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Germania: unità di esperti del settore per contrastare la criminalità fiscale

Lo stato federale tedesco del Baden-Württemberg ha istituito un’unità speciale, all’interno del suo dipartimento di verifiche fiscali, per combattere la criminalità fiscale a livello federale.

L’unità avvierà indagini per individuare le strategie di evasione fiscale e scoprire i modelli sistematici di frode, concentrandosi in particolare sul commercio elettronico. Il team scambierà informazioni con un’unità speciale stabilita in altri territori della Germania. L’unità è costituita da un team specializzato nelle investigazioni fiscali, da revisori dei conti e specialisti in tecnologie dell’informazione.

Il Ministro delle finanze del Baden-Württemberg, Nils Schmid, ha detto che l’unità speciale è fondamentale per la squadra investigativa e costituisce un ulteriore tassello nella lotta dello Stato federale all’evasione fiscale, oltre a contribuire negli sforzi per accrescere l’adempimento fiscale. L’evasione fiscale è un problema transfrontaliero e lo scambio di informazioni fiscali a livello nazionale è di vitale importanza.

Il nuovo governo dello stato federale di Baden-Württemberg mira anche a creare altri 1000 posti, di cui 500 di formazione all’interno del reparto di amministrazione fiscale, nella legislatura in corso, per rafforzare ulteriormente il suo arsenale contro l’evasione fiscale.

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Il Regno Unito introduce il sistema svizzero di trasmissione dei dati

L’HM Revenue and Customs (HMRC) riceve da parte della Svizzera delle informazioni sui movimenti di deposito ed ha scritto ai contribuenti interessati chiedendo loro di compilare un certificato di divulgazione in alternativa al pagamento di una ritenuta fiscale una tantum.

L’informazione è stata garantita da un importante accordo sui conti correnti svizzeri non dichiarati e detenuti da soggetti residenti del Regno Unito, accordo entrato in vigore nel gennaio del 2013. I conti individuali, aperti tra il 31 dicembre 2010 e il 31 maggio 2013, sono diventati oggetto di un prelievo unico tra il 21 e il 41%. I titolari di conto corrente che hanno omesso di autorizzare la piena divulgazione dei propri dati all’HMRC, si sono ritrovati soggetti ad una ritenuta d’imposta pari al 48% sui proventi derivanti da attivita’ di investimento, e pari al 27%  sui profitti.

Secondo lo studio contabile UHY Hacker Young di Londra, i contribuenti che decidono di agire in maniera trasparente con le autorità fiscali del Regno Unito, dovranno ora compilare uno dei tre appositi certificati previsti. Il certificato “A” serve a certificare che il contribuente non ha dei debiti fiscali insoluti nel Regno Unito in relazione a qualsiasi conto estero, investimenti, attività, o reddito. Il certificato “B” stabilisce che i contribuenti devono fare una divulgazione completa di tutte le irregolarità nel Regno Unito nell’ambito del Liechtenstein Disclosure Facility (LDF). Infine, il Certificato “C” stabilisce che una divulgazione completa verrà effettuata direttamente all’HMRC.

Secondo lo studio UHY, la maggioranza di coloro che hanno ricevuto la comunicazione ha già avuto a che fare con i propri debiti fiscali nel Regno Unito e che il certificato “A” dovrebbe essere il piu’ appropriato. Tuttavia, ha anche sottolineato che, mentre l’HMRC agisce sulla base delle informazioni relative ai conti svizzeri, questa richiede la conferma in relazione a qualsiasi conto estero. Inoltre, anche se l’HMRC dispone già di informazioni relative ai soggetti interessati, e potrebbe gia’ avviare un’indagine, questa sta di fatto indirizzando i soggetti verso la Liechtenstein Disclosure Facility.

Lo studio UHY ha anche osservato come il Governo svizzero ha onorato un altro aspetto fondamentale dell’accordo ed ha trasmesso all’HMRC una “hit list” delle 10 migliori giurisdizioni a cui i soggetti titolari di conti correnti nel Regno Unito hanno trasferito denaro dai loro conti svizzeri. L’HMRC ha intenzione di utilizzare l’elenco per determinare il centro degli sforzi futuri contro l’evasione fiscale off-shore, e lo studio UHY ha ipotizzato che i Paesi interessati potrebbero presto essere messi sotto pressione per seguire lo stesso percorso della Svizzera.

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Hollande elogia l’Andorra sulle riforme economiche e fiscali

Il presidente francese e co-principe di Andorra, François Hollande, nel corso di una recente visita al Principato, ha elogiato la decisione del governo dell’Andorra di aprire l’economia della nazione e riformare il sistema fiscale sulla scia della crisi finanziaria.

