Le principali controversie in materia di testamenti sorgono quando ad un beneficiario non vengono fornite informazioni sul testamento, quando un esecutore non risponde alle domande riguardanti l’amministrazione del patrimonio del defunto e quando un esecutore agisce in modo scorretto e fraudolento.
I beneficiari hanno diritto ad essere informati qualora siano stati nominati in un testamento. Una volta ottenuto il grant of probate, il testamento diventa un atto pubblico e, percio’, i beneficiari hanno diritto a richiederne una copia. Se il probate non e’ ancora stato concesso, e’ possibile richiederne una copia tramite il form PA1S. Se il patrimonio del defunto comprende un immobile, questo non puo’ essere venduto o trasferito senza aver preventivamente ottenuto il probate.
I beneficiari di un testamento devono essere trattati in modo equo e corretto e tenuti informati dall’esecutore testamentario.
Spesso i beneficiari richiedono accesso ad informazioni o documenti in possesso dell’esecutore, relativi alla gestione dell’eredita’. Tuttavia, i beneficiari non hanno diritto ad ottenere tale documentazione: e’ a discrezione dell’esecutore divulgare le informazioni o i documenti richiesti.
Nel decidere se fornire le informazioni, l’esecutore dovra’ valutare i seguenti elementi:
- La natura dell’interesse del beneficiario;
- I motivi della richiesta di informazioni;
- La tipologia di informazioni richieste;
- Se le informazioni sono riservate;
- I costi da sostenere per fornire le informazioni.
I beneficiari hanno diritto ad ottenere una relazione (cosiddetta estate accounts) di tutte le entrate, le spese e le distribuzioni dell’eredità entro un ragionevole periodo di tempo, ma gli esecutori testamentari non hanno alcun obbligo di distribuire l’eredità entro i primi 12 mesi dalla data della morte del testatore.
Se, entro un anno dalla morte del testatore, l’esecutore non ha ancora fornito informazioni sull’eredita’, allora e’ possibile inviare una letter before action, seguita da un summons for inventory and accounts. La legge, infatti, prevede il dovere dell’esecutore, ove richiesto dal tribunale, di esibire sotto giuramento un inventario completo del patrimonio del defunto e un account dell’amministrazione dello stesso.
Tale azione e’ particolarmente indicata quando un beneficiario ritiene che il valore dell’eredità sia superiore a quanto suggerito da un esecutore testamentario.
Una volta che i beneficiari presentano richiesta per la citazione in giudizio dell’esecutore per fornire informazioni sotto giuramento, il tribunale fissera’ un’udienza, che si svolgera’ davanti a un Probate Registrar e, se non viene fornita alcuna spiegazione ragionevole, l’esecutore testamentario è generalmente condannato a pagare i costi derivanti dalla presentazione della richiesta.
In alternativa, se la controversia riguarda la modifica dei termini del testamento, i beneficiari potrebbero raggiungere un accordo per modificare il testamento tra di loro, senza ricorrere al tribunale. Se tutti i beneficiari sono d’accordo, è possibile stipulare un atto di variazione che consente a un esecutore testamentario di amministrare l’eredità secondo i nuovi termini concordati.
Se non c’è accordo tra tutti i beneficiari e la citazione dell’esecutore non è appropriata, un esecutore testamentario (o un beneficiario) potranno rivolgersi al tribunale per chiedere consiglio su come procedere.
In alcuni casi, i beneficiari intendono rimuovere l’esecutore testamentario dalla carica oppure e’ l’esecutore stesso a non voler ricoprire tale ruolo. E’ importante sottolineare che il tribunale tende a rispettare la volonta’ di un defunto che ha nominato l’esecutore nel proprio testamento.
Un esecutore testamentario è in grado di rinunciare alla nomina purché non abbia gia’ iniziato ad amministrare l’eredità.
Se vi sono più soggetti nominati come esecutori testamentari, questi possono avere poteri a loro riservati, e potranno consentire all’altro esecutore di occuparsi dell’amministrazione dell’eredita’, pur non rinunciando ai poteri a loro riconosciuti.
In alcune circostanze, un esecutore testamentario può rifiutarsi di rinunciare alla nomina (oppure, nel caso abbia gia’ iniziato ad amministrare l’eredita’, viene meno il diritto a rinunciare alla nomina) ma può comunque rifiutarsi di collaborare. In queste circostanze, può essere necessario un ricorso al tribunale per forzare la rimozione di un esecutore testamentario e nominare un esecutore testamentario alternativo. Tal azione, tuttavia, dovrebbe essere intrapresa solo in ultima istanza.