Il Consiglio degli affari economici e finanziari dell’Unione europea riunitosi sullo stato di avanzamento dei negoziati per la tassazione delle transazioni finanziarie nell’Unione Europea, il 6 maggio 2014, si è concluso con una dichiarazione congiunta firmata solo dai dieci degli undici Stati membri che si sono impegnati a introdurre il prelievo.
La Slovenia è stata l’unica giurisdizione a non aver firmato la dichiarazione. Almeno nove Stati membri dovranno essere disposti ad essere coinvolti in ‘una procedura di cooperazione rafforzata’ perché il processo possa andare avanti.
La dichiarazione rende chiaro l’intento dei paesi partecipanti di lavorare per la progressiva attuazione di una FTT (Financial transaction tax), concentrandosi inizialmente sulla tassazione di azioni e di alcuni derivati. Se un accordo verrà raggiunto, queste misure entreranno in vigore al più tardi dal 1 Gennaio 2016.
Secondo il ministro delle Finanze austriaco Michael Spindelegger, i partecipanti “hanno concordato una dichiarazione politica congiunta di intenti e … raggiunto un accordo comune sui punti chiave“. Ha detto che altri punti saranno confermati entro la fine dell’anno.
Un comunicato ECOFIN, rilasciato dopo la riunione, spiega che gli obiettivi iniziali della Commissione per una FTT sono stati mantenuti. Vale a dire, le caratteristiche della FTT verrebbero armonizzate all’interno delle giurisdizioni partecipanti, il settore finanziario darebbe un contributo fiscale equo e sostanziale, e misure di regolamentazione e di vigilanza verrebbero integrate da disposizioni volte a scoraggiare le transazioni che non migliorano l’efficienza nei mercati finanziaria.
Oltre a questo, tuttavia, poche informazioni supplementari sono state rilasciate. Il comunicato ECOFIN fa riferimento ai tassi prima teorizzati dalla Commissione nel 2011, ma non indica se verranno mantenuti. La Commissione ha presentato una versione riveduta del suo regime nel febbraio 2013, per l’attuazione e la cooperazione rafforzata, ma non sono stati resi pubblici ulteriori cambiamenti.
Parlando dopo la riunione, il commissario Algirdas Šemeta ha detto che era contento di vedere la FTT di nuovo sotto i riflettori. Ha accolto con favore il continuo impegno degli Stati partecipanti, ed ha sottolineato che devono “investire tutte le loro energie su questo disegno e renderlo legge all’interno del calendario previsto.”
Šemeta ha ammesso che “il piano e il ritmo sono meno ambiziosi di quanto la Commissione aveva proposto“, ma ha aggiunto che i ministri non devono perdere di vista il loro obiettivo finale di introdurre la prima FTT regionale nel mondo. Ha chiesto a loro di agire in fretta, ed ha esortato la Presidenza Greca a “valutare tutte le posizioni degli Stati membri e di presentare una proposta di compromesso per la discussione durante le riunioni del Gruppo di lavoro.”
Nonostante l’ottimismo professato da Šemeta, sembra sempre più probabile che il Regno Unito lancerà una nuova sfida legale contro le proposte. La Corte di Giustizia Europea la scorsa settimana ha respinto il caso portato prima dal Regno Unito, concludendo che l’argomentazione del Regno Unito era basata più sulla forma di una futura e potenziale FTT, piuttosto che sulla procedura di cooperazione rafforzata che sarà istituita in subordine.
Il Cancelliere George Osborne della Gran Bretagna ha detto ai suoi colleghi ministri che il Regno Unito ha continuato a vedere l’FTT come una tassa sul lavoro, investimenti e pensioni, e quindi non voleva essere partecipe in essa. Egli ha sottolineato che “spetta agli Stati membri decidere se vogliono danneggiare i posti di lavoro e gli investimenti nei loro paesi, ma se cercano di danneggiare i posti di lavoro e gli investimenti in tutto il resto d’Europa, allora abbiamo diritto di contestarlo.”
Osborne ha anche criticato la continua mancanza di chiarezza sulla questione. Ha detto: “Ci troviamo in una situazione in cui undici Stati membri stanno lavorando sulle loro proposte, in gran parte in segreto, e riceviamo un pezzo di carta consegnato a tutti noi dicendo ‘Oh, questo, tra l’altro è quello che abbiamo concordato. ‘ Non c’è assolutamente nulla su questioni cruciali, o che i derivati saranno inclusi. Non c’è assolutamente niente qui sul potenziale impatto extraterritoriale. Mi piacerebbe sentire quali sono le regole di emissione. La tassa sarà applicata alle azioni ed ai derivati emessi in tutti gli Stati membri?“
C’erano segni che la Svezia potesse sostenere il Regno Unito nel suo contenzioso, dopo che il suo ministro delle Finanze Anders Borg ha descritto la FTT come “una tassa molto inefficiente e costosa, che avrà un impatto negativo sugli investimenti.” Anche lui ha attaccato la mancanza di informazioni come “un problema reale”. L’Irlanda si è tuttavia sottratta da qualsiasi azione del genre. Michael Noonan delle Finanze ha detto ai giornalisti che l’FFT non sembra porre il settore dei servizi finanziari del paese in pericolo.