Il National Treasury ha recentemente pubblicato un emendamento al Regolamento per i servizi telematici, in linea con la proposta del Ministro delle Finanze. Il nuovo regolamento è entrato in vigore a partire dal 1° Aprile 2019 e prevede un aumento dell’IVA. Più nello specifico, attività estere che forniscono servizi telematici sono tenute al pagamento dell’IVA quando:
- viene superata una soglia di R1 milioni in un periodo di 12 mesi a rotazione;
- il cliente risiede in Sud Africa;
- il cliente ha un indirizzo postale, commerciale o di residenza;
- il pagamento per questi servizi viene erogato da una banca in Sud Africa.
I servizi che prevedono un aumento della base imponibile sono:
- qualsiasi sistema di prenotazione eseguita mediante una piattaforma online;
- servizi di abbonamento;
- cloud computing;
- servizi pubblicitari;
Il nuovo Regolamento prevede delle importanti novità:
- la vecchia lista dei servizi che comprendeva anche quelli telematici è stata modificata e sostituita da una nuova definizione secondo cui per servizi telematici si intende “qualsiasi servizio che coinvolge un agente elettronico, comunicazioni telematiche o internet”;
- vi è un certo sgravio per le transazioni B2B (business to business, indica lo scambio di informazioni, prodotti o servizi tra le attività o tra le attività e i clienti) che assumono la forma di transazioni infragruppo, ossia laddove la società sudafricana è una consociata interamente controllata dalla società straniera (ossia il fornitore di servizi all’estero), tali operazioni sono escluse dall’ambito di applicazione dei servizi telematici;
- le attività degli intermediari sono ora incluse nell’ambito dell’impresa;
- la soglia di registrazione per i fornitori di servizi elettronici è stata corretta verso l’alto di 1 milione di zar, su base mensile di 12 mesi.
Una delle novità è che i servizi forniti sono essenzialmente automatici ed è impossibile procedere in assenza di connessione. Solo un numero limitato di servizi che possono essere forniti dai suddetti mezzi è escluso dalla definizione di servizi elettronici, vale a dire i servizi educativi regolamentati nel paese di esportazione del fornitore e i servizi di telecomunicazione.
Inoltre, se un fornitore straniero di servizi elettronici fornisce i servizi utilizzando la piattaforma elettronica di un intermediario, l’intermediario sarà considerato il fornitore ai fini IVA, se l’intermediario fornisce i servizi elettronici ed è responsabile del rilascio della fattura e della riscossione del pagamento. Ne consegue che il fornitore di servizi stranieri non avrebbe alcun obbligo di registrarsi per l’IVA in Sudafrica. Un intermediario che faciliti la fornitura di servizi elettronici per conto del fornitore di servizi all’estero e esternalizza l’emissione della fattura e la riscossione del pagamento a un fornitore terzo, potrebbe comunque essere tenuto a registrarsi per l’IVA in Sudafrica.
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