Il Primo Ministro britannico ha promesso una rivoluzione nella politica migratoria inglese dopo la Brexit, consistente in una drastica riduzione del numero di lavoratori europei poco qualificati che potrà entrare nel paese dopo la Brexit.
Secondo quanto previsto da quella che è stata già definita la più grande scossa al sistema di immigrazione del Regno Unito, verrà data la priorità ai lavoratori maggiormente qualificati provenienti dall’Unione Europea a scapito di coloro che sono meno qualificati.
Le proposte in questione traggono spunto dalle raccomandazioni del Migration Advisory Committe, che aveva gia’ a suo tempo consigliato di dare la priorità ai lavoratori altamente qualificati nel rilascio dei visti a scapito dei lavoratori meno qualificati.
I piani del governo sulla questione verranno specificati con maggiori dettagli in un white paper che verrà pubblicato nel corso dell’autunno e l’intenzione del governo è quella di dare attuazione a tali proposte in un progetto di legge sull’immigrazione da includere nel discorso della Regina del prossimo anno.
L’annuncio del Primo Ministro e del segretario degli interni alla conferenza dei Tory coincide con l’arrivo di Boris Johnson a Birmingham, prima del discorso di questi contro il Chequers plan di Theresa May.
Le proposte del governo mirano a creare un nuovo sistema di immigrazione unico, in base al quale sarà previsto il medesimo trattamento sia per i cittadini europei che per quelli extracomunitari.
Il Regno Unito intende inoltre introdurre un sistema di controllo dei visti tramite porte elettroniche per i turisti e coloro che arrivano nel paese per viaggi di lavoro di breve durata da tutti quelli che sono considerati paesi a basso rischio.
Il Primo Ministro ha spiegato come sia importante per il paese attrarre le persone di cui il Regno Unito ha bisogno per competere a livello globale, garantendo allo stesso tempo che l’immigrazione venga ridotta ad un livello sostenibile.
Theresa May ha spiegato: “Due anni fa, il popolo inglese ha votato pubblicamente per uscire dall’Unione Europea e riprendere controllo sui confini del paese. Quando usciremo dall’Unione Europea introdurremo un sistema di immigrazione che ponga fine alla libertà di circolazione per tutti. Per la prima volta in decenni, sarà questo paese a controllare e scegliere chi fare entrare e chi no”.
Ha poi continuato: “Si tratterà di un sistema basato sulle competenze dei soggetti, in base al quale verranno prese in considerazione le capacità della persona e non la sua provenienza. Si tratterà di un sistema che consentirà al paese di attrarre le persone in possesso delle competenze necessarie al Regno Unito. Si tratterà inoltre di un sistema giusto nei confronti dei lavoratori. Per troppo tempo infatti le persone si sono sentite ignorate e non considerate dai politici in modo sufficientemente serio”.
Il Primo Ministro, sempre parlando del nuovo sistema di immigrazione, ha aggiunto: “il nuovo sistema basato sulle qualifiche delle persone consentirà di controllare e ridurre il fenomeno migratorio della manodopera poco qualificata e porterà l’immigrazione a livelli sostenibili dal paese, come promesso”.
Mr Javid ha così commentato in un’intervista al quotidiano inglese Daily Mail:
“Coloro che desiderano venire nel nostro paese e contribuire al suo sviluppo, sono i benvenuti. Però, in cambio, ci aspettiamo che tali persone accettino di vivere secondo i nostri valori e che tali valori vengano rispettati”.
In base al nuovo sistema, verranno previste diverse strade per coloro che vogliono entrare nel paese per viaggi di lavoro di breve durata e per coloro che invece vogliono trasferirsi a vivere e lavorare nel Regno Unito per periodi più lunghi.
Coloro che arrivano nel paese per soggiorni brevi verranno controllati negli aeroporti, nelle stazioni e nei porti tramite specifici sistemi automatici di verifica del passaporto.
Attualmente, i cittadini europei possono usufruire di corsie preferenziali per il controllo dei passaporti (i cosidetti e-gates), mentre gente d’affari o turisti provenienti da paesi come Australia o Giappone devono rimanere in coda per il controllo del passaporto prima di poter entrare nel Regno Unito.
Per quanto riguarda invece i controlli di sicurezza e le informazioni sul casellario giudiziale dei vari soggetti, tali verifiche verranno effettuate prima dell’ingresso della persona nel Regno Unito, riducendo i tempi di attesa per coloro che viaggiano.
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