Una ricerca dice che oltre il 60% degli imprenditori venderebbe immediatamente la propria attività se gli venisse offerto il giusto prezzo; ma per ricavare il massimo valore di vendita, la pianificazione deve iniziare ben prima delle prime trattative con un potenziale acquirente.
Gli elementi da prendere in considerazione da parte degli imprenditori sono molteplici e spaziano dalle valutazioni fiscali (imposte societarie e personali derivanti da una eventuale vendita) a quelle gestionali (trattamento del management d’impresa e del personale).
Questo breve articolo affronta principalmente due problematiche:
- Come assistere un imprenditore al fine di massimizzare il valore aziendale, ottenendo, così, dal mercato il miglior prezzo possibile;
- Quali passi deve intraprendere un imprenditore prudente al fine di assicurarsi un trattamento fiscale delle plusvalenze vantaggioso, utilizzando le esenzioni fiscali personali a sua disposizione.
Gestione degli incentivi aziendali: opzioni EMI
Un metodo spesso usato per aumentare il valore del business è quello di incentivare adeguatamente la forza lavoro, in particolare coloro che saranno fondamentali per la buona riuscita della vendita.
La scelta del giusto pacchetto di incentivi può portare a significativi benefici.
Molti imprenditori hanno un programma di incentivi per il loro management aziendale in caso di vendita del business. Spesso, questi piani includono:
- Bonus al personale aziendale in caso di buona riuscita della vendita;
- Donare al proprio management azioni della società prima della vendita, in modo che l’acquirente paghi il corrispettivo.
Tuttavia, in entrambi gli esempi, le conseguenze fiscali sono sfavorevoli: l’imprenditore generoso sarebbe soggetto a imposta su quella parte del ricavato della vendita ceduto ai dipendenti, mentre gli impiegati stessi sarebbero soggetti all’imposta sulle plusvalenze sul maggiore valore delle azioni post vendita.
In questi casi si può fare ricorso all’ Enterprise Management Incentive (EMI) opzioni su azioni.
L’EMI è uno schema di partecipazione azionaria dei dipendenti approvato dall’HMRC.
Esso permette ai datori di lavoro di concedere opzioni sulle azioni aziendali al proprio personale, come ricompensa per il lavoro svolto, che, dal punto di vista fiscale risultano molto più efficienti.
Il prezzo di esercizio delle opzioni EMI è fissato al valore di mercato delle azioni alla data di concessione delle stesse.
Il beneficio fiscale di cui godono i titolari di tali opzioni è che tutti i guadagni derivanti da un’eventuale vendita saranno assoggettati all’imposta sul capital gain (CGT) ad un’aliquota ridotta (10%), a condizione che siano trascorsi almeno 12 mesi tra la data di assegnazione dell’opzione e quella di vendita.
A differenza delle emissioni azionarie convenzionali, non vi è alcun obbligo per le opzioni EMI di possedere almeno il 5% del capitale della società al fine di poter usufruire della tassazione agevolata sul capital gain.
In aggiunta ai benefici significativi per i dipendenti (che incentivano a lavorare per la buona riuscita dell’operazione di vendita), l’uso di opzioni EMI dà luogo ad oneri deducibili in capo alla società target.
Questo perché la differenza tra il prezzo delle azioni EMI al momento della vendita ed il loro valore di mercato al momento dell’assegnazione dà origine ad una sopravvenienza passiva che potrà essere utilizzata per compensare gli utili imponibili della società o riportata a nuovo per essere utilizzata in esercizi futuri.
L’esempio che segue illustra l’operazione:
- Sono state concesse opzioni EMI su oltre 1.000 azioni ordinarie, che rappresentano il 10% del capitale sociale, ad un prezzo di £ 1 per azione;
- La società viene venduta per 60 milioni di sterline, con 6 milioni di sterline consegnati ai detentori di opzioni EMI;
- Dato il valore iniziale delle opzioni, i 6 milioni di sterline sono totalmente deducibili dagli utili aziendali;
- Con l’attuale aliquota fiscale UK sulle società che è pari al 19%, tale onere deducibile porta un risparmio d’imposta pari a 1 milione 140 mila sterline.
Pianificazione fiscale pre-vendita per gli imprenditori
Gli imprenditori dedicano solitamente molti anni di duro lavoro per rendere remunerativa l’attività aziendale e spesso la mancanza di tempo e l’incapacità di pianificare in anticipo si traducono nella mancata ottimizzazione della posizione fiscale personale.
Entrepreneurs’ Relief
L’Entrepreneur Relief permette di ridurre la tassazione sul Capital Gain dell’imprenditore legata alla vendita di determinati asset o azioni.
La tassazione è pari al 10% del maggior valore di vendita (fino ad una soglia massima di £ 10 milioni, oltre la quale interviene la tassazione ordinaria) se ricorrono i seguenti presupposti:
- Detenere almeno il 5% delle azioni ordinarie del business;
- Detenere almeno il 5% dei diritti di voto; ed
- Essere un funzionario o dipendente (o un azionista).
Nei casi in cui ci si aspetti che il valore di vendita superi i 10 milioni di sterline, sarà consigliabile effettuare una lungimirante ristrutturazione della proprietà aziendale (spesso tra coniugi e / o altri familiari) almeno 12 mesi prima della data della possibile cessione.
Imposta di successione e pianificazione immobiliare
Altro aspetto essenziale della pianificazione fiscale è considerare le possibili conseguenze di lungo termine: l’imposta di successione (IHT) sui proventi netti della vendita societaria.
Normalmente, le imprese commerciali sono esenti da IHT qualificandosi per il Business Property Relief (BPR).
I proventi in caso di vendita del business, però, sono immediatamente assoggettabili a IHT, che comporta la tassazione al 40% degli introiti.
Spesso gli imprenditori pianificano di utilizzare almeno una parte dei guadagni legati alla vendita della loro azienda a beneficio dei figli (e dei nipoti, se il caso).
Per ottimizzare fiscalmente una donazione alle generazioni future sarebbe opportuno pianificare, prima della vendita, il trasferimento delle azioni direttamente ai figli e/o nipoti; così facendo si proteggerà il valore di vendita del business dall’imposta di successione.
La successione aziendale presenta sfide pratiche uniche nonché insidie fiscali, ma se adeguatamente pianificata, questi problemi possono essere risolti in modo soddisfacente grazie ai consigli dei professionisti, quali commercialisti ed avvocati, in grado di supportare gli imprenditori nelle loro scelte.
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