Hollande ha detto che il paese ha scelto l’apertura e si è impegnato ad adottare ampie riforme “con un programma particolarmente ambizioso.” Le decisioni per eliminare le restrizioni sui capitali esteri e la modernizzazione della tassazione permetteranno al paese di integrarsi pienamente con l’Europa ed il resto del mondo, e consentiranno al territorio di equilibrare le sue finanze pubbliche.

Dal 2009, l’Andorra ha introdotto un’imposta IVA generale indiretta (IGI), un’imposta sulle società e sul reddito dei non residenti. Nel frattempo, il Principato intende applicare l’imposta sul reddito delle persone fisiche dal 1° gennaio 2015. La firma degli accordi di scambio di informazioni fiscali e delle convenzioni sulle doppie imposizioni, tra cui un accordo sulla doppia imposizione con la Francia, dimostrano ulteriormente gli sforzi del paese diretti a garantire equità e lotta all’evasione fiscale.

Il Consiglio dei ministri francese ha approvato un disegno di legge che autorizza la ratifica della DTA (doppia imposizione) con l’Andorra l’11 giugno. L’accordo mira ad evitare la doppia imposizione e l’evasione fiscale in materia di imposte sul reddito, a rafforzare la certezza del diritto, rilanciare gli investimenti reciproci, ed aumentare la cooperazione fiscale tra i due stati.

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Kazakistan: esenzioni fiscali per gli investitori

Il Presidente del Kazakistan, Nursultan Nazarbayev, ha approvato una legge che prevede delle agevolazioni fiscali atte a promuovere gli investimenti esteri, tra cui l’esenzione per un periodo di 10 anni dall’imposta sulle società, l’esenzione per 8 anni dalla tassa di proprietà, e un congelamento di 10 anni sulla maggior parte delle altre imposte.

Altre misure includono un rimborso fino al 30%  per investimenti di capitale per gli impianti di produzione una volta che questi vengono messi in funzione, e il diritto di inserire lavoratori stranieri per l’intero periodo di costruzione, e fino ad un anno dopo l’inizio di attivita’ di un impianto.

L’IVA e le aliquote d’accisa continueranno ad essere soggette a modifiche, anche se i massimali tariffari verranno impostati per un periodo di cinque anni o più per certe industrie.

Il pacchetto di incentivi sarà offerto per i nuovi progetti di investimento per un valore di almeno 20 milioni di dollari, in quei settori ritenuti di primaria importanza. Verra’ inoltre istituito un Mediatore per gli investimenti (investment ombudsman) per tutelare i diritti e gli interessi degli investitori.

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Il Guernsey adotta nuove regole sullo scambio di informazioni fiscali

Il Guernsey aderisce allo scambio automatico delle informazioni fiscali secondo la Convenzione multilaterale sulla reciproca assistenza amministrativa in materia fiscale dal 1 agosto 2014. Nel dicembre del 2013 il parlamento del Guernsey ha approvato all’unanimità la Convenzione.

In un commento, Fiona Le Poidevin, Chief Executive Finance del Guernsey ha dichiarato: “Avere la Convenzione estesa al Guernsey significa poter soddisfare i più elevati standard internazionali di trasparenza fiscale e, così facendo, continuare a guidare la lotta mondiale contro l’evasione fiscale.”

Inoltre, rafforza la nostra posizione come membro rispettabile della comunità internazionale, aiutandoci ad instaurare un dialogo costruttivo con altre giurisdizioni che avrebbero potuto, ingiustamente, guardarci in modo meno favorevole in passato“.

Oltre alla proroga della Convenzione, il Guernsey ha recentemente concluso ulteriori accordi di scambio di informazioni fiscali con l’Austria, il Belgio, il Costa Rica, il Montserrat e le isole Turks e Caicos, che portano il numero totale a 55. Il Guernsey ha inoltre recentemente firmato l’Accordo con Monaco sulla doppia tassazione, che porta il numero totale di accordi globali firmati dal Guernsey ad 11.

Jonathan Le Tocq, primo ministro del Guernsey, ha detto: “Sono consapevole che dobbiamo fare di più, anziché parlare solamente della trasparenza fiscale. La nostra rete di accordi fiscali … dimostra come vogliamo assicurare che quello che facciamo corrisponde a quello che diciamo, e spianare la strada per la proroga della Convenzione.”

