Regno Unito: sgravi fiscali per lo sviluppo dei videogiochi

Il Regno Unito ha introdotto delle agevolazioni fino al 25% sui costi di produzione dei videogiochi inglesi a contenuto culturale, dopo l’entrata in vigore del regolamento sulla cultura il 19 agosto 2014.

Per qualificarsi, i videogiochi devono superare un test basato sul contenuto culturale, sul contributo culturale apportato dagli stessi, sul luogo di sviluppo, e sulla nazionalita’ del personale che lavora al progetto. Tali agevolazioni possono venire utilizzate per i costi sostenuti a decorrere dal 1 aprile 2014.

La mossa è stata elogiata dagli enti commerciali UK Interactive Entertainment (UKIE) e The Independent Games Developers Association (TIGA). Richard Wilson, amministratore delegato di TIGA, ha detto che, secondo le stime, lo sgravio andra’ a proteggere 10.300 posti di lavoro nel corso dei prossimi cinque anni, garantendo circa 450 milioni di sterline (pari a 749 milioni di dollari Usa) in investimenti.

Nel frattempo, Jo Twist, amministratore delegato di UKIE, ha descritto tali agevolazioni sui giochi come “il regime di sgravi fiscali su videogiochi più innovativo e onnicomprensivo nel mondo.” Ha poi aggiunto: “Abbiamo lavorato a stretto contatto con il Governo per assicurarci che questo regime vada a favorire i programmatori di qualsiasi tipo.”

Ed Vaizey, Ministro per la cultura e l’economia digitale, ha detto che le esenzioni fiscali “sono fondamentali per garantirci di competere a livello globale”. Secondo il governo, il 95% degli sviluppatori di videogiochi del Regno Unito sono delle piccole o medie imprese (SMEs). Secondo le stime del Governo, il nuovo sgravio fornirà circa 35 milioni di sterline all’anno in supporto al settore.

Nel mese di marzo, la Commissione Europea ha concluso che la Games Tax Relief è in linea con le norme sugli aiuti di Stato dell’Unione europea. La Commissione ha convenuto che tale supporto è necessario per evitare il declino del settore, ed ha sottolineato come tale misura promuova la cultura senza falsare indebitamente la concorrenza nel mercato unico.

Print Friendly, PDF & Email

Be the first to comment

Leave a Reply