Il Gruppo di esperti fiscali sostiene i tagli all’imposta sulle societa’

Un gruppo di esperti fiscali istituito dal Partito Liberal Democratico del Giappone molto probabilmente accettera’ il piano del Primo Ministro Shinzo Abe per ridurre l’aliquota di imposta sulle società del Giappone, partendo dall’attuale tasso al 36%, almeno fino a quando il Governo continuera’ a ridurre il deficit fiscale del Paese.

La Commissione Tributaria del Governo ha recentemente indicato che l’aliquota effettiva di imposta sulle società del Giappone dovrebbe essere ridotta al 25%, con un taglio iniziale del due o tre per cento previsto per il prossimo anno. Si prevede che un tasso di imposta sulle società piu’ competitivo a livello internazionale andrebbe a favorire immediatamente gli investimenti da parte delle società nazionali ed estere, stimolando quindi la crescita dell’economia.

In seguito all’avvertimento di tale gruppo di esperti circa l’impatto di una tale riduzione dell’imposta societaria sulla situazione fiscale del Giappone, il Governo ha risposto indicando l’intenzione di ampliare la base imponibile tramite l’eliminazione delle agevolazioni fiscali esistenti, in modo tale da compensare la conseguente diminuzione del gettito d’imposta ed evitare il peggioramento del  disavanzo di bilancio del Giappone.

Di conseguenza, ci si aspetta la disponibilita’ del gruppo a promuovere i tagli fiscali del Governo in cambio della ri-conferma dell’obiettivo di un equilibrio fiscale (costi di servizio del debito esclusi) per il Giappone nel 2020.

Inoltre, siccome in realta’ solamente il 30% delle imprese giapponesi pagano l’imposta sulle società dovuta a perdite pregresse, si ritiene che il gruppo prendera’ in considerazione la necessita’ di modificare l’imposta sulle società del paese da un sistema basato sul profitto ad un sistema di tipo “dimensionale”. A quel punto, sia le imprese redditizie che quelle in perdita pagherebbero le imposte in base alla portata delle loro operazioni, quali la dimensione della loro forza lavoro e del loro capitale.

Si ritiene che l’imposta basata su un criterio di tipo “dimensionale” possa aiutare ad aumentare le entrate fiscali e a stabilizzare le stesse, mitigando l’effetto delle fluttuazioni economiche sul gettito fiscale proveniente dalle imprese.

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