Queste sono le regole globali che stiamo adottando e sostenendo. Inoltre, la nostra adesione all’Early Adopters Group per la rapida adozione della proposta di introduzione di una nuova regola globale sullo scambio automatico di informazioni, “Common Reporting Standard”, dimostra che stiamo facendo la nostra parte nel promuovere una regola veramente globale per il futuro“, ha aggiunto.

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Germania: stop ai piani per una tassa sull’energia solare

L’Associazione dell’Industria Fotovoltaica tedesca (BSW-Solar) ha espresso l’intenzione di contestare la costituzionalità dei piani volti all’introduzione di una tassa sul consumo dell’energia solare generata dai cittadini per il consumo personale, qualora il Governo dovesse decidere di portare avanti la proposta.

Stando agli ultimi negoziati, e’ emersa l’intenzione di imporre a tutti coloro che producono energia solare destinata al proprio consumo il 40% dell’imposta di 6,24 centesimi per kilowatt-ora prevista nel Paese per l’energia rinnovabile (“EEG-Umlage”), come parte del programma per riformare la legge sulle energie rinnovabili e finanziare la transizione energetica.

L’associazione ha avvertito che la cosiddetta “sun tax” rischia di ridurre il numero di nuovi impianti fotovoltaici, e di diminuire la possibilità per la  Germania di raggiungere l’obiettivo di espansione dell’energia solare. Nel contempo, ampliare la base imponibile delle energie rinnovabili non porterà alla diminuzione dei prezzi dell’elettricità, contrariamente alle aspettative del Governo.

Il Governo di coalizione ha inizialmente previsto di tassare coloro che si “auto-riforniscono” di energia solare al 50 per cento. Tuttavia, il Bundesrat, la camera alta del parlamento tedesco, in data 23 maggio ha respinto la proposta.

Il Governo intende presentare una proposta rivista al Bundestag, la camera bassa, il 26 giugno; dopodiche’ la proposta tornera’ al Bundesrat per l’approvazione l’11 luglio.

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Lussemburgo: continua a difendere la pratica delle decisioni preliminari in materia fiscale e del regime di tassazione sulla proprietà intellettuale

In data 11 giugno 2014, la Commissione Europea ha avviato un procedimento di indagine e due comunicazioni formali in materia di presunti aiuti di Stato nei confronti del Lussemburgo.

L’iniziativa della Commissione è il risultato dei numerosi scambi tra la Commissione europea e le autorità lussemburghesi verificatesi negli ultimi mesi, durante i quali le autorità lussemburghesi avevano fornito alla Commissione europea le informazioni pertinenti. Tuttavia, le autorità lussemburghesi avevano espresso dei dubbi sulla legittimità di taluni aspetti delle richieste di informazioni da parte della Commissione europea e avevano rifiutato di rispondere. Dopo i due ordini della Commissione europea alle autorità del Lussemburgo di fornire tali informazioni, il Lussemburgo ha proposto due ricorsi di annullamento di queste ingiunzioni, contestando il loro fondamento giuridica.

Il Lussemburgo lamenta che le due procedure di infrazione aperte dalla Commissione europea fanno astrazione dei motivi che hanno portato le autorità lussemburghesi a presentare la domanda di annullamento in materia. La Commissione europea non fornisce alcun elemento nuovo per dissipare i seri dubbi sulla legittimità delle richieste e la portata dei poteri della Commissione.

Discussioni costruttive con la Commissione Europea

Il Lussemburgo ha osservato, che la Commissione non mette in discussione i principi giuridici delle autorità fiscali lussemburghesi di emettere delle decisioni preventive su richiesta dei contribuenti in cerca di certezza giuridica per quanto riguarda il trattamento fiscale di alcune operazioni.

La Commissione ritiene, tuttavia, che non si può escludere che le misure in questione potrebbero costituire aiuti di Stato in materia fiscale nei singoli casi.

Le autorità lussemburghesi sono disposte ad impegnarsi in una discussione costruttiva con la Commissione europea nei casi specifici e sulla base delle prove a disposizione della Commissione.

Così, per quanto riguarda il processo di revisione formale dei presunti aiuti di Stato a favore di FFT, le autorità lussemburghesi risponderanno alle ulteriori osservazioni e domande dettagliate dalla Commissione europea, mentre gli accordi sulla conformità dei prezzi di trasferimento rispettano in tutti gli aspetti le condizioni di piena concorrenza.

