L’azienda Burberry è stata autorizzata a rifiutare una richiesta di accesso al proprio registro dei soci, un elenco dei nomi e degli indirizzi degli azionisti, comprese le partecipazioni.
Questo è il secondo caso in cui la Corte d’Appello esamina situazioni in cui una società può rifiutare la richiesta di accesso al proprio registro dei soci.
Il Sig. Fox-Davies, il ricorrente, si occupa di effettuare attività di ricerca sullo storico degli azionisti (proprietari) della società che non hanno ricevuto i dividendi dovuti e per questo motivo voleva ottenere l’accesso alla lista. Quest’ultimo ha ricevuto delle commissioni per il lavoro effettuato ed ha anche condiviso informazioni con terzi ricercatori.
La richiesta è stata rifiutata in quanto ritenuta non conforme alla legge.
Il Tribunale ha esaminato i fatti relativi alla tutela degli azionisti, come la trasparenza ed i motivi che giustificano la richiesta contro lo sfruttamento commerciale e ha deciso che la richiesta era stata presentata a scopo di lucro e pertanto è stata ritenuta illegittima.
L’azienda Burberry, inoltre, aveva nominato anche una propria società di ricerca che forniva commissioni più vantaggiose.
La richiesta di accesso al registro dei soci è stata negata. Le aziende dovrebbero assicurarsi di attuare delle politiche dirette a fornire risposte tempestive. Altrimenti, è evidente che il ricorrente debba soddisfare tutti i requisiti legali necessari per presentare la richiesta. Laddove le questioni vengano sollevate in tribunale, è chiaro che il tribunale voglia utilizzare un approccio su tre livelli per verificare se la richiesta abbia un “scopo lecito”: ossia la salvaguardia dei diritti degli azionisti.
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