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Giappone: probabile aumento dell’imposta sulle societa’

Il piano del Primo Ministro Shinzo Abe di ridurre il tasso di imposta sulle società del Giappone nell’anno fiscale 2015 è stato approvato dal gruppo fiscale del partito Liberal Democratico, consentendo al Governo di trovare finanziamenti per ovviare al conseguente calo delle entrate fiscali, almeno fino a quando verra’ perseguito l’obiettivo di disavanzo di bilancio.

Il gruppo fiscale del Governo ha recentemente indicato che l’aliquota effettiva dell’imposta sulle società del Giappone, che attualmente si aggira intorno al 36%, dovrebbe essere ridotta al 25%, con un taglio iniziale del 2-3 per cento a partire da aprile 2015. Si spera che un tasso di imposta sulle societa’ più competitivo a livello internazionale possa favorire da subito gli investimenti sia da parte delle società nazionali che di quelle estere, e quindi stimolare la crescita dell’economia.

L’adesione del partito Liberal Democratico alla proposta significa che il Governo sarà ora in grado di includere tale riduzione dell’imposta sulle società nel suo quadro di bilancio per l’anno fiscale 2015, che dovrebbe essere divulgato nel corso del mese. Tuttavia, i dati finali della riforma fiscale, che uniscono l’esenzione fiscale ad un allargamento della base imponibile tramite la riorganizzazione delle agevolazioni fiscali esistenti, devono ancora venire elaborati nel corso dei prossimi mesi, in modo tale da potere essere presentati entro la fine di quest’anno.

A seguito di ulteriori deliberazioni da parte del gruppo fiscale del Partito Liberal Democratico, si prevede che ora il Governo riconfermi la sua intenzione di far ritornare il Giappone ad un equilibrio di bilancio (escluse le spese di servizio del debito) entro il 2020.

Dato che solo circa il 30% delle imprese giapponesi attualmente pagano l’imposta sulle società, a causa di perdite precedenti, il gruppo di esperti molto probabilmente spingera’ per l’adozione della precedente raccomandazione. Si ritiene che le entrate fiscali potrebbero essere rese più stabili modificando il sistema fiscale delle imprese del Giappone, almeno in parte, da un sistema basato sul profitto a un sistema basato sulle dimensioni. Quest’ultimo sarebbe in concreto basato sulle dimensioni della forza lavoro e del capitale di una società.

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Commissione Europea: ulteriore possibilità di riforma fiscale in Irlanda

La Commissione europea ha descritto il sistema irlandese di tassazione del lavoro frammentato e complesso, ha criticato la sua gamma di aliquote d’imposte sul valore aggiunto (IVA), ed ha sottolineato la necessità di apportare miglioramenti sulle tasse ambientali.

Nella sua analisi sull’Irlanda, la Commissione afferma che mentre le riforme fiscali hanno contribuito ai recenti sforzi di risanamento dei conti pubblici, vi è ulteriore spazio per migliorare l’efficienza e la crescita del sistema fiscale.

Su invito dell’Unione europea, il governo irlandese ha introdotto un’imposta globale sulla proprietà residenziale come parte di una serie di riforme fiscali di salvataggio connesse. Tuttavia, la Commissione sostiene che la base imponibile rimane relativamente ridotta, perché alcune proprietà rimangono al di fuori dell’imposta.

Anche le basi fiscali per le imposte di consumo e per quelle ambientali risultano diminuite per effetto di esenzioni ed aliquote ridotte. In particolare, la Commissione ha constatato che l’aliquota zero e l’IVA ridotta producono entrate inferiori alla media UE. Inoltre, queste aliquote sono ritenute uno strumento di politica inefficiente per proteggere le classi sociali più deboli.

La Commissione raccomanda al governo di considerare ciò che può essere fatto per ampliare la base imponibile e, quindi, sostenere il consolidamento fiscale. L’Irlanda viene anche esortata a rafforzare la crescita e la compatibilità ambientale del suo sistema fiscale, oltre che rimuovere le sovvenzioni dannose per l’ambiente.

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I Parlamentari brasiliani approvano la proroga di 50 anni delle agevolazioni fiscali della Free Zone

I rappresentanti della Camera brasiliana hanno approvato il 4 giugno 2014, una proposta per prorogare le agevolazioni fiscali della Zona Economica Libera di Manaus (ZFM), che si trova nello stato settentrionale di Amazonas, di 50 anni.

Gli incentivi agli investimenti nella zona franca, originariamente, avrebbero dovuto scadere nel 2023. Se il Senato approva la proposta di modifica della Costituzione (PEC) 103/11, la validità della ZFM sarà estesa fino al 2073.

