A seguito della decisione di lasciare l’Unione Europea, il governo britannico, nel 2019, ha introdotto l’EU Settlement Scheme con lo scopo di garantire ai cittadini europei il diritto a risiedere nel Regno Unito dopo la Brexit.
Possono accedere allo schema i cittadini dell’Unione Europea, quelli dello Spazio Economico Europeo (SEE) e quelli svizzeri, nonché alcuni familiari di cittadini europei.
Non dovranno, invece, presentare domanda di accesso coloro che sono già in possesso di permesso di soggiorno a tempo indeterminato (Indefinite Leave to Remain) per vivere nel Regno Unito ed i cittadini dell’Irlanda del Nord.
È attualmente in corso il periodo di transizione che prevede l’applicazione delle regole EU sulla libera circolazione di persone fino al 31 dicembre 2020. I cittadini UE che risultano residenti nel Regno Unito prima del 31 dicembre 2020 potranno accedere all’EU Settlement Scheme e avranno tempo fino al 30 giugno 2021 per completare la domanda.
Il processo per presentare domanda è facilmente accessibile e prevede controlli relativi alla residenza, all’identità e ai precedenti penali del richiedente. A seconda della durata del periodo di residenza in UK del richiedente, verrà a lui riconosciuto il “settled status” o il “pre-settled status” (permesso di soggiorno a tempo determinato, con possibilità di essere convertito in settled status una volta maturati i termini). I cittadini europei in possesso di settled e pre-settled status potranno continuare a vivere e lavorare nel Regno Unito, rispettivamente a tempo indeterminato o per un periodo di cinque anni.
La richiesta può essere inviata tramite l’utilizzo di un’app per cellulari appositamente creata, eliminando la necessità di inviare documenti cartacei. Home Office ha affermato che, generalmente, occorrono cinque giorni lavorativi per valutare una richiesta laddove non sia necessario fornire ulteriori informazioni. Tuttavia, nei casi più complessi, come nel caso in cui il candidato debba inviare maggiori informazioni o documenti, occorrerà attendere circa un mese.
Il numero di richieste fino ad ora presentate è significativo, soprattutto in considerazione del fatto che presto entrerà in vigore il nuovo sistema di immigrazione a punti. Il governo ha dichiarato di aver ricevuto più di 4 milioni di richieste alla data del 30 settembre 2020, il 95% delle quali sono state accolte, con conseguente riconoscimento di settled e pre-settled status.
I datori di lavoro dovranno assicurarsi che il proprio staff abbia presentato la domanda per ottenere lo status. Non è loro richiesto di prendere parte al processo ma dovranno incoraggiare i propri dipendenti a presentare domanda il prima possibile al fine di ridurre al minimo future interruzioni dell’attività aziendale e possibili sanzioni.
A partire dal 1° gennaio 2021 entrerà in vigore un nuovo sistema di immigrazione, che riguarderà indistintamente sia i cittadini UE che quelli provenienti da stati terzi. Ciò significa che i cittadini europei che si trasferiranno a vivere in UK dopo tale data dovranno ottenere un visto per vivere e lavorare nel Regno Unito. Coloro che, invece, hanno ottenuto settled o pre-settled status in applicazione del Settlement Scheme potranno continuare a vivere e lavorare in UK e non saranno soggetti alle regole del nuovo sistema di immigrazione.
Le nuove regole in materia di immigrazione potranno avere effetti negativi sul processo di assunzione dei dipendenti, in quanto trasferirsi nel Regno Unito sarà più difficile dopo la fine del periodo di transizione. Tali problematiche risulteranno, in particolar modo, in quei settori in cui i cittadini europei sono da sempre impiegati, ricoprendo ruoli con stipendi piuttosto bassi, in quanto Home Office considererà tali lavoratori non sufficientemente qualificati per ottenere un visto lavorativo.
Laddove possibile, i datori di lavoro dovranno rivedere le proprie politiche di assunzione, soprattutto nel caso in cui la maggior parte dello staff sia europeo, al fine di evitare l’applicazione di regole più severe una volta terminato il periodo di transizione. Ovviamente, le restrizioni attualmente previste per far fronte alla pandemia Covid-19 dovranno essere attentamente prese in considerazione nella programmazione di viaggi e spostamenti.