documenti, la guida afferma che è importante verificare che:
- le fotografie e le date di nascita siano coerenti tra i documenti e con l’aspetto della persona;
- Il permesso di soggiorno nel Regno Unito non siano scaduto;
- Eventuale presenza di restrizioni lavorative per determinare se i soggetti sono autorizzati a svolgere il tipo di lavoro offerto;
- i documenti sono autentici, non sono stati manomessi e appartengono al titolare.
Questo controllo, comprende una copia del passaporto del lavoratore, deve essere conservato in archivio.
Delega a un fornitore di servizi di identità
A partire dal 6 aprile 2022, i datori di lavoro potranno utilizzare i fornitori di servizi di identità per effettuare controlli sul diritto al lavoro. Tali fornitori utilizzeranno la tecnologia di convalida dell’identità.
Questo può essere utilizzato solo per controllare i passaporti britannici/irlandesi. Il datore di lavoro deve confermare che le informazioni utilizzate per il controllo si riferiscano al lavoratore corretto.
Non vi è alcun obbligo di utilizzare questo nuovo metodo e i controlli manuali del diritto al lavoro sono ancora una forma di controllo valida. È opportuno notare che il datore di lavoro è ancora passibile di una sanzione civile anche se il controllo è stato effettuato da un Identity Service Provider.
I documenti raccolti e prodotti per tutti i tipi di controllo devono essere conservati per il periodo di impiego del lavoratore, più altri due anni.
Quali sono le conseguenze del lavoro nero per i datori di lavoro?
Le sanzioni che rischiano i datori di lavoro che assumono personale illegale sono le seguenti:
- una sanzione civile fino a 20.000 sterline per ogni lavoratore illegale;
- nei casi più gravi, una condanna penale che prevede una pena detentiva fino a cinque anni e una multa illimitata;
- la chiusura dell’azienda e un ordine di conformità emesso dal tribunale;
- la decadenza dalla carica di amministratore;
- l’impossibilità di sponsorizzare migranti;
- sequestro dei guadagni ottenuti grazie al lavoro illegale;
- revisione ed eventuale revoca della licenza nel settore degli alcolici e delle bevande notturne e nel settore dei veicoli a noleggio privato e dei taxi.
Il nome del datore di lavoro può anche essere pubblicato nel rapporto “Datori di lavoro: sanzioni per lavoro illegale”, con conseguenze sulla reputazione.
Ambiti ad alto rischio
Il Ministero dell’Interno considera alcuni settori ad alto rischio di lavoro illegale, tra cui i veicoli a noleggio privato, i taxi e il settore dell’alcol. Questi settori dipendono dalle licenze rilasciate dai comuni per operare e un accertamento di lavoro illegale può comportare la revoca della licenza o il rifiuto della stessa in futuro.
Quali sono le conseguenze del lavoro nero per i dipendenti?
Il lavoro nero è un reato penale, si applica quando un dipendente sa, o ha ragionevole motivo di credere, di non essere in possesso del diritto al lavoro nel paese.
Il reato può comportare fino a sei mesi di reclusione, un’ammenda illimitata e il salario del dipendente può essere confiscato come proventi del crimine.
Inoltre, una condanna dovrà essere comunicata nelle future domande di immigrazione, con ripercussioni sulla capacità di viaggiare, lavorare e stabilirsi dell’individuo.