La proroga proposta è stata inizialmente presentata nel 2011. Per assicurare l’approvazione dai parlamentari dell’opposizione, gli emendamenti sono stati approvati prorogando le riduzioni sulla tassa IPI (Imposta sui prodotti industrializzati) nel settore dei prodotti informatici fino al 2029, e per le altre zone di libero scambio nel nord del Brasile fino al 2050.

Thomaz Nogueira, il capo dell’autorità di vigilanza della ZFM, ha detto che si aspetta che la proposta di modifica della Costituzione (PEC) 103/11 verrà approvata rapidamente dal Senato.

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Irlanda, le entrate fiscali aumentano: “indice di un miglioramento del mercato del lavoro”

Le entrate derivanti dall’imposta sul reddito delle persone fisiche sono in crescita del 7,8% (476 milioni di Euro – pari a 468 milioni di dollari USA) anno dopo anno, ed il Dipartimento delle Finanze sostiene che tali cifre riflettono un complessivo miglioramento del mercato del lavoro.

Gli ultimi Exchequer Returns mostrano che i proventi dell’imposta sul reddito hanno raggiunto i 6,6 miliardi di Euro alla fine di maggio, con un piu’ 1,8% (114 milioni di Euro) rispetto al target. Per il mese di maggio, le entrate sono state pari allo 0,7% (8 milioni di Euro) in piu’ rispetto al target mensile.

Bene anche l’imposta sul valore aggiunto (IVA), con le entrate che hanno raggiunto i 5,2 miliardi di Euro alla fine del mese di maggio. Cio’ corrisponde ad un piu’ 0,7% (pari a 39 milioni di Euro) e ad un 4,4% (pari a 220 milioni di Euro) di anno in anno.

Cosi’ non e’ stato per l’imposta sulle società: le entrate sono infatti diminuite del 5,8% (61 milioni di Euro) rispetto allo stesso periodo 2012-13. Il Dipartimento attribuisce questi risultati ad un pagamento supplementare fatto nel 2013. Tale pagamento è stato contabilizzato negli obiettivi del Governo, e l’imposta sulle società è ora al 13,1% (114 milioni di Euro) al di sopra del profilo. Per il mese di maggio, le entrate sono state del 12,3% (75 milioni di Euro) in piu’ rispetto agli obiettivi.

Sono stati raccolti 290 milioni di Euro di imposta locale sulla proprieta’ immobiliare fino ad oggi. Le accise sono in crescita del 5,5% rispetto al 2012-13.

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Spagna – previsione di taglio dell’aliquota d’imposta sulle società

Il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha svelato i piani per tagliare l’aliquota dell’imposta sulle società dal 30% al 25% per aumentare la competitività delle imprese nazionali.

La riduzione fiscale entrerà in vigore il 1 ° gennaio 2015, e verrà attuato in due fasi, ha detto il primo ministro. La misura fa parte di un pacchetto di stimolo del valore di EUR 6,3 miliardi (USD8.57bn).

Rajoy ha anche affermato che il governo prevede di non aumentare l’aliquota d’imposta sul valore aggiunto (IVA), che attualmente si attesta al 21%.

L’annuncio del primo ministro segue una dichiarazione rilasciata dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) del 27 maggio 2014, in cui l’organizzazione ha detto che la Spagna ha “superato il punto critico“. Tra le altre cose, ha proposto una riduzione dell’aliquota d’imposta sulle società della Spagna. Ha anche detto che c’è spazio per aumentare le entrate fiscali indirette, affermando: “Alzando le accise e le tasse ambientali, e riducendo progressivamente l’applicazione delle aliquote IVA agevolata, porterebbe l’impegno di riscossione della Spagna più in linea con i paesi europei“, ha detto il FMI.

Nelle sue osservazioni conclusive, il FMI ha anche esortato le autorità ad ampliare la base imponibile riducendo le esenzioni ed il trattamento agevolato per alcune categorie di contribuenti.

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Polonia invitata a riesaminare le agevolazioni fiscali

La Commissione Europea ha invitato la Polonia a rivedere le aliquote fiscali dell’imposta sul valore aggiunto, e ha avvertito che gli incentivi fiscali per la ricerca e lo sviluppo sono inefficaci.

Il giudizio è apparso in un nuovo rapporto specifico sul Paese, emesso nell’ambito di “Europa 2020”, la stategia decennale dell’Unione Europea per la crescita e l’occupazione, lanciata nel 2010.

