Il 12 dicembre, nella riunione esecutiva del Consiglio di Stato, presieduta dal premier cinese Li Keqiang ha annunciato che altre tre zone di libero scambio (FTZs), simili a quella già stabilita a Shanghai nel settembre dello scorso anno, saranno stabilite nelle città di Tianjin e nelle provincie di Guangdong e Fujian.
Tale decisione era attesa da tempo, in quanto il governo cinese aveva già dichiarato l’intenzione di utilizzare ad esempio le misure di liberalizzazione finanziaria e di investimento introdotte a Shanghai, per diffondere le riforme, e ri-incentivare la crescita economica in tutta la Cina.
La Shanghai FTZ è concentrata sui servizi finanziari e di investimento, nel commercio di materie prime e logistica (in particolare gestione internazionale delle navi), offrendo incentivi fiscali aggiuntivi per gli investimenti ed il commercio, insieme ai dazi doganali pari a zero ed alle tasse di importazione.
Il Consiglio di Stato ha ora dichiarato anche che la liberalizzazione degli investimenti sarà ulteriormente estesa alla Shanghai FTZ, riducendo la “lista negativa” di quei settori ancora non aperti agli investimenti esteri.
Si prevede che le nuove FTZs, beneficiando di una simile semplificazione nei controlli finanziari e di investimento, e sostenendo gli stessi incentivi fiscali, anche specializzati in altri settori, soprattutto in considerazione delle condizioni locali e della posizione geografica.
Si prevede, per esempio, che il Guangdong FTZ, essendo vicina ad Hong Kong, si concentrerà sul commercio e sulle riforme finanziarie, mentre quella in Fujian farà lo stesso, ma concentrandosi su Taiwan, sua vicina. Tianjin potrebbe avere una specializzazione nel settore del leasing finanziario.
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