I recenti sviluppi relativi al piano di recesso del Regno Unito dall’Unione Europea hanno portato alle dimissioni dei segretari David Davies e Boris Johnson e alla nomina del ministro degli esteri Jeremy Hunt, ex ministro della sanità britannico.
A seconda di quello che saranno gli eventuali accordi tra Regno Unito e Unione Europea, le proposte relative ad un accordo di recesso interessano anche il settore delle scienze biologiche.
Il Regno Unito infatti è un leader mondiale nella ricerca scientifica e nella sua commercializzazione, e il settore delle scienze e della biologia è il fondamento del sistema sanitario nazionale. Come comprensibile, la Brexit potrebbe portare delle conseguenze anche in questo settore.
Di seguito alcune tra le conseguenze previste:
- L’EMA (“European Medicines Agency”) verrà trasferita ad Amsterdam nei Paesi Bassi come conseguenza principale dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea;
- Un’altra conseguenza derivante dalla Brexit sarà l’interruzione del flusso commerciale di medicine, soprattutto in seguito all’aumento dei costi e ai ritardi per le società che si avvalgono del settore manifatturiero inglese e europeo nella loro catena di commercializzazione. Ciò potrebbe di fatto portare ad una temporanea carenza di medicine;
- I prodotti farmaceutici inglesi verranno trattati come prodotti importati da un paese terzo, e pertanto saranno necessari maggiori test e controlli su tali prodotti rispetto a quelli previsti per i prodotti commercializzati all’interno dello Spazio Economico Europeo. Lo stabilimento di laboratori per l’esecuzione di questi ulteriori controlli comporterà un notevole aumento di spesa che, come conseguenza, renderà la catena di commercializzazione meno attrattiva. Ciò potrebbe addirittura portare al ritiro di determinati prodotti da entrambi i mercati, sia quello inglese che quello europeo;
- Numerosi problemi potrebbero crearsi con riferimento alle procedure europee di autorizzazione alla commercializzazione. Se il Regno Unito esce dallo Spazio Economico Europeo, infatti, le esistenti autorizzazioni detenute dagli enti inglesi dovranno essere trasferite a enti europei. Ciò porterebbe ad un rallentamento nei processi di autorizzazione;
- Diniego di accesso al Tribunale unificato dei brevetti europeo, e ciò comporterebbe un rallentamento dei processi per l’ottenimento dei brevetti e un amento dei costi relativi alle controversie in materia di brevetti con le altre società;
- Implicazioni per i professionisti nell’industria delle scienze biologiche, derivanti soprattutto dalla sorte dei diritti dei cittadini europei che vivono nel Regno Unito e viceversa dopo la Brexit;
- Nonostante gli investimenti in corso delle compagnie farmaceutiche, il Regno Unito potrebbe perdere l’accesso ai fondi europei, il che potrebbe determinare una riduzione degli investimenti in capitali di rischio.
Visti i recenti sviluppi in tema Brexit e il delinearsi di una situazione sempre piu’ incerta, le societa’ dovrebbero valutare le varie opportunita’ e accorgimenti necessari per far fronte ai rischi prospettati.
Be the first to comment