Per quanto riguarda l’IVA, il rapporto afferma che “il sistema estensivo” polacco di aliquote ridotte contribuisce al più alto divario IVA nell’Unione Europea. Inoltre, sempre secondo il report, tale sistema comporterebbe una perdita di entrate e un aumento dei costi di adempimento fiscale. E’ stato pertanto raccomandato di allargare la base imponibile attraverso una revisione delle aliquote ridotte.

Il rapporto afferma inoltre che la Polonia è uno dei Paesi peggiori dell’UE in termini di indicatori di innovazione, e che gli incentivi fiscali per il settore di ricerca e sviluppo vengono attualmente utilizzati unicamente dalle grandi aziende. Gli incentivi dovrebbero essere migliorati, in modo tale da rafforzare i legami tra ricerca, innovazione e politica industriale, e gli strumenti esistenti dovrebbero essere più mirati con riferimento alle diverse fasi del ciclo di innovazione.

Più in generale, la Commissione Europea avverte che i costi di adempimento fiscale sono “un grave problema” per le imprese. Secondo quanto suggerito da tale report, l’adempimento fiscale potrebbe essere rafforzato migliorando l’efficienza dell’amministrazione fiscale e diminuendo gli oneri amministrativi per i contribuenti.

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I Commercialisti irlandesi commentano la revisione del sistema fiscale

Il Direttore delle Imposte presso il “Chartered Accountants Ireland”, Mr. Brian Keegan, ha detto al  Comitato per la revisione del regime fiscale in Irlanda che la cosiddetta “fiscalita’ internazionale” non esiste; le tasse vengono pagate dalle aziende ai Governi sovrani, i quali detengono i diritti di imposizione fiscale.

Brian Keegan ha detto che un’interazione ben definita del sistema fiscale irlandese con i regimi fiscali di altri Paesi è fondamentale per il commercio internazionale.

La tassazione dovrebbe essere considerata un costo d’impresa per le aziende e, sempre secondo Keegan, dovrebbe essere gestita nello stesso modo in cui vengono gestiti altri costi quali servizi, distribuzione e dipendenti, al fine di garantirne la prevedibilita’ e la gestione. Keegan ha poi aggiunto  che, se il regime fiscale in Irlanda fosse troppo chiuso e protezionista, allora le aziende irlandesi non sarebbero in grado di commerciare all’estero. L’Irlanda cesserebbe quindi di essere una destinazione attraente per le aziende che cercano di stabilire ed ubicare le rispettive attivita’.

Nel corso del dibattito, Keegan ha cercato di difendere la reputazione internazionale dell’Irlanda, ma ha riconosciuto la possibilita’ di apportare dei miglioramenti al regime fiscale della nazione.

L’Istituto è l’unica associazione professionale ad aver contribuito ai lavori della sottocommissione parlamentare sulla tassazione globale.

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Grecia: paese e investimenti esteri

Secondo il Fondo Monetario Internazionale, a partire dal 2013, la Grecia è al 42° posto col più alto PIL pro capite al mondo. E ‘classificato al 29° posto secondo l’Indice dello Sviluppo Umano delle Nazioni Unite (misurazione comparativa della speranza di vita, alfabetizzazione, istruzione, tenore di vita e qualità della vita).

La Grecia ha la più grande economia dei Balcani ed è la 13° economia più grande dell’Unione europea. La Grecia è stata una degli stati fondatori dell’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OCSE) e dell’Organizzazione per la Cooperazione Economica del Mar Nero (BSEC), è stata membro dell’Unione europea dal 1981, ed ha sostituito la Dracma greca per aderire all’unione monetaria della zona euro nel 2001.

Con circa 20 milioni di visitatori all’anno, il 16 % del PIL della Grecia è prodotto dal turismo. Un ulteriore 4,5 % del PIL del paese deriva dal settore dei trasporti marittimi, che è stato un elemento chiave dell’attività economica greca fin dai tempi antichi. La Marina Mercantile greca è la più grande al mondo, con navi di proprietà greca che rappresentano oltre il 157 % del tonnellaggio mondiale.

La recente crisi finanziaria globale ha colpito la Grecia in modo particolarmente duro, con un rapporto Debito – PIL del paese, che supera di gran lunga la media della zona euro. Questo ha portato alla MSCI ed al S&P Dow Jones Indices a riclassificare la Grecia come un mercato emergente – la prima volta che un tale scenario si presente ad una nazione sviluppata.

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Svizzera: Act Asset Recovery internazionale

Il Swiss Federal Council ha presentato un progetto di legge federale al Parlamento che governa il congelamento, il sequestro e la restituzione dei beni acquisiti illegalmente da foreign politically exposed persons (PEP). Il Consiglio federale ha inoltre intensificato gli sforzi per definire un quadro più efficiente per la collaborazione internazionale in materia di recupero dei beni, e sta cercando di partecipare alla stesura di norme future in materia di cooperazione finanziaria.

