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L’Association of Chartered Certified Accountants contesta la legittimita’ dei poteri dell’HMRC

L’Association of Chartered Certified Accountants (ACCA) ha avvertito che le proposte per conferire all’HM Revenue and Customs (HMRC) il potere di “saccheggiare” il denaro dai conti correnti dei contribuenti rischiano di essere incostituzionali.

L’Association of Chartered Certified Accountants ha spiegato infatti come tale proposta consentirebbe di fatto all’HMRC di aggirare il controllo del tribunale. Ad oggi, infatti, le misure utilizzate dall’HMRC per il recupero crediti richiedono l’approvazione della Corte.

Chas Roy-Chowdhury, capo dei servizi fiscali presso l’ACCA, ha dimostrato la sua preoccupazione dicendo che, qualora tali proposte dovessero andare a buon fine, il rischio che l’HMRC possa sentirsi libera di “saccheggiare” i conti correnti dei contribuenti e’ molto elevato. Ha quindi raccomandato di prendere in considerazione l’istituzione di qualche altra forma di controllo da parte di un funzionario del tribunale per regolare l’accesso ai conti correnti.” Roy-Chowdhury ha poi aggiunto che tale potere deve essere utilizzato solo quando sono stati esauriti tutti gli altri mezzi di ricorso.

“E’ necessario porre in vigore delle misure di sicurezza per evitare che l’HMRC possa prelevare denaro dai conti correnti dei contribuenti senza il loro consenso. Dev’essere consentito all’HMRC di utilizzare un tale potere solamente nei confronti di coloro che, pur avendo fondi sufficienti, si sono ripetutamente rifiutati di pagare. Tale potere non deve invece venire utilizzato nei confronti dei contribuenti che non possono permettersi di effettuare il pagamento a causa di difficolta’ finanziarie come le famiglie a basso reddito o i lavoratori autonomi”.

L’ACCA ha aggiunto che, qualora tali poteri dovessero venire conferiti, cercherà di lavorare con l’HMRC per assicurare che vengano messe in atto delle misure di salvaguardia sufficientemente rigorose.

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Partita IVA europea – manuale sul luogo della prestazione in 23 lingue

La Commissione europea ha confermato che le note esplicative che forniscono indicazioni sul luogo della prestazione in UE, che cambiera’ per le telecomunicazioni, broadcasting e servizi elettronici dal 1° gennaio 2015, sono ora disponibili in 23 lingue, invece la sua guida Mini One Stop Shop (MOSS) è ora disponibile in 27 lingue.

A partire dal 2015, il luogo della prestazione per i servizi di cui sopra è quello del consumatore finale, quello in cui ha il suo indirizzo permanente o la residenza abituale.

Il MOSS fornisce la semplificazione delle modalità di registrazione e contabilizzazione elettronica della Partita IVA europea. Per prevenire la necessità per le imprese di stati non UE di registrarsi in ogni Stato membro dell’UE in cui rendono servizi ai consumatori, il regime speciale MOSS permette la registrazione per la contabilità ai fini dell’IVA europea in un unico Stato membro dell’UE.

Le linee guida hanno lo scopo di informare le imprese sulla legislazione UE che disciplina sia il cambiamento delle norme del luogo comunitario della prestazione, che della mini One Stop Shop. Ulteriori linee guida in materia di revisione nell’ambito del MOSS sono disponibili in tutte le lingue ufficiali dell’UE, russo e cinese. Seguiranno linee guida in giapponese.

Le guide e gli orientamenti di revisione supplementare non sono giuridicamente vincolanti e forniscono solo una guida pratica e informale su come il diritto comunitario e le specifiche comunitarie devono essere applicate sulla base dei pareri della Direzione generale della Commissione per la Fiscalità e l’Unione doganale. Sono opera del lavoro di collaborazione tra la Direzione e gli Stati membri. Le guide non sono complete, ma riflettono la situazione attuale.

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