Le compagnie cinesi continuano ad avere interesse ad investire nel Regno Unito a dispetto dell’incertezza politica creata dalla Brexit.
Nel lungo termine, tuttavia, le implicazioni generate dalla Brexit sulla gestione delle risorse umane verranno accusate dalle imprese cinesi che operano nel Regno Unito e che impiegano forza lavoro proveniente dall’Unione Europea e dal Regno Unito.
Nonostante il caos e l’incertezza, i meccanismi per il controllo dell’immigrazione nel Regno Unito che verranno posti in essere iniziano ad essere piu’ chiari.
Le società cinesi che operano nel Regno Unito possono trarre vantaggi da questi cambiamenti e migliorare le proprie strategie per competere nell’economia globale.
Nel bel mezzo della bufera Brexit, l’Home Office ha pubblicato la dichiarazione di modifica delle regole sull’immigrazione, il 7 marzo 2019. Tali modifiche influenzeranno il processo di reclutamento e la possibilita’ di trattenere professionisti cittadini dell’Unione Europea.
La scelta di prorogare l’uscita del Regno Unito, facendo slittare la data dal 29 marzo al 12 aprile 2019, si ripercuotera’, indubbiamente, sulle dalle di scadenza precedentemente stabilite.
Come la maggior parte dei datori di lavoro gia’ sa, il governo del Regno Unito ha introdotto un programma finalizzato registrare gli oltre 3 milioni di cittadini dell’UE e i loro familiari che vivono nel paese allo scopo di proteggere i loro diritti in vista della Brexit.
Il progamma messo a punto (EU Settlement Scheme) consente ai lavoratori dell’UE e ai loro familiari di continuare a vivere nel Regno Unito dopo la Brexit, a condizione che questi registrino il loro nuovo status entro il 31 dicembre 2020, in caso di no-deal.
Il Settlement Scheme è stato da poco messo a punto e i risultati sono incoraggianti: alla fine di febbraio 2019, sono state elaborate oltre 105.000 applicazioni. Di questi richiedenti, il 71% ha ricevuto uno settled status (permesso di rimanere nel Regno Unito) e il resto dei richiedenti ha ricevuto il pre-settled status (che consente loro di rimanere nel paese per altri cinque anni e di maturare il tempo necessario per richiedere il settled status).
Indipendentemente dal raggiungimento di un accordo, lo Statement of Intent conferma che lo schema (nella sua forma definitiva includendo tutti i cambiamenti) fara’ parte del pacchetto delle regole sull’immigrazione e sarà disponibile per tutti i cittadini degli stati membri ammissibili e i loro familiari dalle 7:00 am (GMT) del 30 marzo 2019.
Ci sono importanti modifiche legali al regime che i datori di lavoro dovrebbero conoscere:
- i cittadini di Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera possono registrarsi utilizzando il Settlement Scheme (in precedenza il loro stato post-Brexit era soggetto a negoziazione);
- la tassa di registrazione di 65£ è stata abolita per coloro che si sono registrati dopo il 29 marzo 2019;
- per essere ammessi allo schema e poter richiedere il rilascio del settled (o pre-settled status) in caso di no-deal il soggetto deve essersi stabilito nel territorio del Regno Unito entro le 11 pm del 29 Marzo 2019;
- a partire dal 9 aprile 2019 possono presentare domanda anche i cittadini europei che ne hanno diritto anche se questi che vivono al di fuori del Regno Unito. I familiari extracomunitari, parenti di un cittadino dell’UE possono anche presentare domanda dall’estero purché siano in possesso di una carta di soggiorno valida rilasciata ai sensi della normativa UE;
- un nuovo programma introdotto da poco consente ai familiari non europei dei cittadini europei che vivono nel Regno Unito (quale coniuge, partner civile) di accompagnare o raggiungere il proprio parente che vive nel Regno Unito; questo nuovo permesso ha una validità di 6 mesi.
Mentre la Brexit ha monopolizzato l’attenzione dei datori di lavoro, l’Home Office ha introdotto due nuove categorie di visti per Start-up e innovatori nell’appendice W alle norme sull’immigrazione.
Di seguito gli aspetti per cui le nuove categorie di visti simboleggiano un notevole cambiamento per il sistema di immigrazione:
- il linguaggio adoperato nella già citata appendice W indica che l’Home Office si sta muovendo verso l’adozione di regole di immigrazione chiare, concise e ben organizzate;
- ancora più significativo, si delinea un cambiamento nell’approccio dell’Home Office per il controllo dell’immigrazione nello Statement of Intent. Risulta infatti evidente una modernizzazione della normativa in materia di immigrazione rispetto alle regole del 2008.
- Il cambiamento maggiore è rappresentato dalla decisione di classificare le nuove categorie di visti per le Start-up come un gruppo separato di visti di lavoro, al di fuori del Points-Based System (PBS). Cio’ potrebbe comportare l’abolizione di questo sistema a vantaggio dei datori di lavoro, che incontrano sempre piu’ difficolta’ nell’attuazione e rispetto del PBS.
Il cambio di rotta dell’Home Office e’, altresi’, in regola con il Libro bianco sull’immigrazione pubblicato lo scorso anno, pubblicato lo scorso anno e che include numerose misure favorevoli al miglioramento delle nuove regole sull’immigrazione per il 2021.
Questa e’ una buona notizia anche per i datori di lavoro poiche’ i cittadini europei e non europei beneficeranno dell’abbassamento della soglia per il rilascio dei visti di lavoro Tier 2.
Per sostenere la competitività e continuare ad attirare lavoratori qualificati da tutto il mondo anche nella fase post Brexit, l’Home Office ha preannunciato un nuovo sistema di immigrazione flessibile, ragionevole e razionalizzato attraverso l’uso della tecnologia digitale.
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