Il disegno di legge è “da applicare nei casi in cui figure di spicco si arricchiscono attraverso la corruzione o altri mezzi criminali, e depositano beni acquisiti illegalmente nei centri finanziari offshore.” La legge è stata redatta all’inizio del 2011, sulla scia della primavera araba, dopo che il Consiglio federale ha emesso diversi ordini di congelamento contro i PEP. Nel marzo 2011, il parlamento federale della Svizzera ha approvato una mozione che obbliga il Consiglio federale a creare una base legislativa formale per tale azione.

La proposta di legge stabilisce le condizioni secondo le quali tali beni acquisiti illecitamente possono essere confiscati da un giudice nell’ambito di un procedimento amministrativo, nonché i principi secondo cui i beni confiscati possono essere restituiti al paese di origine. Inoltre, esso prevede la possibilità di adottare delle misure mirate a sostenere il paese di origine, per recuperare i beni acquisiti illecitamente.

L’Amministrazione federale svizzera ha affermato che il progetto di legge è stato notevolmente rielaborato a seguito dei commenti derivanti dalla procedura di consultazione, riguardanti in particolare l’obbligo di segnalare i beni congelati attraverso la creazione di un unico punto di contatto con l’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro in Svizzera e lo scambio di informazioni con le autorità straniere.

L’Amministrazione ha spiegato che: “Con la nuova legge federale sul congelamento e la restituzione dei beni illecitamente acquisiti, il Consiglio federale avrà una base giuridico-formale per trattare i casi di beni illecitamente acquisiti dai PEP stranieri. La nuova legge rafforza la legittimità democratica della politica del Consiglio federale, in questo settore. Essa definisce le condizioni che devono essere soddisfatte per ordinare il congelamento dei beni, in modo da soddisfare i requisiti richiesti dal Parlamento e da altri ambienti. Migliora la certezza del diritto e la trasparenza delle azioni dello stato.”

Ha aggiunto: “Dopo la proroga del gennaio 2014 del blocco costituzionale delle attività dei membri della cerchia dei presidenti spodestati Ben Ali (Tunisia) e Mubarak (Egitto), il Consiglio federale è legalmente tenuto a presentare la relativa azione federale sul congelamento e la restituzione dei beni acquisiti illegalmente dai PEP stranieri, al parlamento federale prima della pausa estiva.”

Oltre alla legge federale, il Consiglio federale ha approvato una strategia di recupero dei beni al fine di assistere le unità dell’Amministrazione federale che si occupano di questi casi, e di ottimizzare il coordinamento tra le autorità svizzere.

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Repubblica Ceca: gli organismi rappresentativi delle imprese supportano i piani per l’imposta sul reddito

Gli organismi che rappresentano le piccole imprese nella Repubblica Ceca hanno espresso la loro approvazione per i piani del Governo che prevedono di modificare la legge sull’imposta sul reddito (Income Tax Act) come obiettivo del nuovo Programma di Convergenza (Convergence Progam) del Paese per il periodo 2014-17.

Andrej Babis, Vice Primo Ministro e Ministro delle Finanze, ha recentemente discusso le proposte con Bedrich Danda, Presidente dell’Associazione degli Imprenditori e Commercianti, e con Karel Havlicek, membro dell’Associazione delle Piccole e Medie Imprese e Artigianato. Danda e Havlicek hanno entrambi espresso approvazione per i piani del Governo.

Le proposte includono un tetto di 1,2 milioni di Corone Ceche (pari a 59,500 dollari) sulle spese forfettarie che alcuni imprenditori possono attualmente richiedere sul 60% del reddito lordo. Inoltre, i soggetti che richiedono la detrazione a seguito di redditi da locazione non potranno più beneficiare dell’indennità personale di base.

Tuttavia, l’indennità personale rimarrà fissata a 24.840 Corone Ceche. Il Governo sostiene che le modifiche non andrebbero ad aumentare l’onere fiscale a carico delle imprese.

Babis e Danda hanno inoltre convenuto la necessita’ di tenere degli incontri più frequenti ove poter discutere sulle questioni economiche.

I progetti fiscali del Programma di Convergenza si conformano alle raccomandazioni di politica fiscale del Consiglio Europeo. In particolare, il Consiglio ha affermato la necessità di ridurre le disparità di trattamento fiscale esistenti tra dipendenti e lavoratori autonomi.

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