Il Lussemburgo è fiducioso che i futuri passaggi procedurali gli permetteranno di difendere con successo le sue tesi e di dimostrare che, sia le decisioni anticipate in materia fiscale sia la tassazione dei redditi derivanti dalla proprietà intellettuale, non ha concesso alle imprese aiuti di Stato illegale.

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La Romania pianifica tagli all’imposta sulla sicurezza sociale

Il Primo Ministro della Romania, Victor Ponta, ha confermato che il Governo prevede di tagliare i contributi previdenziali versati dai datori di lavoro di cinque punti percentuali, ma ha detto che il piano non è stato approvato dal Fondo Monetario Internazionale.

Parlando dopo un incontro con i rappresentanti della Troika dei finanziatori internazionali, Ponta ha annunciato che a breve verra’ presentato un progetto di legge al Parlamento, e che il taglio verra’ applicato dal primo ottobre. Ha detto che l’incidenza sui ricavi dovrebbe essere pari a 850 milioni di RON (pari a 262 milioni di dollari) nel quarto trimestre, e ha evidenziato come non c’e’ bisogno di compensare tale misura aumentando altre aliquote fiscali, cosi’ come anticipato dal Governo in merito al fatto che abbassare le tasse sul lavoro e’ un incentivo per i livelli di investimento.

Nel mese di marzo, prima di assumere l’incarico, il Ministro delle Finanze, Ioana Petrescu, aveva detto al Comitato di bilancio della Romania che l’intervento avrebbe ridotto l’evasione fiscale. Il Ministro Petrescu, a suo tempo, aveva sperato che il taglio potesse essere introdotto entro luglio.

Il Fondo Monetario Internazionale ha accettato di rinviare la revisione dell’accordo fino a novembre, per dare il tempo alla Romania di sviluppare le politiche di bilancio. Dopo la riunione, il Fondo Monetario Internazionale ha rilasciato una dichiarazione dicendo che l’economia della Romania continua a recuperare, ed è prevista una crescita del 2,8 per cento quest’anno. Ha poi aggiunto di aver avuto una serie di colloqui costruttivi con i funzionari rumeni, ma che “alcune questioni sono rimaste in sospeso.”

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Le Regole della Corte di giustizia sulla tassazione dei dividendi per i territori d’oltremare

Il 5 giugno 2014 la Corte di giustizia dell’Unione europea ha emesso una sentenza concernente le obiezioni di due società olandesi sull’imposizione di una ritenuta alla fonte sui dividendi versati alle rispettive holding con sede nelle ex Antille olandesi.

Nel processo “X BV, TBG Limited vs Staatssecretaris van Financien  (C-24/12 e C-27/12)”, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che l’imposizione fiscale dell’8,3% sui dividendi distribuiti da parte delle due società olandesi alla societa’ madre nelle Antille olandesi era compatibile con il principio dell’Unione Europea sulla libera circolazione dei capitali.

Le due società avevano fatto ricorso sostenendo che l’imposta dei dividendi è contraria al principio comunitario sulla libera circolazione dei capitali, dato che le Antille olandesi a quel tempo erano un territorio d’oltremare (OCT).

La Corte di Giustizia Europea ha sottolineato che il diritto dell’Unione Europea parla delle Antille olandesi come parte del Regno dei Paesi Bassi, ma che la disposizione in questione non si riferisce all’applicazione del principio sulla libera circolazione dei capitali.

La Corte ha evidenziato una decisione della Comunità europea (CE) riguardante i Paesi e territori d’oltremare, che “vieta, tra l’altro, le restrizioni al pagamento dei dividendi tra l’Unione europea ed i Paesi e territori d’oltremare”. Tuttavia, secondo la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, siccome l’imposizione fiscale sui dividendi verso le Antille olandesi era “destinato a prevenire un eccessivo flusso di capitali verso le Antille olandesi”, questa dovrebbe essere consentita, a condizione che il giudice ritenga che tale ritenuta alla fonte serve a “combattere l’evasione fiscale in modo efficace e proporzionato.”

“Il diritto dell’Unione europea deve essere interpretato come non ostativo nei confronti di una misura fiscale di uno Stato membro che limita i movimenti di capitali tra detto Stato membro e il territorio d’oltremare pur perseguendo l’obiettivo di combattere l’evasione fiscale in modo efficace e proporzionato”, ha dichiarato la Corte di Giustizia.

Le Antille olandesi, per quanto concerne il pagamento dei dividendi, sono state divise in due paesi distinti, St. Maarten e Curaçao, con le isole di Bonaire, Saba e Sint Eustatius che sono ritornate sotto il controllo diretto da parte delle autorità dei Paesi Bassi.

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